COLICA RENALE : sintomi, cause e cure

La colica renale è un attacco improvviso di dolore acuto provocato dalla presenza di calcoli renali nelle vie urinarie.

Il dolore determinato da una colica renale si localizza principalmente a livello addominale, irradiandosi poi anche lungo tutta la parte lombare ed arrivando fino agli arti inferiori.

Si tratta di un dolore molto acuto, che spesso richiede un pronto soccorso con terapia farmacologica antidolorifica, atta alla riduzione della sintomatologia.

La colica renale, dunque, è soltanto il sintomo che si avverte in seguito ad una pregressa patologia, la calcolosi renale, detta anche litiasi.

La colica renale non va confusa con quella epato-biliare.

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Quest’ultima, infatti, è provocata dalla presenza di calcoli all’interno della cistifellea ed è caratterizzata da un dolore acuto che si irradia, in questo caso, verso la parte superiore del corpo.

Calcolosi renale (litiasi) 

La calcolosi renale è una patologia dovuta alla presenza di formazioni cristalline all’interno dell’apparato urinario, sia maschile sia femminile.

Questi cristalli si formano a partire da alcune sostanze disciolte nelle urine che, essendo a elevato peso molecolare, precipitano e successivamente si aggregano tra loro, formando strutture cristalline.

Se si ha soltanto la precipitazione di questi soluti, senza la loro successiva aggregazione, si va in contro a cristalluria, con conseguente formazione di renella.

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Si tratta, in questo caso, di una condizione morbosa, ma meno grave della calcolosi vera e propria.

Colica renale sintomi
Quello della colica renale è un dolore molto acuto, che spesso richiede un pronto soccorso con terapia farmacologica antidolorifica

Classificazione dei calcoli renali -1 

I calcoli renali possono avere varia natura, a seconda della sostanza di cui sono composti. Quelli che più frequentemente determinano la patologia, sono di:

  • ossalato di calcio, che rappresentano circa il 35% dei calcoli patologici.
    Essi sono costituiti da ossalato, ovvero un prodotto di ossidazione del gliossilato che, a sua volta, è un intermedio del metabolismo della glicina.
    Normalmente, la quantità di ossalato introdotta attraverso l’alimentazione e quella prodotta per ossidazione nel metabolismo endogeno, è molto ridotta e non crea problemi.
    La formazione di calcoli di ossalato, invece, è strettamente correlata a un’alterazione dell’assorbimento intestinale degli ioni calcio.
    La solubilità dell’ossalato, infatti, dipende proprio dalla presenza di questi ultimi. Inoltre, si ha un maggiore assorbimento di ossalati a livello intestinale in quei soggetti che hanno una minore disponibilità di ioni calcio nel lume dell’intestino.
    Esiste, inoltre, una predisposizione genetica che determina un aumento della produzione di ossalato, come nel caso dell’iperossaluria primitiva;

Classificazione dei calcoli renali -2

  • fosfati. Essi rappresentano il 20% di tutti i calcoli che possono formarsi all’interno dell’apparato urinario;
  • acido urico. Sono meno frequenti rispetto ai precedenti.
    Essi, infatti, rappresentano soltanto il 10 % dei calcoli renali.
    Sono costituiti dall’acido urico, che è il prodotto finale del metabolismo delle purine, una specifica classe di nucleotidi umani.
    Quando presente in eccesso, l’acido urico può formare dei sali insolubili che cristallizzano e precipitano;
  • cistina. Sono abbastanza rari e infatti rappresentano soltanto il 2% di tutte le tipologie di calcolosi renale.
    I calcoli di cistina sono per lo più presenti in soggetti affetti da una patologia genetica, la cistinuria.
    Questa malattia è caratterizzata da un’alterata concentrazione di cistina nelle urine.
    La cistina è un amminoacido non essenziale che viene sintetizzato normalmente nelle cellule;
  • misti. Essi rappresentano circa il 33% di tutti i calcoli renali e sono caratterizzati dalla presenza contemporanea di calcoli di ossalati e fosfati, ossalati e urati o di urati e fosfati.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su COLICA RENALE

Colica renale calcoli
I calcoli renali possono avere varia natura e dimensione, a seconda della sostanza di cui sono composti

Colica renale: principali sintomi

La colica renale è un evento acuto che comporta una serie di sintomi molto intensi e facilmente distinguibili.

L’attacco di colica renale è molto difficile da prevedere, in quanto esso non è preceduto da particolari sintomi.

In alcuni casi, può essere evitato l’evento acuto se si effettua una diagnosi di calcolosi mediante ecografia.

