COEFFERALGAN : indicazioni, posologia, effetti collaterali

Gli analgesici non sono tutti uguali: è questo un dato di fatto di cui anche i pazienti, e non solo le case farmaceutiche, oggi tengono conto.

Spesso, però, qualcuno tende ancora a confondere i farmaci antinfiammatori con quelli antipiretici, Fans con paracetamolo.

Cerchiamo di dare una breve e sommaria spiegazione prima di accingerci a parlare di Coefferalgan.

I Fans (farmaci antinfiammatori non stereoidei) pur possedendo elevate proprietà antinfiammatorie, non vengono riportati con caratteristiche utili ad abbassare la febbre.

Esistono Fans che possono essere utilizzati anche come antipiretici, ma per lo più essi sono ideali per coadiuvare una terapia antibiotica o per combattere infiammazioni transitorie.

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Possono venire però impiegati come analgesici. Possono, inoltre condurre a rischi di gastrolesività e nefrotossicità.

Gli antipiretici, invece, sono dei medicinali che aiutano ad abbassare la temperatura corporea in caso di febbre, ma hanno anch’essi proprietà analgesiche.

Tra questi ultimi può essere annoverato il paracetamolo, come ad esempio l’Efferalgan.

Quando però il paracetamolo si unisce ad un analgesico, come la codeina, allora ci troviamo di fronte a un’altra tipologia di farmaci, chiamati analgesici anilidi.

Di questo gruppo fa parte Coefferalgan. Scopriamo allora di cosa si tratta e quali sono tutte le caratteristiche di questo farmaco.

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coefferalgan mal di denti
Coefferalgan è indicato in caso di mal di denti

Cos’è Coefferalgan e in cosa differisce da Efferalgan

Coefferalgan è un analgesico, antinfiammatorio e antidolorifico al tempo stesso, che si avvale dell’azione sinergica di paracetamolo e codeina fosfato.

In farmacia (con prescrizione medica) lo si trova in compresse rivestite da film, oppure in compresse effervescenti da sciogliere in acqua, entrambe da 500 mg per compressa.

Anche se il nome dei due farmaci è molto simile, Coefferalgan ed Efferalgan non vanno confusi tra di loro, dal momento che quest’ultimo utilizza esclusivamente il paracetamolo come principio attivo, e può essere utilizzato come antipiretico.

Coefferalgan, invece, vantando una sinergia attiva con la codeina, può essere considerato a tutti gli effetti un analgesico potente, per cui va preso in considerazione per usi diversi rispetto a quelli a cui è destinato Efferalgan.

Quali sono i suoi principi attivi?

I princìpi attivi di Coefferalgan sono, come abbiamo già detto, paracetamolo e codeina fosfato.

Il primo è un composto chimico dalle proprietà antipiretiche e analgesiche, ma solo blandamente antinfiammatorie.

Molto ben tollerato dall’organismo (a differenza dei Fans), presenta minori caratteristiche di tossicità a livello dei reni e non presenta gastrolesività, tanto che viene prescritto anche ai pazienti con ulcera gastro duodenale.

Ovviamente se assunto in dosi elevate (sovradosaggio), come per tutti i farmaci anche il paracetamolo può risultare dannoso per il fegato e per la vita, conducendo a epatiti fulminanti.

Nelle dosi normali, invece, questo composto chimico può essere usato con tranquillità.

Costituisce un’ottima alternativa anche per tutti coloro che lamentano intolleranze o allergie verso talune sostanze, come ad esempio l’acido acetilsalicilico.

Una curiosità sulla storia del paracetamolo: pur essendo stato scoperto nel 1878 dal chimico americano Harmon Morse, ha cominciato ad avere largo impiego solo negli anni ’50 del ‘900, quasi un secolo dopo.

In Italia è comparso per la prima volta nel 1957 con il nome di Tachipirina (che esiste ancora oggi).

L’altro principio attivo protagonista di Coefferalgan è la codeina (dal greco Kòdeia, “testa di papavero”).

Si tratta di un alcaloide, estratto dal papavero dell’oppio, da cui si ricava anche la morfina.

In quanto derivato della morfina può quindi essere considerato a tutti gli effetti un oppiaceo, e causare elevata dipendenza.

Proprio per questo motivo è assolutamente necessario seguire le indicazioni del medico per quanto riguarda i dosaggi, e mai fare da sé.

Dal potere altamente analgesico, sedativo e calmante, la codeina viene spesso utilizzata anche come rimedio contro la tosse secca e stizzosa e come antidiarroico, per sedare gli spasmi intestinali.

coefferalgan cefalea
Coefferalgan è indicato anche in caso di mal di testa

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su COEFFERALGAN

Per cosa è indicato e chi non deve utilizzarlo

Coefferalgan è indicato in tutti quei casi in cui si presenti un dolore di lieve/media entità come:

Non deve avere complicazioni e su di lui altri principi attivi (come il semplice paracetamolo o alcuni fans tipo ibuprofene, ketoprofene, nimesulide) non devono aver dato i risultati sperati.

