ERNIA : quante sono, quali sono, come si curano

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Che cos’è un’ernia?

Viene definita col termine ernia la fuoriuscita di un viscere, o di una parte di esso, da quella che è la sua sede anatomica naturale.

Ad esempio, se esaminiamo il caso di un’ernia addominale, è semplice intuire che si presenta quando l’intestino riesce a farsi strada verso l’esterno approfittando di un’area di debolezza della parete dell’addome.

Altre ernie molto diffuse sono quelle ombelicali e inguinali.

Solitamente non sono patologie che mettono a rischio la vita del paziente, ma sono molto fastidiose e non guariscono da sole, ma con intervento chirurgico, spesso consigliato anche per prevenire complicanze potenzialmente pericolose.

I più comuni tipi di ernia: inguinale

Secondo il British Hernia Centre (BHC), le ernie inguinali sono le più diffuse in assoluto.

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Esse ricoprono circa il 70% di tutti i casi trattati nelle strutture ospedaliere pubbliche e private in Europa.

Si verificano quando l’intestino, spingendo su una zona di debolezza o in uno strappo presente sulla parete del basso intestino, si insinua nel canale inguinale.

Negli uomini è l’area in cui il dotto spermatico passa dall’addome allo scroto e nelle donne invece è l’area deputata a contenere un legamento che aiuta a tenere in posizione l’utero.

Questo tipo di ernia affligge più comunemente gli uomini rispetto alle donne per una caratteristica anatomica ben definita.

I testicoli, in fase embrionale si trovano nell’addome e scendono attraverso il canale inguinale poco dopo la nascita per posizionarsi nella sacca scrotale.

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Il canale dovrebbe chiudersi quasi completamente dietro di essi in seguito al loro passaggio, ma a volte può accadere che questo processo non si completi e che lasci un’area indebolita e quindi incline alle ernie.

ernia disco
Una tra le ernie più comuni è quella del disco, che causa mal di schiena

I più comuni tipi di ernia: iatale

Si definisce invece ernia iatale la fuoriuscita dello stomaco o parte di esso nella cavità toracica attraverso una zona di cedimento del diaframma.

Il diaframmaè una sorta di fascia muscolare che, contraendosi, permette l’espansione polmonare nell’atto inspiratorio e nel processo inverso permette invece l’espulsione dell’aria verso l’esterno.

Inoltre, funziona anche da parete divisoria tra gli organi dell’addome e quelli del petto.

L’ernia iatale è una condizione clinica più frequente negli uomini con più di 50 anni e se si verifica nei bambini è causata da un difetto di origine congenita presente sin dalla nascita.

Uno dei sintomi più significativi dell’ernia iatale è il bruciore allo stomaco dovuto al reflusso gastroesofageo, in quanto il contenuto intestinale acido, con movimenti antiperistaltici risale lungo l’esofago causando il fastidioso sintomo.

Questo è uno dei casi in cui la necessità di effettuare un intervento chirurgico risolutivo è impellente.

Il reflusso, infatti, può a lungo termine causare neoformazioni maligne dovute al continuo insulto della parete esofagea da parte dell’acido intestinale.

I più comuni tipi di ernia: ombelicale

Le ernie ombelicali sono tipiche della prima infanzia e solitamente si fa diagnosi entro i sei mesi di vita.

E’ il periodo in cui i genitori o il pediatra si accorgono di un rigonfiamento sospetto nella zona centrale della pancia del bambino, evidente soprattutto quando esso piange.

Questo tipo di ernia solitamente si risolve in maniera spontanea non appena la parete addominale si rinforza fisiologicamente, entro il compimento del primo anno d’età.

Se ciò non dovesse avvenire, si potrà intervenire chirurgicamente per risolvere il problema.

I più comuni tipi di ernia: laparocele

Il laparocele, o ernia incisionale, si manifesta dopo un intervento chirurgico addominale, quando l’intestino si fa strada attraverso la cicatrice, verso l’esterno.

I più comuni tipi di ernia: del disco

Per finire, tra le ernie più frequentemente riscontrate citiamo quella del disco, che consiste in una fuoriuscita del materiale polposo contenuto all’interno dischi intervertebrali.

In questo caso il mal di schiena è un sintomo frequente e persistente.

ernia inguinale
L’ernia inguinale può essere anche causata da sforzi eccessivi, come il sollevare dei pesi

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su ERNIA

Quali sono le principali cause dell’ernia?

A seconda del tipo di ernia esistono cause scatenanti differenti.

Se dovessimo prendere ad esempio l’ernia ombelicale di un neonato, la classificheremmo quasi con certezza come congenita, ma in tutti gli altri casi le possibili situazioni di origine sono innumerevoli.

Gli specialisti sono soliti precisare che la causa principale degli innumerevoli casi di ernie può essere individuata nella debolezza muscolare tipica della mancanza di attività fisica e della sedentarietà caratteristica della vita moderna.

Altre cause frequenti sono:

  • sforzi eccessivi e improvvisi
  • gravidanze che mettono l’addome in una situazione di fatica enorme
  • improvviso aumento di peso
  • ascite
  • interventi chirurgici
  • situazioni di tosse cronica
  • starnuti persistenti.

