EVRA : cerotto contraccettivo femminile

Evra è un cerotto medicato ad azione anticoncezionale che può essere applicato su varie zone del corpo agendo per via transdermica.

Può essere usato dalle donne in età fertile, in alternativa all’uso di analoghi contraccettivi orali.

Il cerotto contiene al suo interno ben due principi attivi, la noregestromina e l’etinilestradiolo.

Il primo è un farmaco progestinico, mentre il secondo è un estrogeno di sintesi.

La combinazione dei due ormoni garantisce un’efficacia contraccettiva di circa il 99% nelle donne al di sotto dei 90 Kg di peso corporeo, se utilizzato in maniera corretta, come da foglietto illustrativo.

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Si tratta di un farmaco che può essere acquistato solo dietro prescrizione medica.

Ciclo ormonale femminile

Prima di descrivere nel dettaglio il meccanismo d’azione del cerotto contraccettivo Evra, facciamo qualche breve accenno al ciclo ormonale femminile.

In questo modo, possiamo comprendere al meglio il funzionamento di questo genere di contraccettivo.

Il ciclo femminile è un bioritmo che avviene in maniera fisiologica circa ogni 28 giorni.

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Esso ha inizio con la prima mestruazione, che viene definita “menarca” e avviene intorno ai 12 anni d’età, dando il via all’età fertile, e termina con la menopausa, che sopraggiunge intorno ai 45-50 anni.

La durata complessiva del periodo fertile può variare da donna a donna: solitamente si aggira intorno ai 35 anni, con le dovute eccezioni.

evra pillola
Il cerotto Evra può essere usato dalle donne in età fertile, in alternativa all’uso di analoghi contraccettivi orali

Le fasi del ciclo ormonale femminile

Ogni ciclo mestruale femminile è distinto in diverse fasi, ognuna delle quali è regolata da uno specifico rapporto tra gli ormoni sessuali femminili.

In particolare, si possono distinguere tre fasi:

  • Fase follicolare, o estrogenica, che va da 0 a 13 giorni ed è caratterizzata dal rilascio di due ormoni da parte dell’ipofisi, l’LH e l’FSH.
    Il primo è l’ormone luteinizzante, mentre il secondo è l’ormone follicolo stimolante.
    Entrambi svolgono il ruolo di stimolare le ovaie alla produzione di due ormoni di natura steroidea: il progesterone e l’estrogeno.
    Durante questa prima fase, l’ormone più sintetizzato dall’ipofisi è l’FSH, insieme agli estrogeni prodotti dalle ovaie.
    Questo, perché, nella prima fase l’FSH ha il ruolo di permettere l’accrescimento di 5-7 follicoli ovarici, tra i quali alla fine solo uno diventerà il follicolo dominante ovvero quello che, se fecondato, potrà dare vita all’embrione.
    Alla fine della fase follicolare si avrà un picco di LH, che darà inizio alla fase successiva;
  • Ovulazione. È la fase che avviene intorno al 14 giorno del ciclo, cioè circa 24 ore dopo il picco di LH.
    Durante questa fase, il follicolo dominante risponderà solo all’LH e si trasformerà in corpo luteo, una vera e propria struttura ghiandolare che produce principalmente progesterone.
    Durante l’ovulazione, dunque, la situazione ormonale della donna sarà caratterizzata da un picco di LH, seguito dall’aumento di progesterone;
  • Fase luteinica, o progestinica, che va dal 14 al 28 giorno.
    Durante questa fase, il quadro ormonale cambia totalmente. Il corpo luteo, infatti, inizia a produrre progesterone che, come fa intendere il nome, sarà l’ormone pro-gestazione.
    In caso di fecondazione esso servirà a sostenere tutto l’apparato gestazionale ed a supportare l’eventuale gravidanza.
    Questa fase può avere una durata massima di 14 giorni.
    Se entro questi giorni non si è avuta fecondazione, il follicolo cade e si hanno le mestruazioni.

Evra: meccanismo di azione -1

Alla luce di quanto descritto sopra, possiamo ora passare ad analizzare il meccanismo d’azione dei contraccettivi ormonali ed, in particolare, del cerotto contraccettivo Evra.

Come già detto, Evra si compone di due principi attivi ben standardizzati tra loro, uno a base estrogenica e uno a base progestinica.

Essi sono gli stessi che vengono usati all’interno della cosiddetta “pillola anticoncezionale” e hanno il ruolo di inibire l’instaurarsi di una eventuale gravidanza non desiderata.

In particolare, la noregestromina si comporta similmente al progesterone.

Quest’ultimo, normalmente dovrebbe avere una concentrazione bassa durante la prima fase del ciclo.

La sua elevata concentrazione in questa fase inibisce il picco pre-ovulatorio dell’LH.

Il rialzo dell’LH un paio di giorni prima dell’ovulazione serve a garantire l’ovulazione stessa.

Se non si ha questo rialzo, si impedisce anche il conseguente picco estrogenico e l’intera fase ovulatoria.

In questo modo, si avrà un ciclo di tipo anovulatorio, ovvero non fertile e non adatto alla procreazione.

evra cerotto
Evra si compone di due principi attivi, uno a base estrogenica e uno a base progestinica

Evra: meccanismo di azione -2

Il progestinico agisce a monte, andando a bloccare quello che viene definito asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.

L’ipotalamo, normalmente, libera degli ormoni di rilascio che a loro volta stimolano l’attività endocrina dell’ipofisi.

