BENATIA : antinfiammatorio per bimbi sotto i 12 anni

Benatia è un farmaco analgesico per bambini di età inferiore ai 12 anni.

Si tratta di un antinfiammatorio non steroideo (FANS) della categoria degli arilpropionici, ovvero dei derivati dell’acido propionico.

L’acido propionico è prodotto dal catabolismo degli acidi grassi e di alcuni amminoacidi.

Esso, viene utilizzato in numerose preparazioni, grazie alle sue caratteristiche di conservante ed additivo alimentare.

Inoltre, l’acido propionico viene anche diffusamente utilizzato dall’industria farmaceutica per la sintesi di alcuni farmaci antidolorifici.

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Benatia ha come principio attivo l’ibuprofene ed è un farmaco largamente adoperato come antipiretico, analgesico ed antinfiammatorio.

Fans: caratteristiche generiche

Prima di analizzare nel dettaglio Benatia, è bene conoscere che cosa sono i farmaci FANS e qual è il loro meccanismo d’azione. Facciamo, dunque, un breve accenno al loro utilizzo.

I FANS, acronimo di “farmaci antinfiammatori non steroidei”, sono così definiti per differenziarli da un’altra categoria di farmaci analgesici, ovvero quelli di natura steroidea, come ad esempio, i cortisonici.

Le due classi di farmaci si differenziano per indicazioni terapeutiche e meccanismi d’azione.

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I farmaci antinfiammatori non steroidei si dividono a loro volta in diverse sottoclassi in base alla loro struttura chimica.

Essi, in ogni caso, sono coinvolti nei meccanismi infiammatori ed agiscono inibendo questi processi a livello dell’organismo.

Il processo infiammatorio, in realtà, non è altro che un meccanismo che il nostro organismo mette in atto in maniera fisiologica per difendersi da eventuali agenti esterni.

L’infiammazione può innescarsi, ad esempio, in seguito ad un’infezione dovuta ad un virus o ad un batterio, ma può anche essere indotta da stimoli fisici, chimici o termici.

benatia bambini
Benatia è un farmaco antinfiammatorio indicato per i bambini sotto i 12 anni

Fasi del processo infiammatorio

Il processo infiammatorio è caratterizzato da diverse fasi e vari sintomi che si presentano al livello del sito di infezione, quali:

  • Dolore;
  • Gonfiore (edema);
  • Calore;
  • Rossore.

L’infiammazione, dunque, svolge un ruolo essenziale nel combattere un’infezione in atto.

In primo luogo, grazie al processo infiammatorio si ha un aumento delle cellule del sistema immunitario nel sito di infezione, per aumentare la distruzione dei microrganismi patogeni.

Poi, attraverso il meccanismo dell’infiammazione, si ha la formazione di coaguli di sangue a livello dei piccoli capillari sanguigni.

Questo permette di creare una barriera “fisica”, isolando i patogeni nel sito di infezione ed evitando la loro distribuzione in tutto l’organismo tramite il torrente ematico.

Per finire, l’infiammazione favorisce la riparazione dei tessuti danneggiati.

Sviluppo del processo infiammatorio

L’intero processo è mediato da cellule del sistema immunitario ed è attivato principalmente dai macrofagi, che incontrano i microrganismi patogeni e cominciano a fagocitarli.

Iniziando così a produrre altre molecole pro-infiammatorie, le citochine, e amplificando in questo modo la risposta immunitaria e il processo infiammatorio stesso.

L’infiammazione, dunque, si verifica normalmente nel nostro organismo in maniera fisiologica.

Continuamente, infatti, il nostro organismo è tenuto a “combattere” contro agenti esterni ma, nella maggior parte dei casi, si innescano processi infiammatori lievi che, spesso, non vengono neanche percepiti.

Nel momento in cui, invece, si innesca un processo infiammatorio acuto, è importante bloccarlo attraverso l’uso di farmaci, per evitare ulteriori complicazioni e, soprattutto, per evitare il propagarsi della flogosi ed il danneggiamento di tessuti di vitale importanza.

FANS e prostaglandine

In questo contesto, ci vengono in aiuto i farmaci FANS, che agiscono inibendo la sintesi di alcune molecole coinvolte nei processi infiammatori, le prostaglandine.

Le prostaglandine sono molecole derivate dal metabolismo di un acido grasso, l’acido arachidonico, presente a livello delle membrane plasmatiche che rivestono le nostre cellule.

Esso, attraverso una serie di reazioni, catalizzate da specifici enzimi, denominati COX (ciclossigenasi), danno origine alle prostaglandine pro-infiammatorie, quelle cioè di tipo 2.

Alcuni FANS inibiscono, in maniera non selettiva, sia le COX 1 che le COX 2, interrompendo così non solo la sintesi delle prostaglandine di tipo 2, ma anche quella di altre molecole, i trombossani.

Questi ultimi, hanno un’azione protrombotica, determinando un effetto anticoagulante.

Ecco perché, l’uso dei FANS inibisce i processi di coagulazione del sangue, ritardandoli e provocando molti degli effetti indesiderati legati all’utilizzo dei FANS.

