CALORIE a cosa servono, come si misurano, alimentazione e dieta

CALORIE : cosa sono

Le calorie è un’unità di misura che definisce la quantità di energia necessaria per innalzare di 1°C (da 14,5 a 15,5 °C) la temperatura di 1 g di acqua distillata ad una pressione standard di 1 atm (atmosfera).

Il significato di caloria non va confuso però con quello di Kilocaloria, utilizzato in ambito nutrizionale e biologico, che si riferisce invece all’energia necessaria per innalzare di 1°C la temperatura di 1 Kg di acqua distillata alla pressione standard di 1 atm.

Una Kilocaloria, dunque, definita anche come grande caloria, corrisponde esattamente a 1000 calorie che sono chiamate anche piccole calorie per distinguerle dalle altre.

La kilocaloria fu utilizzata in ambito alimentare per la prima volta sulla molecola di glucosio, ovvero la molecola di zucchero a più veloce assorbimento.

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CALORIE : come si misurano

Tipicamente il valore che viene sempre rilevato è quello delle kilo calorie, e si effettua attraverso uno strumento, la bomba calorimetrica e si basa sul primo principio della termodinamica.

Secondo questa legge della fisica, in natura l’energia non si crea e non si distrugge, ma semplicemente una forma di energia può trasformasi in una forma energetica differente.

La bomba calorimetrica è uno strumento dotato di un recipiente in metallo all’interno del quale si può inserire l’alimento pesato, in forma solida o liquida, insieme ad una determinata quantità di ossigeno. Il contenitore viene circondato poi da acqua. Infine, il sistema è dotato di elettrodi, per cui viene fatta passare la corrente elettrica che favorisce il processo di combustione.

In questo modo l’alimento, che rappresenta una forma di energia chimica, una volta bruciato per combustione, viene convertito in un’altra forma di energia, il calore (o le calorie), che determinerà l’aumento della temperatura dell’acqua circostante.

Questa variazione di temperatura viene misurata con un termometro e il valore risultante corrisponderà esattamente alla quantità di energia liberata dall’alimento. Essa avrà come unità di misura, appunto, le kilo calorie.

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CALORIE ed alimentazione

Il concetto di caloria in campo nutrizionale, in realtà, negli ultimi anni ha perso un po’ della sua importanza.

Se in passato, infatti, per stilare un piano dietetico si prendevano molto in considerazione le calorie degli alimenti, al giorno d’oggi si è instaurata la consapevolezza che il valore delle calorie non è perfettamente applicabile all’organismo umano.

In effetti, il nostro corpo non è una bomba calorimetrica e, gli alimenti che introduciamo non subiscono un processo di combustione all’interno del nostro organismo, anche se è vero che essi vengono convertiti in altre forme di energia e che parte di questa energia è dissipata sottoforma di calore.

I nutrienti che introduciamo con la dieta, una volta digeriti ed assorbiti, a livello cellulare subiscono una serie di reazioni metaboliche catalizzate da molteplici enzimi. Al termine di questi processi biochimici, l’energia (le calorie) ricavata dai nutrienti viene convertita in molecole di ATP. Durante il processo di sintesi dell’ATP una parte di energia proveniente dai nutrienti viene comunque dissipata sotto forma di calore (circa il 60%).

Calorie
Calorie: alimentarsi in modo sano

La molecola di ATP, a sua volta, viene utilizzata dalle cellule per produrre altri tipi di energia, come energia chimica, cinetica etc., che viene utilizzata per permettere lo svolgimento di tutte le funzioni fisiologiche del nostro organismo.

Inoltre, non tutti i nutrienti che introduciamo vengono convertiti subito in ATP. Una parte di essi, infatti, viene conservata sotto forma di riserva energetica ed utilizzata solo successivamente dalle cellule per ricavarne energia.

Infine, dobbiamo ricordare che non tutto ciò che introduciamo con l’alimentazione arriva come fonte energetica alle nostre cellule. Infatti, molti nutrienti vengono eliminati con le feci senza essere assorbiti. Questo dipende dal grado di efficacia di assorbimento dell’apparato gastro-intestinale, che può variare da individuo ad individuo.

Tutti questi complessi meccanismi che avvengono nel nostro corpo e le variabili associate all’utilizzo dei nutrienti, ci fanno capire come il concetto di calorie in ambito nutrizionale non deve essere considerato in senso assoluto, ma deve essere utilizzato con criterio.

Un’alimentazione equilibrata, infatti, non si basa soltanto sul calcolo delle calorie, bensì prende in considerazione soprattutto le differenti caratteristiche dei nutrienti che, seppur a parità di calorie, non sono tutti uguali e non apportano gli stessi benefici all’organismo.

Sappiamo bene che, introdurre 100 calorie sottoforma di proteine non è la stessa cosa che introdurle sottoforma di carboidrati o lipidi, e viceversa.

Inoltre, anche tra lipidi, carboidrati e proteine bisogna distinguere delle sottoclassi di nutrienti:

  • I LIPIDI li possiamo introdurre sotto forma di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi ed i più importanti sono
  • Gli ZUCCHERI, sotto forma di zuccheri semplici o complessi
  • Le PROTEINE, infine, si possono distinguere in proteine di origine animale e proteine di origine vegetale.

Insomma, in ambito alimentare non ci si può limitare al calcolo delle calorie per ottenere un’alimentazione sana, ma è necessario introdurre tutti i macronutrienti nelle corrette proporzioni, attenendosi a delle specifiche linee guida.