Quali sono i principali fattori di rischio?

I fattori che aumentano il rischio di sviluppare un’ernia includono:

  • storia personale o familiare di ernie
  • sovrappeso
  • obesità
  • costipazione
  • fumo.

Inoltre, patologie come la fibrosi cistica che hanno come sintomatologia la tosse cronica pongono chi ne è affetto a rischio ernia per lo sforzo continuo.

Quali sono i sintomi più frequenti?

Il sintomo più comune di un’ernia è un rigonfiamento o un nodulo nell’area colpita.

Nel caso di un’ernia inguinale, si potrebbe notare un nodulo su uno o su entrambi i lati dell’osso pubico (dove si incontrano l’inguine e la coscia).

È più probabile che il suddetto rigonfiamento si senta al tatto quando ci si trova in posizione eretta, se ci si china o se si tossisce.

Per quanto riguarda i neonati, come abbiamo già accennato, il sintomo principale è il rigonfiamento durante il pianto.

Altri sintomi comuni di un’ernia inguinale includono:

  • dolore o fastidio nella zona interessata (di solito il basso addome)
  • debolezza
  • sensazione di pressione o di pesantezza a livello dell’addome
  • sensazione di bruciore, gorgoglio o dolore al sito del rigonfiamento.

Per quanto riguarda l’ernia iatale, invece, abbiamo:

  • reflusso acido e quindi una sensazione di bruciore allo stomaco
  • dolore al petto
  • difficoltà nella deglutizione.

L’ernia del disco causa invece ricorrenti mal di schiena.

In alcuni casi, le ernie non hanno sintomi e vengono scoperte durante una visita di routine o un esame medico per un problema non correlato.

ernia laparoscopia
Se trattata chirurgicamente, di norma l’ernia viene trattata in laparoscopia

Come viene trattata un’ernia?

La necessità o meno di trattamento dipende dalle dimensioni dell’ernia e dalla gravità dei sintomi da essa causati.

Il medico potrebbe semplicemente monitorare la situazione per evitare possibili complicazioni e non agire se non ci sono sintomatologie invalidanti o rischi importanti per il paziente.

Le opzioni di trattamento comprendono cambiamenti nello stile di vita, farmaci o interventi chirurgici.

I cambiamenti dietetici possono spesso trattare i sintomi di un’ernia iatale, ma non la faranno sparire.

Bisogna comunque evitare pasti abbondanti o pesanti, stare attenti a non sdraiarsi o piegarsi dopo aver mangiato e mantenere il peso corporeo in un range sano.

È consigliabile inoltre effettuare molta attività fisica e dedicarsi ad esercizi utili per rafforzare la muscolatura circostante al sito dell’ernia.

Tutto questo va fatto sempre sotto stretto controllo medico, in quanto esercizi eseguiti in modo improprio potrebbero aumentare la pressione locale causando un ulteriore peggioramento della situazione clinica.

È inoltre possibile migliorare i sintomi evitando cibi che causano reflusso acido o bruciore di stomaco, come piatti piccanti o a base di pomodoro ed evitando di fumare e bere alcolici.

Se si soffre di ernia iatale, la somministrazione di farmaci che riducono l’acidità dello stomaco come antiacidi, bloccanti dei recettori H-2 e inibitori della pompa protonica può alleviare il disagio e migliorare i sintomi.

Trattamento chirurgico

Se con questo tipo di trattamento la situazione clinica e la qualità della vita del paziente non vengono riportate a livelli ottimali, il medico potrebbe programmare un intervento chirurgico per correggere l’ernia.

Gli interventi possono essere di tipo tradizionale o in laparoscopia.

La chirurgia laparoscopica non prevede un’incisione classica ma si avvale di piccoli fori praticati sulla sede dell’ernia.

Tramite l’utilizzo di una minuscola fotocamera a fibre ottiche e di attrezzature chirurgiche miniaturizzate, si ripara l’ernia in tutta sicurezza.

La chirurgia laparoscopica è meno dannosa per il tessuto circostante, lascia cicatrici meno evidenti e richiede tempi di degenza meno lunghi.

Con la chirurgia tradizionale invece il recupero del paziente è più lento e potrebbe richiedere un riposo di oltre sei settimane; con questo tipo di intervento, il rischio di recidive è molto più basso.

Se non trattata, l’ernia potrebbe diventare ancora più dolorosa.

Potrebbe accadere che una parte dell’intestino resti intrappolata nella parete addominale e, se il flusso sanguigno non giunge in quantità sufficiente, potrebbe andare in necrosi.

Si crea così il cosiddetto strozzamento dell’ernia, che se non corretto in tempi brevi può mettere a rischio la vita del paziente.

Come prevenire l’ernia?

Purtroppo molti tipi di ernia sono difficilmente prevedibili e controllabili, però gli esperti consigliano di ridurre i fattori di rischio eliminando alcol e fumo, facendosi controllare in caso di sintomi sospetti e in caso di tosse persistente.

È consigliabile inoltre evitare di sollevare pesi troppo gravosi.

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Alessandro Gennari
Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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