Questo è anche il motivo per cui, alcuni specifici FANS, come l’aspirina, vengono utilizzati come terapia a vita nei soggetti con aterosclerosi.

Esiste tuttavia, ad oggi, una nuova generazione di farmaci FANS, quelli definiti di seconda generazione, in grado di inibire selettivamente le ciclossigenasi, dando così minori effetti collaterali.

benatia emicrania
Benatia è utile nel combattere l’emicrania infantile

Principio attivo di Benatia: l’ibuprofene

Benatia, come già detto, è un FANS che ha come principio attivo la molecola di ibuprofene.

Abbiamo descritto in breve come agiscono i farmaci antinfiammatori ad azione non steroidea, ma non tutti sono costituiti dallo stesso principio attivo.

I FANS, infatti, si differenziano tra loro in base alla molecola chimica di cui sono composti.

Nello specifico, l’ibuprofene che caratterizza il farmaco in questione è una molecola di origine sintetica, dalle molteplici proprietà. Esso, infatti, è utile in caso di:

  • Infiammazione, l’ibuprofene è adatto all’uso topico, in caso di contusioni, strappi muscolari ed infiammazioni post-traumatiche ;
  • Febbre e dolori osteoarticolari;
  • Dolore acuto, in particolare è indicato per la terapia di dolore da lieve a moderato.
    Esso può essere utilizzato in caso di mal di testa, mal di denti, osteoartrosi, dolori mestruali, crampi addominali ed è indicato soprattutto per il trattamento dell’artrite reumatoide.

L’ibuprofene viene commercializzato in molte preparazioni farmaceutiche.

Chimicamente, si tratta di una molecola sintetizzata a partire dall’acido propionico, di origine sia naturale che sintetica.

L’ibuprofene una volta assunto, viene assorbito a livello intestinale ed entra in circolo.

Esso viene poi metabolizzato a livello epatico, con la produzione di composti inattivi, principalmente sottoforma di glucuronati.

Questo farmaco viene escreto per via urinaria ed ha una copertura di circa 24 ore.

Indicazioni terapeutiche di Benatia

Benatia è particolarmente indicato per il trattamento di patologie specifiche, quali:

La posologia deve essere indicata dal proprio medico.

Essendo un farmaco per bambini dagli 0 ai 12 anni, infatti, la corretta posologia deve essere calcolata in base al peso ed all’età del piccolo paziente.

benatia diarrea
Uno degli effetti collaterali di Benatia è la dissenteria

Controindicazioni

Benatia può essere controindicato in caso di ipersensibilità all’ibuprofene o ad un qualsiasi eccipiente presente nel farmaco.

Nei bambini tra i 3 ed i 6 mesi è preferibile non somministrare il farmaco se il loro peso risulta essere inferiore ai 5-6 kg.

L’uso di Benatia, inoltre, è controindicato in caso di ipersensibiltà del bambino verso altri farmaci FANS.

Infine, è controindicato in caso di gravi patologie, quali:

  • Ulcera peptica;
  • Insufficienza renale grave;
  • Insufficienza cardiaca grave.

Effetti indesiderati

Benatia può provocare molteplici effetti indesiderati, al pari di altri farmaci analgesici FANS. In particolare:

  • Reazioni allergiche al farmaco;
  • Malattie gastrointestinali. Le alterazioni a carico della mucosa intestinale sono tra gli effetti indesiderati più comuni dei FANS.
    In particolare, possono verificarsi ulcere intestinali che, nei casi più gravi, possono portare a perforazioni della mucosa e conseguenti emorragie, peggioramento del Morbo di Crohn in pazienti affetti e, raramente, gastriti.
    Più frequentemente sono riportati sintomi quali nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione e dolori addominali.
    Raramente possono verificarsi epatopatie con ittero, epatiti, pancreatiti, duodeniti, esofagiti, insufficienza epatica;
  • Malattie del sistema nervoso, come vertigini, emicrania, irritabilità, insonnia, depressione e difficoltà di concentrazione;
  • Malattie respiratorie. Sono tra gli effetti indesiderati più rari: dispnea, broncospasmo e apnea;
  • Anemia emolitica;
  • Diminuzione della fame;
  • Ipertensione;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Insufficienza renale;
  • Cistiti;
  • Ematuria.

È controindicato l’uso di Benatia in caso di gravidanza ed allattamento.

Anche se è raro trovare bambine in stato di gravidanza in età inferiore ai 12 anni, bisogna tenere in considerazione che il farmaco può interagire negativamente con lo sviluppo del feto, aumentando il rischio di aborto spontaneo.

Inoltre, con l’uso prolungato di ibuprofene in gravidanza, aumenta il rischio di malformazioni fetali, in particolare, le malformazioni cardiache.

Interazione con altri farmaci

Benatia non può essere assunto in concomitanza con l’utilizzo di altri farmaci, quali:

  • Altri FANS;
  • Corticosteroidi;
  • Acido acetilsalicilico;
  • Altri inibitori delle COX.

Il farmaco, inoltre, può interferire con l’uso di farmaci antiaggreganti ed anticoagulanti, aumentandone l’effetto.

Benatia interferisce anche con i farmaci diuretici ed antipertensivi, diminuendone l’efficacia.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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