APPENDICITE : sintomi, cause cura e prevenzione

Appendicite : che cosa è

L’ appendicite è un’infiammazione dell’appendice, che è una protuberanza vermiforme dell’intestino cieco, lunga circa 5-10 centimetri e dal diametro piuttosto ridotto.

L’ appendice non è un organo vitale e può essere rimossa senza alcun problema in caso di appendicite. L’infiammazione dell’ appendice parte solitamente da un’ostruzione.

Poiché l’ appendice è un tubicino stretto, il suo ingresso può essere facilmente ostruito, chiudendo al suo interno residui indigeribili di cibo come semi vegetali e grani di pepe, feci o altro materiale presente all’interno dell’intestino, parassiti.

Una volta che l’ appendice è ostruita, i gas e il pus della putrefazione e della reazione immunitaria che si creano all’interno dell’ appendice iniziano a spingere e possono portare alla lacerazione dell’appendice, con conseguenze che possono essere anche mortali.

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La lacerazione dell’ appendice infiammata infatti causa peritonite, cioè il riversamento di materiale infettivo all’interno della cavità addominale, con un alto rischio di sviluppare una gravissima infezione interna.

L’ostruzione può essere causata dallo stesso materiale che si infila nell’appendice (pensiamo ad un seme d’uva), dai parassiti o da escrescenze dell’intestino di varia origine.

L’ appendicite può essere acuta o cronica ed è importante andare all’ospedale quando non si è ancora stati operati di appendicite e si hanno i sintomi riconducibili ad una infiammazione dell’appendice.

APPENDICITE : i sintomi

I sintomi dell’ appendicite sono facili da riconoscere:

  • forte dolore al lato destro del basso addome: il dolore può irradiarsi anche alla coscia o alla parte più alta dell’addome
  • inappetenza
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • febbre
  • parete addominale irrigidita

Una persona colpita da appendicite acuta può non presentare tutti questi sintomi contemporaneamente e da subito, ma di solito entro 24 ore si sviluppa un quadro clinico indubitabile.

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Il dolore da appendicite è molto forte e il paziente ha la percezione della gravità della sua condizione, che insorge molto velocemente e peggiora con rapidità.

I casi di appendicite cronica, in cui c’è infiammazione ma l’ostruzione lascia uscire il materiale di scarto, sono generalmente dolorosi ma molto meno rispetto all’appendicite acuta.

APPENDICITE : le cause 

La causa dell’ appendicite è il ristagno di materiale all’interno dell’appendice e l’ostruzione concomitante dell’appendice. Più l’appendice è lunga, più è probabile che vi ristagni materiale e che si ostruisca.

Le appendici lunghe infatti possono attorcigliarsi attorno all’intestino o alle pieghe del peritoneo, la membrana di rivestimento dell’addome che contiene le viscere.

A volte è l’infezione stessa a causare la successiva ostruzione: quando il tessuto si infiamma tende a gonfiarsi, e le pareti ispessite dell’appendice possono causare ostruzione e conseguenti problemi di ristagno di pus e gas.

Altre volte può essere un tumore che preme l’appendice a provocare l’ostruzione. Alcune abitudini alimentari possono favorire l’insorgenza dell’appendicite.

Una dieta con un elevato introito di calorie, scarsa idratazione e scarso apporto di fibre, tende a far lavorare l’intestino più lentamente, aumentando l’infezione e la possibilità di appendicite, e promuovendo stitichezza e fecalomi (feci calcificate, che sono una delle cause di ostruzione dell’appendicite).

Una scarsa attività fisica e una vita sedentaria sono anch’esse fattori che favoriscono l’appendicite.

appendicite
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APPENDICITE : come si esegue la diagnosi

L’ appendicite causa un forte dolore e induce quasi sempre le persone a rivolgersi al medico o al pronto soccorso. Il medico effettuerà l’anamnesi per escludere altre possibili cause e procederà all’esame obbiettivo.

Il paziente viene sdraiato, poiché è una posizione ideale per la palpazione e permette di sentire meno dolore.

Durante l’esame obiettivo si esegue una manovra particolare: premendo delicatamente in corrispondenza dell’ appendicite si ha un dolore limitato, che aumenta improvvisamente quando il medico solleva la mano e la pressione cessa.

Un altro esame molto indicativo dell’ appendicite è la temperatura ascellare e rettale: in caso di appendicite, la temperatura ascellare è spesso normale o poco sopra i 37°C, mentre la temperatura rettale sale sopra i 38°C, poiché la sede dell’infezione e quindi l’innalzamento della temperatura sono molto prossimi al retto.

Per ulteriori accertamenti, prima di procedere all’intervento chirurgico se possono effettuare le analisi del sangue in modo da controllare il livello degli anticorpi (se è elevato significa che c’è infezione), una TAC addominale o i raggi X all’addome per evidenziare problemi di altra natura.

Poiché un esame decisivo per l’ appendicite è molto difficile, la certezza la si avrà durante l’analisi dell’appendice rimossa, ma si tratta di una patologia talmente urgente e che può avere in poche ore esiti fatali che si procede all’intervento chirurgico non appena si hanno abbastanza informazioni da ritenere l’appendicite la causa molto probabile dei sintomi.

