INTOLLERANZA AL LATTOSIO : cause e sintomi

L’intolleranza al lattosio non comporta particolari rischi, tuttavia può dare luogo a fastidiosi disturbi gastrointestinali, come, ad esempio, episodi di meteorismo e di dissenteria.

Per evitare che ciò si verifichi, i soggetti intolleranti dovrebbero evitarne o quanto meno limitarne l’assunzione.

Scopriamo nel dettaglio da cosa ha origine questa condizione e quali sono le possibili complicanze.

L’intolleranza al lattosio si presenta nel momento in cui si verifica un funzionamento deficitario o la completa assenza della lattasi, ossia l’enzima che rende digeribile il latte e i suoi derivati.

La lattasi si occupa dell’idrolisi del lattosio, che consiste nella scissione di quest’ultimo in galattosio e glucosio, due zuccheri semplici e altamente digeribili.

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Se l’enzima non è in grado di dividere il lattosio, che è il principale zucchero presente nel latte e nei suoi derivati, l’organismo non riesce più a digerirlo in maniera corretta.

Ciò fa sì che il lattosio permanga nell’intestino e che di conseguenza abbia luogo una fermentazione della flora batterica.

Questa circostanza determina la formazione di gas a livello intestinale e favorisce le scariche diarroiche.

Nel nostro Paese, lo ricordiamo, il 60% della popolazione soffre di intolleranza al lattosio, ma solo il 25% ne è consapevole.

I sintomi associati a questo problema, infatti, a volte sono lievi o comunque attribuibili ad altre condizioni fisiche, come la stanchezza eccessiva o un elevato livello di stress.

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intolleranza al lattosio derivati
L’intolleranza al lattosio nasce da un funzionamento deficitario o dalla assenza della lattasi, l’enzima che rende digeribile il latte e i suoi derivati

Principali cause dell’intolleranza al lattosio

Come già detto in precedenza, l’intolleranza al lattosio è determinata da una deficienza o dall’assenza dell’enzima lattasi che si trova in corrispondenza dei microvilli della mucosa intestinale.

Ma a cosa è dovuta questa anomalia enzimatica? I ricercatori hanno individuato due tipologie di intolleranza al lattosio, ossia:

  • l’intolleranza al lattosio primaria: in questo caso essa è determinata da fattori genetici ed esordisce sin dalla prima infanzia;
  • l’intolleranza al lattosio secondaria: in questo caso accade che processi infiammatori, irritativi o lesioni del tratto gastrointestinale, danneggino i microvilli dell’intestino tenue, i quali sono deputati alla produzione dell’enzima lattasi.
    Questa intolleranza non è permanente: essa, infatti, scompare quando si eliminano le cause che l’hanno determinata.

Va detto, inoltre, che anche un regime dietetico caratterizzato da una modesta introduzione di latte e dei suoi derivati, può contribuire a un calo di prestazioni dell’enzima lattasi.

Quest’ultimo, infatti, di fronte a uno stimolo alimentare insufficiente, non riesce più a garantire un funzionamento impeccabile.

Anche una celiachia non diagnosticata, ovvero l’infiammazione cronica dell’intestino tenue, può favorire lo sviluppo di una intolleranza al lattosio.

Come si manifesta l’intolleranza al lattosio: i principali sintomi

A causa di un deficit congenito o acquisito dell’enzima lattasi, l’organismo non è più in grado di digerire il lattosio.

Ne consegue che, come accennato in precedenza, esso finisce per accumularsi a livello intestinale, favorendo il richiamo dei liquidi e la fermentazione della flora batterica.

Questa circostanza produce i seguenti disturbi gastrointestinali:

  • gas intestinali
  • flatulenza
  • episodi diarroici
  • sensazione di nausea
  • vomito
  • insonnia
  • spossatezza
  • pancia gonfia
  • giramento di testa
  • cefalea
  • aumento della peristalsi
  • prurito
  • irritazioni della pelle

I sintomi sopracitati si manifestano in maniera assai rapida nel momento in cui il soggetto intollerante assume alimenti che contengono lattosio.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su INTOLLERANZA AL LATTOSIO

intolleranza al lattosio disturbi
L’intolleranza al lattosio genera diversi disturbi gastrointestinali

Come si diagnostica l’intolleranza al lattosio?