CALORIE : le diete dimagranti

Per elaborare un piano dietetico, bisogna stabilire il fabbisogno energetico del soggetto, ovvero la quantità di calorie che esso dovrà assumere per il mantenimento del suo peso ideale.

Il fabbisogno energetico, infatti, equivale alla quantità di kilo calorie da introdurre per compensare quella che viene definita la spesa energetica, ovvero l’energia consumata da quel soggetto per svolgere tutte le sue funzioni giornaliere.

Il fabbisogno energetico insieme alla spesa energetica determinano il bilancio energetico che potrà essere:

  • POSITIVO, se l’introito energetico sarà maggiore rispetto alla spesa energetica (aumento del peso corporeo)
  • IN EQUILIBRIO, se l’introito energetico sarà uguale alla spesa energetica (peso corporeo stabile)
  • NEGATIVO, se l’introito energetico sarà inferiore rispetto alla spesa energetica (diminuzione del peso corporeo)

In base al bilancio energetico del soggetto si potrà stabilire la corretta dieta da seguire per raggiungere un peso corporeo ideale.

La dieta, in base al suo contenuto di calorie, si potrà classificare in:

  • DIETA IPOCALORICA: si tratta di una dieta caratterizzata da una quantità di calorie inferiore al fabbisogno energetico giornaliero del soggetto (bilancio energetico negativo). Essa ha lo scopo di determinare una perdita costante e graduale del peso corporeo.
  • DIETA NORMOCALORICA: la dieta normocalorica è caratterizzata da una quantità di calorie uguale al fabbisogno energetico giornaliero del soggetto (bilancio energetico =0). Essa ha lo scopo di mantenere invariato il peso corporeo.
  • DIETA IPERCALORICA: E’ un regime alimentare basato su una quantità di calorie superiore al fabbisogno energetico giornaliero del soggetto. Viene utilizzata allo scopo di guadagnare peso corporeo, nei soggetti malnutriti e/o iponutriti, oppure in caso di inappetenza.

Quando sentiamo parlare di dieta, ci riferiamo quasi sempre ad un regime alimentare volto a limitare il consumo di calorie per favorire la perdita di peso corporeo.

Una dieta dimagrante, però, oltre al conteggio delle calorie, deve essere ben bilanciata per determinare la perdita di massa grassa, senza andare ad intaccare la massa magra.

Per ottenere questi risultati, una buona dieta ipocalorica dovrà essere caratterizzata da una quantità totale di calorie che non vada mai al di sotto di quello che viene definito metabolismo basale.

Il metabolismo basale rappresenta la quantità di energia, quindi di kilo calorie, che il nostro organismo spende a riposo, senza svolgere alcuna attività fisica o particolare sforzo. Il metabolismo basale, dunque, equivale all’energia necessaria per mantenere attive tutte le funzioni vitali, come il battito cardiaco, la respirazione polmonare, etc.

Esso può essere calcolato mediante formule matematiche oppure, in maniera più specifica per la singola persona, attraverso un semplice esame corporeo, l’impedenziometria.

Poiché il nostro corpo è una macchina perfetta, esso risponde ad ogni cambiamento attraverso un meccanismo omeostatico, ovvero un meccanismo che riporta tutto in perfetto equilibrio.

Per cui, quando noi assumiamo una quantità di calorie che va al di sotto del nostro metabolismo basale, il corpo in un primo momento reagisce intaccando le riserve energetiche presenti nei tessuti, sotto forma di lipidi, determinando una perdita di peso.

Poiché, però, il nostro organismo si è evoluto in condizioni di carestia, esso tende sempre a preservare le riserve di grasso in vista di un periodo di povertà, che ad oggi non si presenta ma che in passato, quando l’uomo si è evoluto, era molto frequente.

Questa è la ragione per cui, ad un certo punto di una dieta ipocalorica, il peso si blocca e non si dimagrisce più.

Quello che accade è che l’organismo risponde al diminuito introito energetico con una diminuzione delle funzioni fisiologiche. Ovvero, il corpo si mette in una sorta di “risparmio energetico”, abituandosi così a consumare esattamente l’energia che gli stiamo fornendo.

In questo modo, però, oltre a non avere più un buon funzionamento del nostro organismo (blocco metabolico), abbiamo anche un blocco della perdita di peso.

Quando poi andremo a rifornire il corpo di più energia interrompendo la dieta dimagrante, esso reagirà utilizzando tutta l’energia in eccesso per conservarla di nuovo sotto forma di deposito, ossia di tessuto adiposo. Ecco il motivo del cosiddetto effetto yo-yo.

Per non innescare questo meccanismo decisamente poco salutare, è importante evitare le diete dimagranti eccessivamente ipocaloriche ed integrare la propria dieta con un’attività fisica moderata.

L’attività fisica, infatti, ci consente di mantenere elevato il metabolismo, in modo da permettere al nostro corpo di utilizzare una maggiore quantità di energia e di ridurre così le riserve di grasso corporeo.

Il tessuto muscolare, infatti, è uno dei tessuti del nostro corpo più attivi metabolicamente, insieme al fegato.

FONTI

Http://www.focus.it/scienza/scienze/come-si-calcola-lapporto-energetico-degli-alimenti
Http://italiaxlascienza.it/main/2014/10/calorie/
Https://it.m.wikipedia.org/wiki/Caloria

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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