APPENDICITE : le cure

A seconda della gravità dei sintomi si può optare per una terapia conservativa o per l’intervento chirurgico. Se i sintomi sono leggeri il medico proporrà di rimandare l’intervento e di tentare una dieta per sfiammare l’ appendice e migliorare il transito intestinale.

Darà quindi fatto un tentativo con una dieta ricca di frutta e verdura, molta acqua ed eventualmente l’uso di lassativi, in modo da favorire una velocizzazione dell’eliminazione delle feci. I casi di appendicite cronica possono avere recidive anche per anni e se le recidive si aggravano si prende in considerazione l’intervento chirurgico.

Con la chirurgia pianificata si rimuove l’appendice in modo molto veloce e con un piccola incisione (laparoscopia) in modo da inserire una sonda con videocamera, individuare l’appendice e rimuoverla.

Se invece il paziente giunge dal pronto soccorso in condizioni d’emergenza, si preferisce solitamente operare in laparotomia, eseguendo il classico taglio di 5-10 cm in modo da poter controllare intestino e altri organi interni, per accertare che il dolore non abbia altre origini.

Al paziente vengono contemporaneamente somministrati antibiotici in modo da abbattere l’infezione qualora si fosse estesa, e l’antibiotico viene assunto anche dopo l’intervento.

L’antibiotico ha anche una funzione preventiva e viene somministrato prima dell’intervento in modo da dare una copertura in caso l’appendicite si sia forata, e per minimizzare il rischio di infezioni post-operatorie.

APPENDICITE : cosa succede dopo l’intervento chirurgico

  • Drenaggio: nei casi in cui si arriva ad intervenire quando l’ appendicite è già scoppiata e quindi si è avuto il versamento del materiale infetto all’interno della cavità addominale, significa che è un caso di peritonite e va ripulita la cavità. Si applica un drenaggio in modo da aspirare eventuali residui di liquidi e materiali infetti, che va tenuto in sede per pochi giorni.
  • Dolore muscolare: per raggiungere l’appendice vengono incisi e separati i muscoli addominali, che sono interessati in una grande varietà di movimenti.

Per favorire una buona cicatrizzazione è necessario il riposo e fino ad alcune settimane dopo, sarà doloroso contrarre i muscoli feriti. Sarà molto doloroso tossire e ridere e si farà fatica a camminare e ad alzarsi dal letto.

Per chi è abituato ad una pratica sportiva, è bene chiedere ad un fisioterapista, medico sportivo o istruttore come effettuare un recupero graduale.

Servono normalmente 2 settimane per poter svolgere attività quotidiane poco faticose e 5-6 settimane per tornare ad un allenamento intenso.

  • Difficoltà di evacuazione: dopo l’intervento chirurgico si tiene l’intestino a riposo per 24-72 ore, con una dieta liquida durante la quale non si mangiano cibi solidi ma ci si limita a bere.

Durante questo periodo è possibile non riuscire ad evacuare sia per la mancanza di materiale fecale, sia per le conseguenze dell’anestesia che ha paralizzato i muscoli, sia per il dolore post operatorio, che impedisce di spingere per favorire il transito.

Poiché dopo un’appendicectomia si è ricoverati, si può chiedere aiuto al personale medico e infermieristico.

  • Aderenze: l’intervento di appendicectomia taglia diversi strati di tessuto e si possono formale delle aderenze, cioè delle cicatrici interne che attaccano in quel punto uno strato a quello contiguo, impedendo ai diversi strati di scorrere normalmente uno sull’altro.

Per evitare le aderenze bisogna chiedere al medico quali manovre è opportuno eseguire (massaggi ed esercizi) e quando si può iniziare senza rischi a farle.

  • Cicatrice: se l’intervento è stato praticato d’urgenza, il chirurgo avrà eseguito un taglio particolarmente lungo (anche oltre i 6-8 cm) che può essere visibile quando si scopre la pancia.

La lunghezza del taglio è necessaria per poter controllare che oltre all’appendice non vi siano altre origini del problema, quindi si taglia un po’ di più negli interventi di emergenza rispetto a quelli pianificati e si osserva peritoneo, ovaie ed intestino.

Per migliorare la cicatrizzazione ed evitare cheloidi, si può ricorrere all’applicazione di creme al silicone o alla vitamina E in modo da aiutare i tessuti a rimarginarsi meglio.

APPENDICITE : approfondimento

L’ appendicite colpisce circa il 7% della popolazione mondiale, cioè 1 persona su 15 svilupperà l’appendicite nel corso della vita.

Colpisce generalmente in età giovane, fra i 10 e i 30 anni e sono più colpiti i maschi fra i 10 e i 14 anni e le donne fra i 15 e i 19 anni.

Gli uomini sono maggiormente a rischio delle donne mentre è rarissima in neonati, bambini piccoli e anziani. Non tutti hanno l’appendice: 1 persona ogni 100.000 ne è priva e in alcuni rari casi le persone ne hanno 2.

Per Approfondire:

 http://www.health.com/health/gallery/0,,20552994,00.html
 http://www.webmd.com/digestive-disorders/understanding-appendicitis-symptoms
http://www.medicalnewstoday.com/articles/158806.php
http://www.nhs.uk/Conditions/Appendicitis/Pages/Symptoms.aspx

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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