I principali sintomi associati ad una colica renale sono:

Diagnosi di colica renale

La diagnosi di colica renale può essere effettuata a scopo preventivo, quando attraverso un esame ecografico si intravede la presenza di calcoli renali all’interno delle vie urinarie.

Può essere effettuata anche in seguito all’evento acuto, per stabilirne l’effettiva causa scatenante.

La diagnosi può essere effettuata attraverso diversi esami, quali:

  • Ecografia. Attraverso l’ecografia del rene e delle vie urinarie si evidenzia la presenza di eventuali calcoli renali mediante l’uso di ultrasuoni;
  • Radiografia dei reni, che può evidenziare la presenza di strutture cristallizzate all’interno delle vie urinarie o dei reni, ma risulta essere meno precisa rispetto ad altri accertamenti diagnostici;
  • Urografia. Si tratta di una particolare radiografia che utilizza un mezzo di contrasto per facilitare la visualizzazione dei calcoli renali.
    Attraverso l’urografia, si esplorano tutti i tratti delle vie urinarie e si ottiene un’analisi sia di tipo morfologico che funzionale.
    Infatti, mediante questa tecnica diagnostica, si possono avere informazioni sia per quanto riguarda la morfologia del sistema urinario, sia per quanto riguarda il suo funzionamento, valutando la presenza di eventuali anomalie;
  • TAC. È la tecnica più accurata in assoluto per la diagnosi di calcolosi renale.
    Si tratta sempre di una metodica radiologica che utilizza radiazioni ionizzanti.
    Con la TAC si possono analizzare i diversi strati di tessuto del paziente, ottenendo immagini tridimensionali molto più accurate.
    L’uso della TAC nella diagnosi della litiasi è abbastanza recente.
Colica renale cibi
Chi è soggetto a colica renale deve evitare eccessi di vitamina C, in quanto essa aumenta la produzione endogena di ossalati

Colica renale: terapia

La colica renale, come accennato, non è una patologia di per sé, ma rappresenta il sintomo acuto di una calcolosi renale.

Per questo motivo, se l’evento acuto si verifica come un singolo episodio isolato, esso non necessita di una specifica terapia.

Il medico, in questo caso, prescriverà soltanto ulteriori accertamenti diagnostici al fine di verificare che la causa della colica sia stata effettivamente dovuta alla presenza di calcoli all’interno delle vie urinarie.

Tuttavia, potrebbe anche succedere che, durante la colica renale, il paziente abbia già espulso i calcoli presenti nelle vie urinarie e che, quindi, essi non siano più rilevabili ecograficamente.

Nel caso in cui, invece, gli attacchi di coliche renali diventino recidivanti e associati anche alla presenza di calcoli nell’ecografia, il medico provvederà a somministrare una terapia antidolorifica adeguata.

Sarà poi lo specialista nefrologo a occuparsi dell’intervento di rimozione chirurgica delle formazioni cristalline, qualora lo ritenga opportuno.

Se, ad esempio, i calcoli sono di piccole dimensioni, basterà seguire una corretta alimentazione e, soprattutto fare particolare attenzione alla quantità di acqua da consumare giornalmente, ma anche alla qualità di quest’ultima.

I farmaci che vengono solitamente prescritti dal medico sono i FANS, farmaci antinfiammatori ad azione non steroidea, ed in particolare il paracetamolo.

Calcolosi renale e dietoterapia

La terapia dietetica è molto importante nella prevenzione della formazione dei calcoli renali, ma anche nella terapia in caso di colica renale acuta.

In questi casi, la dietoterapia ottimale viene prescritta dal nutrizionista in base alla tipologia di calcoli presenti nelle vie urinarie del paziente.

In caso di calcolosi ossalica, ad esempio, bisogna:

  • Ridurre l’assunzione di ossalati con l’alimentazione.
    Essi sono presenti in alcuni tipi di verdure, come bietole e spinaci, ma anche in molti altri alimenti, quali cacao, cavoli, carote ed alcuni tipi di frutta;
  • Evitare eccessi di vitamina C, in quanto essa aumenta la produzione endogena di ossalati;
  • Assumere una corretta quantità di calcio;
  • Ridurre l’apporto calorico della dieta in caso di sovrappeso;
  • Ridurre la componente lipidica della dieta.

In caso di calcolosi uratica, invece, bisogna seguire le medesime indicazioni, riducendo in questo caso l’introduzione di alimenti ricchi di purine, come fegato, acciughe, sardine, cozze etc.

Anche la quantità di acqua da introdurre giornalmente risulta essere fondamentale.

Essa deve essere di circa 2,5-3 lt al giorno, preferendo acque oligominerali, poco calciche e con un residuo fisso molto basso.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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