Può essere utilizzato solo a partire dai 12 anni di età.

Sconsigliato il suo impiego anche a coloro che risultano ipersensibili a uno dei princìpi attivi in esso contenuti (non solo paracetamolo e codeina, ma anche propacetamolo cloridrato), o a qualcuno degli eccipienti (sorbitolo e aspartame).

Coefferalgan è inoltre controindicato per le persone che soffrono di insufficienza respiratoria, anche di lieve portata e in chi presenta la particolarità di metabolizzare in tempi brevissimi la codeina in morfina.

Le donne in stato di gravidanza o che stanno allattando al seno, infine, dovrebbero astenersi dall’assunzione di questo farmaco.

A quali pazienti va somministrato con cautela?

Pur essendo ben tollerato in generale, il paracetamolo può comunque provocare dei danni al fegato o ai reni in chi è già predisposto a soffrire di patologie epatiche o di tipo nefrologico.

Il medico curante, pertanto, tende a prescrivere con molta cautela Coefferalgan a chi già combatte contro un’insufficienza epatica o renale.

Attenzione anche da parte di chi presenta epatite acuta ed è in cura con altri farmaci che potrebbero risultarne antagonisti.

Va usato con responsabilità e precauzioni anche nei pazienti anemici e negli alcolisti cronici.

Deve usare cautela anche chi possiede poche riserve di glutatione epatico (un antiossidante naturale presente nelle nostre cellule e che serve proprio a disintossicare il fegato), cioè anoressici, bulimici, pazienti malnutriti o disidratati.

Ancora: prudenza nell’assunzione per chi ha subìto l’asportazione della cistifellea: la codeina potrebbe essere responsabile di dolori al pancreas e spasmi nella regione addominale biliare.

I pazienti che presentano ipotensione (pressione bassa) vanno monitorati molto attentamente, così come chi sta seguendo delle terapie ormonali.

Possiede effetti collaterali?

Pur essendo considerato meglio tollerato dall’organismo umano rispetto ai fans, il paracetamolo può provocare degli effetti indesiderati in alcuni particolari individui.

In associazione con la codeina, tali effetti indesiderati potrebbero acuirsi.

Coefferalgan quindi potrebbe causare, in chi è allergico alle sostanze attive che lo compongono:

Si tratta però di eventi rari. Più comuni, invece, gli effetti legati all’apparato gastro intestinale (diarrea, dolore addominale) e l’aumento degli enzimi epatici.

Per quanto riguarda poi gli effetti collaterali correlati alla codeina, bisogna essere molto accorti, poiché essi si presentano molto simili a quelli legati a tutti gli altri oppiodi.

Essi causano soprattutto nausea, vomito e stipsi, ma anche sonnolenza e sedazione.

Altri effetti indesiderati che potrebbero essere provocati dalla codeina vanno dalla ritenzione urinaria alla miosi, fino alle vertigini e alla sensazione di euforia.

Su quest’ultimo punto occorre ribadire che la codeina provoca assuefazione, per cui, se si superano le dosi consigliate, il rischio è quello di diventarne dipendenti, con conseguenti sindromi da astinenza.

coefferalgan codeina
Coefferalgan ha come principio attivo la codeina, per cui può dare assuefazione

Presenta interazioni con altri farmaci?

Sarebbe preferibile assumere Coefferalgan non in concomitanza con altri farmaci, per evitare spiacevoli effetti incrociati tra princìpi attivi.

Se proprio non se ne può far a meno, a causa di patologie pregresse o croniche, si consiglia di ridurre il dosaggio.

Normalmente quest’ultimo non supera una o due compresse fino a tre volte al giorno (per un massimo di sei compresse al giorno) in un intervallo di almeno 4 ore.

Ridurre le dosi significa parlare di almeno un dimezzamento (quindi fino a 3 compresse al giorno), mentre per l’intervallo di somministrazione occorre raddoppiare i tempi, arrivando alle 8 ore.

Nello specifico tale esortazione vale per chi fa uso di:

I medici di solito raccomandano dosi ridotte anche per i pazienti anziani.

Non va poi assolutamente assunto insieme ad alcolici, dal momento che l’alcool aumenta gli effetti della codeina.

Possono invece essere assunti in concomitanza, d’altro canto, altre categorie di farmaci, quali:

  • antistaminici antagonisti H1 (meglio se di seconda o terza generazione)
  • alcuni rimedi sedativi della tosse
  • ansiolitici purché non appartenenti alla famiglia delle benzodiazepine.

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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