TETANO : cause, sintomi e trattamento

Il tetano è una patologia infettiva acuta di origine batterica a carico del sistema nervoso centrale; essa, nei casi più gravi, può anche portare alla morte.

Va detto che nei Paesi sviluppati, grazie a un apposito vaccino introdotto negli Anni Sessanta, oggi questa malattia è pressoché scomparsa, ma nel mondo si registra circa un milione di casi ogni anno.

Il sintomo più evidente del tetano sono gli spasmi muscolari che colpiscono in un primo momento la mascella e poi tutti gli altri muscoli del corpo.

Scopriamo nel dettaglio come si manifesta questa patologia, quali sono le cause, qual è la terapia più efficace e come è possibile prevenirla.

Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dal Clostridium tetani, un batterio gram-positivo che cresce solo in assenza di ossigeno (anaerobio).

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Questo microrganismo, in effetti, produce una neurotossina, denominata tetanospasmina, che determina i sintomi tipici della malattia.

Essa, in particolare, impedisce il corretto funzionamento degli impulsi inibitori diretti ai neuroni motori e, di conseguenza, causa spasmi ai muscoli: prima a quelli di viso e del collo, poi a quelli addominali e infine a tutti gli altri.

Il batterio del tetano viene espulso attraverso gli escrementi degli animali e riesce a sopravvivere a lungo nell’ambiente sotto forma di spore.

Queste ultime possono infettare l’essere umano, nel caso in cui trovino condizioni favorevoli alla propria sopravvivenza: a questo punto le spore si trasformano nella forma attiva del batterio, che genera la tetanospasmina.

Quali sono le cause del tetano?

Il tetano è una patologia scatenata dalla penetrazione del batterio Clostridium tetani all’interno dell’organismo umano.

Questo patogeno anaerobio genera una potente tossina la quale, generalmente, si trova:

  • nell’apparato digerente dei bovini, degli equini e degli ovini (e viene espulsa attraverso le feci di questi animali)
  • nei terreni concimati
  • sulla superficie di taluni arbusti

Ricordiamo che la neurotossina del tetano è la più pericolosa tossina batterica dopo quella del botulino.

Ma quali sono le condizioni che favoriscono l’ingresso del batterio del tetano? Possono favorire l’infezione diversi fattori, tra cui segnaliamo i seguenti:

  • lesioni cutanee profonde e non esposte all’aria (la presenza di ossigeno, infatti, neutralizzerebbe il batterio);
  • utilizzo di siringhe infette;
  • morsi di alcuni animali;
  • ustioni;
  • otite perforata, ovvero quella che si caratterizza la fuoriuscita di pus giallastro;
  • infezioni a carico dei denti.

Le ferite più rischiose sono sia quelle che comportano la necrosi dei tessuti, come ad esempio le scottature, sia quelle contaminate da terriccio o da altri corpi estranei, in quanto creano l’habitat ideale per la riproduzione del batterio del tetano.

Pur non invadendo i tessuti, la neurotossina prodotta dal Clostridium tetani, è in grado di raggiungere il sistema nervoso centrale, determinando una sintomatologia tipica che può portare anche alla morte.

Va detto che questa patologia era molto diffusa in passato soprattutto nelle aree geografiche caratterizzate da standard igienici scarsi e ha conosciuto larga diffusione nei periodi di guerra, a cause delle numerose ferite riportate dai soldati al fronte.

Inoltre, laddove le condizioni sanitarie sono precarie, il tetano rappresenta ancora una malattia molto pericolosa.

In queste circostanze risultano essere particolarmente a rischio i neonati, per le possibili infezioni a carico della ferita all’ombelico, le neomamme per possibili infezioni uterine e coloro che vengono sottoposti a trattamenti chirurgici con strumenti non perfettamente sterilizzati.

Tetano
Italia nazione Europea più colpita

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I principali sintomi del tetano

Il periodo di incubazione, ovvero il periodo di tempo che intercorre tra l’infezione e la manifestazione dei sintomi della malattia, mediamente è pari a due settimane.

A tal proposito ricordiamo che, più breve è questo lasso di tempo, più grave è il modo in cui la patologia si manifesta.

Una volta che il batterio all’interno dell’organismo produce la neurotossina si manifestano i seguenti sintomi:

  • spasmi muscolari dolorosi: inizialmente a livello del viso e del collo, poi all’addome, alla schiena e agli arti (il cosiddetto “periodo di invasione”);
  • rigidità muscolare;
  • cefalea;
  • senso di irrequietezza
  • problemi di deglutizione;
  • stipsi;
  • sudorazione eccessiva;
  • aumento dei battiti cardiaci;
  • facies ansiosa;
  • lieve stato febbrile;
  • rigidità della nuca.

Ma come agisce esattamente la tossina del tetano?

Essa inibisce l’impulso nervoso che determina il rilasciamento della muscolatura.

Ciò comporta la rigidità e gli spasmi sopracitati che possono condurre anche a una vera e propria paralisi spastica.

Come si cura il tetano

Se si contrae il tetano è necessario un immediato ricovero presso una struttura sanitaria.

In questa sede il paziente sarà sottoposto a una terapia antibiotica ad hoc (a base di penicillina), in grado di neutralizzare il batterio e la tossina da esso prodotta.

Contestualmente saranno anche somministrati dei medicinali (per lo più sedativi e farmaci miorilassanti) finalizzati a contrastare gli spasmi muscolari.

Generalmente si preferisce tenere il soggetto sotto stretto controllo nel reparto di terapia intensiva.

Come si previene il tetano?

Il tetano si può prevenire grazie a una apposita profilassi.

Il vaccino contro il tetano nel nostro Paese è obbligatorio per tutti i nuovi nati; sono previste tre dosi tra il terzo mese e il primo anno di vita; poi si effettua un richiamo dopo 4 o 5 anni e successivamente una dose ogni decennio.

Anche coloro che appartengono a categorie professionali considerate a rischio (ad esempio gli stallieri, i muratori, i pastori ecc.), lo ricordiamo, vengono sottoposti a questo tipo di vaccino

In realtà sarebbe opportuno che tutti si sottoponessero a questa profilassi.

Ad ogni modo, nel caso in cui l’infezione sia già in atto, è possibile ricorrere alla somministrazione di un vaccino post-esposizione.

Le principali complicanze del tetano

Nel 30-40% dei casi il tetano può determinare una serie di complicanze, talune delle quali possono rivelarsi letali.

In particolare ricordiamo che gli spasmi muscolari, quando sono particolarmente intensi, possono causare:

  • frattura delle ossa;
  • laringite spastica, ovvero una contrazione estemporanea e incontrollata dei muscoli della laringe;
  • ostruzione acuta di uno o più vasi sanguigni polmonari a causa della formazione di un coagulo di sangue (meglio nota come embolia polmonare);
  • polmonite ab ingestis e insufficienza respiratoria, che rappresentano le due principali cause di morte tra i soggetti colpiti da tetano.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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