In particolare, l’ipotalamo rilascia in maniera pulsatile un decapeptide, il GnRH che, a sua volta, agisce sulle cellule gonadotrope dell’ipofisi anteriore stimolandole a secernere le gonadotropine: LH e FSH.

Esse vengono liberate in maniera ciclica e pulsatile e regolano l’attività gametogenica ed endorina delle gonadi.

A livello delle gonadi, infatti, stimolano la secrezione di estrogeni e progesterone.

Quando è presente in circolo una concentrazione elevata di progesterone, essa agisce secondo un meccanismo a feed-back negativo, inibendo direttamente l’ipotalamo alla secrezione di GnRH.

Evra: meccanismo di azione -3

L’altro principio attivo, invece, ovvero l’etinilestradiolo si comporta fisiologicamente in maniera simile all’estradiolo.

Esso, infatti, è un estrogeno di origine sintetica e svolge le stesse funzioni biologiche dell’estrogeno.

Anche l’estradiolo a concentrazioni elevate e in collaborazione con il progesterone, blocca l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, inibendo sia la secrezione di FSH e LH ad opera dell’ipofisi anteriore, sia direttamente la secrezione di GnRH ad opera dell’ipotalamo.

Questi meccanismi garantiscono la contraccezione.

La noregestromina, inoltre, agisce anche su fattori secondari.

Essa modifica la composizione del muco della cervice uterina, che diviene più compatto, impedendo così l’ingresso degli spermatozoi e la loro risalita lungo le tube di Falloppio.

Modifica anche la struttura dell’endometrio, rendendolo più sottile e instabile ed impedendo l’eventuale impianto della cellula uovo fecondata.

L’endometrio è uno strato di tessuto che riveste internamente l’utero. Esso, fisiologicamente, durante la prima fase del ciclo si ispessisce, in quanto le sue cellule si riempiono di lipidi e glicogeno.

L’endometrio, in questo modo, diventa di tipo edematoso e si prepara così ad accogliere la cellula uovo fecondata ed a favorirne lo sviluppo.

Se, invece, la fecondazione non avviene, la parte dell’endometrio più esterna che si era ispessita, va in necrosi e si desquama, venendo espulsa insieme ad una piccola quantità di sangue durante la fase delle mestruazioni.

Quindi, l’ispessimento dell’endometrio e la sua funzione sono degli eventi fondamentali affinché l’impianto della cellula uovo fecondata vada a buon fine.

Questa fase viene invece inibita da questi contraccettivi.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su EVRA

Evra: metodi di utilizzo

Il cerotto contraccettivo Evra ha mostrato un’elevata efficacia e una maggiore praticità rispetto ai più comuni contraccettivi femminili orali.

È molto importante, però, utilizzare il cerotto al meglio, seguendo bene le istruzioni riportate all’interno della confezione per evitare una perdita di efficacia del farmaco.

Bisogna applicare un cerotto a settimana per le prime tre settimane, dopodiché, la quarta settimana il cerotto non va applicato.

È molto importante applicare i cerotti sempre lo stesso giorno della settimana. Se, ad esempio, viene applicato il lunedì, esso dovrà essere riapplicato il lunedì della settimana successiva e, così via, per tre settimane di seguito.

La quarta settimana bisogna fare molta attenzione a contare bene i giorni in cui non si applica il cerotto.

Questi, infatti, non devono mai essere più di 7, altrimenti il medicinale perde efficacia e l’azione contraccettiva termina.

Il cerotto Evra può essere applicato su diverse zone del corpo.

Bisogna metterlo su zone dalla superficie ampia e depilate, in modo che esso possa avere la massima aderenza con la pelle.

Le zone maggiormente indicate sono:

  • Schiena;
  • Pancia;
  • Braccia;
  • Natica.

Evra va applicato sulla pelle pulita e sana, che non sia irritata, arrossata e che non riporti ferite o graffi.

Un’altra cosa importante da tenere presente è che il cerotto non deve essere applicato due volte consecutive sulla stessa zona di pelle.

evra ciclo
La fase luteinica può avere una durata massima di 14 giorni

Evra: vantaggi e svantaggi

L’utilizzo del cerotto anticoncezionale ha il vantaggio di ridurre la dose di farmaco utilizzata rispetto alla pillola estro-progestinica.

Il cerotto, infatti, permette un rilascio più lento e graduale del farmaco che viene immesso immediatamente in circolo in quanto agisce per via transdermica.

Ciò vuol dire che, a differenza della pillola, non deve subire l’intero processo di assorbimento da parte del sistema gastro-intestinale per poi arrivare nella circolazione sanguigna e agire.

L’uso del cerotto come anticoncezionale, al pari della pillola, non offre alcun tipo di protezione verso le malattie sessualmente trasmissibili.

È bene, dunque, fare molta attenzione a questo aspetto in caso di rapporti sessuali occasionali.

Controindicazioni

Evra, come gli altri contraccettivi ormonali, presenta delle controindicazioni.

Bisogna, dunque, utilizzare il cerotto solo in seguito ad un’accurata anamnesi medica e sotto stretto controllo.

Bisogna, invece, evitare l’utilizzo di Evra in caso di:

  • Ictus pregressi;
  • Ipertensione;
  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti del farmaco;
  • Cancro;
  • Alterazioni della funzionalità epatica;
  • Alterazioni della funzionalità renale;
  • Disturbi psichiatrici;
  • Patologie ginecologiche.

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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