LINFONODI DEL COLLO INGROSSATI : cause, sintomi e terapie

Linfonodi del collo ingrossati

Una delle zone del corpo in cui la presenza di linfonodi risulta massiccia è senz’altro il collo.

Qui si suddividono in base alla posizione in linfonodi cervicali, sopra-clavicolari, sotto-mandibolari, sotto-mentali, ecc.

L’aumento della dimensione dei linfonodi del collo è un tipico esempio di linfoadenopatia localizzata che risulta particolarmente evidente al primo accenno di infezione.

Diversamente dagli altri tipi di linfoadenopatia localizzata, in questo caso basta infatti un banale mal di gola per determinare automaticamente l’ingrossamento dei linfonodi del collo.

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In ogni caso i linfonodi, siano essi localizzati nella regione del collo, delle ascelle o dell’ inguine, tendono prevalentemente a infiammarsi a causa di un’infezione batterica, virale o causata da altri agenti patogeni. Ma scopriamo qualcosa in più sulle cause.

Linfonodi del collo ingrossati: cause

L’ingrossamento dei linfonodi del collo può essere causato da un’infezione, da una malattia immunitaria sistemica e, nei casi più gravi, da un tumore. Più nello specifico, l’ingrossamento dei linfonodi localizzati nel collo è dovuto a:

  • artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica e progressiva a patogenesi autoimmunitaria che provoca dolore, tumefazione e rigidità articolare con limitazione del movimento e della funzione delle articolazioni interessate;
  • faringite o mal di gola, un’infiammazione della faringe che si manifesta con sintomi quali gola arrossata e dolente e difficoltà a deglutire. Inoltre, trattandosi di una delle più comuni malattie invernali, è quasi sempre causata da un’infezione virale, come l’influenza o il raffreddore;
  • gengiviti e ascessi dentali;
  • herpes, una malattia infettiva e contagiosa causata da una vasta famiglia di virus, chiamati Herpesvirus;
  • HIV/AIDS;
  • infezioni della pelle;
  • influenza;
  • laringite, un’infiammazione della laringe che porta anche ad un abbassamento della voce;
  • leucemia, un tumore delle cellule del sangue causato dalla proliferazione incontrollata delle cellule staminali che si trovano nel midollo osseo;
  • linfoma di Hodgkin e Non-Hodgkin, un gruppo di tumori maligni che si originano nel sistema linfatico;
  • lupus eritematoso sistemico, una malattia cronica autoimmune che colpisce diversi organi e tessuti del corpo;
  • mononucleosi infettiva, una malattia virale causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) che si trasmette prevalentemente attraverso la saliva;
  • parotite e diverse infezioni dell’orecchio;
  • raffreddore;
  • reazione ad alcuni farmaci o vaccini;
  • sinusite, un’infiammazione acuta o cronica che colpisce i seni paranasali;
  • tonsillite, un’infiammazione acuta delle tonsille che può avere un origine virale oppure batterica;
  • tubercolosi, una malattia infettiva, potenzialmente grave, che si trasmette per via aerea attraverso un batterio noto come Mycobacterium tuberculosis;
  • tumore alla gola o alla laringe;
  • tumore maligno al torace o all’addome.
linfonodi collo
Linfonodi collo sintomi e terapie

In genere, i soggetti più colpiti dall’ingrossamento dei linfonodi cervicali sono i bambini che vengono spesso colpiti da infezioni respiratorie tipiche dell’età pediatrica, come le tonsilliti.

Linfonodi del collo ingrossati: sintomi

Chiaro sintomo di qualcosa che non va nel proprio organismo, i linfonodi del collo ingrossanti sono solitamente associati a:

  • arrossamento cutaneo spesso accompagnato dall’aumento di calore della parte interessata;
  • battito cardiaco accelerato;
  • comparsa di brufoli intorno ai linfonodi gonfi;
  • debolezza e stato di malessere generale;
  • difficoltà a deglutire;
  • difficoltà respiratorie;
  • dolore al tatto;
  • dolore cervicale e/o intorpidimento della zona interessata;
  • febbre, brividi e sudorazione eccessiva;
  • inappetenza;
  • rigidità del collo.

Inoltre ricordiamo che l’aumento di dimensione dei linfonodi può avere una consistenza diversa a seconda della causa che lo determina e che i sintomi, piuttosto variabili, non sono per forza limitati alla sola area colpita.

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Linfonodi del collo ingrossati: diagnosi

In caso di linfonodi ingrossati, indipendentemente dalla presenza o meno di sintomi associati, è meglio rivolgersi al proprio medico ed eventualmente a un otorinolaringoiatra.

In genere, il medico domanda al paziente i sintomi e la storia clinica, poi procede con un esame obiettivo per valutare se i linfonodi palpabili sono leggermente o eccessivamente ingrossati.

Dopodiché, qualora il medico lo ritenga opportuno, si procede con qualche accertamento tramite esami diagnostici, quali gli esami del sangue che includono anche l’ emocromo completo, l’ecografia e, nei casi più incerti, la biopsia del linfonodo ingrossato.

Linfonodi del collo ingrossati: quando preoccuparsi?

In alcuni casi il gonfiore del collo può dipendere dall’ingrossamento delle ghiandole salivari, dei noduli della tiroide o dall’attivazione dei linfonodi per combattere un’infezione.

Se però l’ingrossamento persistente dura per più di 4 settimane può essere il segnale di una malattia grave, anche se spesso la causa è benigna.

Pertanto è fondamentale non pensare subito al peggio, soprattutto perché è assai comune che un linfonodo del collo ingrossato non torni più alle sue dimensioni normali.

Sebbene non sia sempre possibile stabilire attraverso una semplice ecografia quanto un linfonodo sia effettivamente reattivo, se fosse verificato, l’ingrossamento deriverebbe da una condizione benigna, come un’infiammazione, un’infezione o un’irritazione, e non da una patologia maligna.

In ogni caso ricordiamo che l’ingrossamento dei linfonodi sopraclavicolare necessita di una valutazione medica immediata al fine di escludere la presenza di un tumore maligno, pertanto è bene non temporeggiare né aspettare che la situazione si risolva da sé.

Linfonodi del collo ingrossati : cure

Partendo dal presupposto che il trattamento delle patologie dei linfonodi del collo, dipenda inevitabilmente dalla causa, si possono distinguere diversi tipi di terapie a seconda del fenomeno scatenante:

  • nel caso di un’infezione, il trattamento consiste nell’applicazione di impacchi caldi e nella somministrazione di antinfiammatori non steroidei come l’ ibuprofene, un principio attivo antidolorifico e antinfiammatorio utile per trattare dolore e infiammazione
  • se l’infezione è batterica, l’unica terapia da seguire è quella antibiotica
  • nel caso di una patologia tumorale si procede, a volte, con l’intervento chirurgico per asportare la massa tumorale e poi con la radioterapia e/o la chemioterapia a seconda del tipo, della posizione e della diffusione del cancro. In generale, il cancro provoca l’ingrossamento dei linfonodi quando è in uno stadio abbastanza avanzato, fatta eccezione per i tumori del sistema linfatico, come il linfoma, che si originano nei linfonodi stessi
  • formazione di un ascesso nel linfonodo stesso, si procede solitamente con il drenaggio chirurgico, che consente la fuoriuscita del liquido dalla cavità ascessuale.

Per approfondire:

http://linfonodi.com/linfonodi/linfonodi-del-collo

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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