Se si sospetta di avere sviluppato una intolleranza al lattosio, è possibile sottoporsi al test del respiro (in inglese breath test).

Questa analisi veloce, economica e per nulla invasiva consente di rilevare il livello concentrazione di idrogeno nell’aria che il paziente espira in seguito a un carico di lattosio.

Se, infatti, l’enzima lattasi non funziona correttamente, il lattosio non digerito permane nell’intestino tenue, determinando la fermentazione della flora batterica, processo durante il quale vengono prodotti diversi gas, tra cui, appunto, l’idrogeno.

Come curare l’intolleranza al lattosio?

In caso di intolleranza al lattosio, l’unico rimedio possibile è eliminare parzialmente o totalmente il lattosio dal proprio regime alimentare.

In alcuni casi, in effetti, è sufficiente una semplice riduzione del latte e dei suoi derivati, in quanto la maggior parte dei soggetti che soffrono di questa intolleranza riescono a digerirne una certa quantità.

Va detto a tal proposito che il livello di tolleranza nei confronti del lattosio è variabile e dipende dalla quantità di lattasi che i microvilli dell’intestino tenue riescono a produrre.

Coloro, invece, che hanno sviluppato una intolleranza più grave devono fare particolare attenzione anche alle minime quantità di lattosio che possono essere contenute negli alimenti commerciali.

Tra gli altri segnaliamo i seguenti:

  • pane e altri lievitati
  • cornflakes
  • purè di patate istantaneo
  • margarina,
  • merendine
  • caramelle
  • miscele per la realizzazione delle frittelle
  • biscotti
  • torte
  • prodotti surgelati
intolleranza al lattosio dieta
In alcuni casi è sufficiente una semplice riduzione del latte e dei suoi derivati per curare l’intolleranza al lattosio

Prevenzione dell’intolleranza a lattosio

Trattandosi di un deficit enzimatico genetico o acquisito, non esistono strategie da mettere in atto al fine di prevenire lo sviluppo dell’intolleranza al lattosio.

Complicanze dell’intolleranza al lattosio

Coloro che soffrono di intolleranza al lattosio, potrebbero andare incontro a una carenza di vitamine (in particolare le vitamine A, B12 e D), di proteine e di sali minerali (come il calcio, il magnesio e lo zinco) che sono fondamentali per il benessere dell’organismo.

Il latte e i latticini, infatti, non dovrebbero mancare in un regime alimentare genuino ed equilibrato.

Poiché questi nutrienti sono essenziali per il benessere dell’apparato scheletrico, l’intolleranza al lattosio può contribuire ad aumentare il rischio di essere colpiti da una delle seguenti malattie:

  • osteopenia, che consiste nella significativa riduzione della massa ossea a causa di una importante carenza di minerali nelle ossa.
    Si tratta di una patologia per lo più asintomatica che, se non viene trattata adeguatamente e per tempo, può degenerare in osteoporosi;
  • osteoporosi, ovvero una patologia metabolica che comporta il progressivo assottigliamento e indebolimento della massa ossea.
    I soggetti affetti da osteoporosi sono esposti a un elevato rischio di andare incontro a fratture anche gravi;
  • malnutrizione, condizione che ha luogo quando gli alimenti assunti non garantiscono all’organismo tutte le sostanze nutrienti di cui ha bisogno per il suo corretto funzionamento.
    Coloro che sono affetti da malnutrizione, inoltre, possono essere soggetti ad astenia e a tono umorale basso.
    Questa condizione, inoltre, può influire negativamente sulle performance del sistema immunitario, indebolendo le difese dell’organismo;
  • perdita di peso: perdere un numero eccessivo di chili può provocare danni di vario genere alla salute.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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