JET LAG : rimedi naturali e farmaci per combatterlo

Introduzione al jet lag e relative problematiche

Il jet lag, conosciuto anche come sindrome da fuso orario è una condizione fisiologica che scaturisce dal cambiamento dei normali ritmi circadiani, a seguito della variazioni del fuso orario.

Questa condizione si verifica quasi sempre nei viaggi aerei su lunghe distanze, più nello specifico quelli che contemplano lo spostamento di almeno 2 o 3 meridiani.

Ciò può portare a una dissociazione fra gli stimoli ambientali che si percepiscono e quelli relativi al proprio ritmo biologico.

Il jet lag può causare una serie di disturbi temporanei, la cui intensità è direttamente proporzionale al numero di fusi orari attraversati, alla direzione che ha tenuto il volo (est o ovest), così come ad altri fattori.

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L’adattamento del corpo al nuovo ritmo biologico ha bisogno di diversi giorni e si assorbe solo quando si giunge ad una completa sincronizzazione con il ciclo giorno e notte della destinazione.

In quest’ottica, si possono utilizzare delle accortezze prima, durante e dopo il viaggio, in modo da minimizzarne le conseguenze.

I ritmi circadiani sincronizzano le varie funzioni vitali con i periodi di luce e buio che regolano il nostro orologio biologico per l’intero arco della giornata:

  • sonno
  • digestione
  • prestazioni
  • umore
  • livelli ormonali
  • temperatura corporea.

Quindi per assorbire gli effetti del jet lag bisogna tenere in considerazione tutti questi aspetti e agire su quelli che in modo soggettivo ci arrecano maggior disturbo.

Passiamo ora ad approfondire quali sono le cause che fanno scaturire questo fenomeno, per poi passare ai fattori che lo aggravano e ai possibili rimedi.

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jet lag sonno veglia
Il jet lag si verifica quasi sempre nei viaggi aerei che contemplano lo spostamento di almeno 2 o 3 meridiani

Cause del jet lag e quali disturbi arreca

Il jet lag è catalogato come un problema cronobiologico, con conseguenze simili per certi versi a quanto accade per chi deve lavorare la notte o mediante i turni, con lo spostamento dell’orologio biologico rispetto all’alternanza luce e buio a cui si è abituati.

A tal proposito la luce del sole ha una grande influenza.

La ghiandola pineale (che è il centro dell’organizzazione circadiana dell’organismo) reagisce sia al buio sia alla luce.

Di notte la ghiandola elabora ed emette melatonina, in grado di regolare il ritmo circadiano in base al ciclo luce-buio.

La punta massima di concentrazione nel sangue è fra le 2 e le 4 di notte, per poi riadeguarsi di mattina, con l’esposizione alla luce solare che inibisce questo processo.

Il nostro organismo impiega qualche giorno ad adattare i propri cicli biologici che comprendono fame, abitudini intestinali, concentrazione al nuovo orario e questo ci arreca vari disturbi, a partire da quelli legati al sonno.

In effetti questi ultimi sono legati allo squilibrio causato nella secrezione di melatonina, mentre i disturbi psicofisici attengono allo squilibrio nel ritmo del cortisolo.

Esso è prodotto dalle ghiandole surrenali, che operano appositamente per adeguarsi a situazioni esterne che causano lo stress, come appunto il jet lag, e resta in circolo per qualche giorno, prima dello smaltimento.

I fattori che aggravano la manifestazione del jet lag

I disturbi causati dal jet lag sono legati ad alcuni fattori che lo determinano.

In primo luogo dal numero di fusi orari attraversati durante un viaggio.

Il rischio aumenta in modo proporzionale ad essi, così come influisce l’ora di partenza e quella di arrivo delle due destinazioni.

Sicuramente fra quelli di rischio rientrano anche i fattori ambientali.

Quando i nostri movimenti sono limitati per periodi di tempo troppo prolungati o l’ambiente di viaggio risulta ad esempio poco umidificato, si possono palesare sintomi da jet lag come una forte sensazione di malessere, di nausea e altri disturbi di natura simile.

Poi c’è da considerare la suscettibilità soggettiva di ognuno di noi, che è legata a fattori quali l’età, le condizioni di stress e il sesso di chi affronta un lungo viaggio.

Ma non bisogna dimenticare la direzione di un volo.

Il jet lag riguarda solo i voli trasversali, ossia quando si viaggia da ovest verso est e viceversa, mentre non riguarda gli spostamenti che avvengono lungo lo stesso meridiano, cioè da nord a sud e viceversa.

L’effetto del jet lag è amplificato quando si vola verso est, perché vengono “perse” ore a causa del cambio di orario.

Ci sono delle differenze fra chi è abituato a queste situazioni e chi invece si trova ad affrontarle di rado. Ad esempio il personale dei voli aerei è maggiormente soggetto al jet lag.

jet lag farmaci
Può essere curato con benzodiazepine con ad azione di breve durata e farmaci simil benzodiazepinici

Rimedi per curare il jet lag

La lotta al jet lag inizia già prima o durante un viaggio. Chi deve affrontarlo può adottare delle precauzioni per limitarne al massimo gli effetti.

Un esempio può essere quello di avvicinare quanto più possibile i propri orari a livello di pasti e di sonno a quelli che si condurranno nel Paese di destinazione.

Lungo il viaggio è consigliabile riposare il più possibile, bere molta acqua, ma evitare le bevande come il caffè, il te o l’alcool che possono scombussolare lo stomaco

Come cibo, è preferibile evitare quelli pesanti e concentrarsi esclusivamente su quelli leggeri.

Ma ci sono anche altre accortezze meno note utilizzabili, tipo bere del succo di ciliegia, sciogliere adeguatamente la tensione da viaggio praticando yoga, fare una ricca colazione.

jet lag melatonina
Assumere preventivamente melatonina può aiutare a sentire meno il jet lag

Farmaci per curare il jet lag

Nel caso gli spostamenti siano invece frequenti e i disturbi quasi inevitabili, è possibile optare per l’utilizzo dei farmaci, che incidono in particolare sui disturbi relativi al sonno.

I farmaci in questione sono benzodiazepine con un’azione di breve durata e quelli simil benzodiazepinici.

Più nello specifico, le benzodiazepine impiegate per i disturbi del sonno sono quelle con un tempo breve compreso fra le 2 e le 6 ore, mentre il principio attivo maggiormente impiegato contro il jet lag è il triazolam.

Esso possiede le caratteristiche apposite per contrastare in modo occasionale l’insonnia.

La dose di farmaco di solito impiegata nei pazienti adulti è compresa fra i 125 e i 250 microgrammi di principio attivo al giorno, da assumere prima di andare a dormire.

Per quanto attiene invece ai farmaci simil benzodiazepinici sono principi attivi che hanno un meccanismo d’azione analogo a quello delle benzodiazepine, ma possiedono una diversa struttura chimica.

Essi appartengono ai cosiddetti “farmaci Z”, ossia quelli che trattano accuratamente, ma per un periodo breve l’insonnia.

Ne sono alcuni esempi lo Zolpidem e lo Zopiclone: entrambi si somministrano per via orale e sotto forma di compresse, la loro durata deve essere particolarmente breve, mentre si distinguono in quanto a dosaggio.

In altri casi più marginali per la lotta al jet lag si può ricorrere alla fototerapia (in grado di rideterminare il ritmo del sonno e della veglia) o all’assunzione di melatonina.

Essa è efficace in particolar modo quando si attraversa un numero davvero elevato di fusi orari e dunque il cambiamento risulta più pesante.

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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