Lupino, alla riscoperta del legume giallo
Mangiare sano e bene oggi è sicuramente la priorità di tutti.
Cercare alimenti poco sofisticati e soprattutto naturali ormai sta diventando la regola.
L’industria alimentare, per risparmiare sui costi di produzione, spesso usa ingredienti poco sani, che hanno il pregio di abbassare la spesa e rendere il prodotto più accessibile ma, di contro, hanno lo svantaggio che fanno ingrassare e fanno male alla salute.
Sono di solito pieni di grassi e zuccheri dannosi per la nostra condizione fisica.
La spinta salutista, a ragione, ha indotto le persone, come la scienza alimentare, alla riscoperta di nutrimenti naturali o poco artefatti, che danno un grosso apporto proteico e vitaminico e soprattutto poco “toccati” dall’industria genetica.
Molti alimenti, infatti, sono addirittura scomparsi dalle tavole degli italiani perché la modernizzazione ha spinto a una cucina rapida e senza impegno, preferendo il precotto e il surgelato come soluzioni rapide e poco impegnative.
Oggi la spinta all’eliminazione dei cibi dannosi ha portato a una riscoperta soprattutto dei legumi come fonte proteica e ai vegetali per l’apporto vitaminico.
Cibi semplici e poveri, che non danneggiano l’organismo e aiutano anche ad eliminare malattie pericolose. Come il lupino, un legume poco usato in alimentazione in epoca moderna ma conosciuto anticamente per le sue qualità che riscopriremo dando una dignità a un alimento che era quasi scomparso dalla tavola degli italiani.
Lupino, una storia che parte da lontano
La storia del lupino, legume nobile per i nostri antenati, è molto antica. Sia gli Egizi sia i Maya ne apprezzavano le qualità e destinavano parte dei loro campi alla coltura del legume.
Molto simile alla fava e parente stretto del fagiolo, il lupino era stimato anche dai Romani e dai Greci.
Già 4000 anni fa si conoscevano e si apprezzavano le doti del lupino che affollava gli orti delle regioni che affacciano sul Mediterraneo.
Anticamente non esistevano fertilizzanti chimici e tantomeno anti-parassitari. Questo legume, ricco di azoto, era quindi adoperato per migliorare la qualità del terreno soprattutto per gli agrumi.
La pianta, infatti, e soprattutto il frutto, rilasciano lentamente questo elemento che svolge una funzione sia protettiva sia concimante per il terreno.
E’ una pianta annuale che rilascia i suoi frutti a giugno-luglio; una volta finita la sua produttività, è usata come foraggio ed è considerata un alimento importante per gli erbivori da pascolo.
Vediamo da vicino come questa pianta è utilizzata oggi e che cosa contiene il lupino di così importante per la moderna industria del cibo.

Vegani, vegetariani e sportivi, tutti vogliono il lupino
Soffermatevi per un attimo a leggere gli ingredienti di qualsiasi scatola di prodotti per vegani o di hamburger vegetali e a base di soia: sicuramente troverete nella maggior parte dei casi la farina di lupino.
Il perché è semplice: il lupino non contiene glutine e come i suoi parenti più stretti tipo fagiolo, fava e ceci è un’importante fonte di proteine vegetali.
Non solo: i lupini sono anche ricchissimi di fibre, quelle buone. Quest’ultima qualità lo fa salire sul gradino più alto dei cibi salutisti perché sarebbe in grado di favorire la depurazione di scorie e tossine dell’intestino tenendo alla larga quelle malattie che colpiscono le basse vie.
Il lupino al primo posto dei superalimenti
Il lupino rientra quindi tra gli alimenti da recuperare e da portare in tavola, spesso magari inserendolo nella dieta settimanale.
In sostanza, il suo contenuto nutrizionale è paragonabile a quello della soia ma stiamo parlando sempre di proteine vegetali da consumare almeno una volta al giorno, magari unito al succo di limone o d’arancia in modo da permettere l’assimilazione rapida del ferro che, com’è noto, i legumi hanno in grande quantità.
Dentro a ogni lupino, per una quantità pari a a cento grammi di prodotto, si trovano:
- 68% di acqua
- cita 16 grammi di proteine
- quasi 10 grammi di carboidrati
- 3 grammi di grassi
- 3 grammi di fibre.
Ad arricchire la biografia del nostro legume giallo ci sono i gruppi vitaminici come la A B1, B2, B3, B5, B6, C e per terminare D.
Non è finita qui: è ricchissimo di sali minerali quali ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, rame, sodio, zinco, selenio.
Il lupino è anche fonte di acidi grassi omega-6 e omega-3, tutto questo per sole 114 calorie per 100 grammi di prodotto consumato.
Un vero leader tra i legumi, forse quello con più qualità in assoluto.
L’energia sprigionata dal lupino è di così alta qualità che ne è consigliato l’utilizzo nelle diete povere di carne e pesce, quindi di proteine, ed è quindi molto conosciuto dai vegani e dai vegetariani che lo utilizzano proprio per bilanciare i nutrimenti.

Alleato del cuore, nemico del diabete
Per anni il lupino è stato considerato un alimento dei poveri. Per conservarlo si facevano farine o si essiccava per le zuppe, ma noi tutti conosciamo la sua versione da aperitivo che poi è quella più utilizzata: ovvero in salamoia.
Spesso lo troviamo alle feste di paese, ma adesso sempre più sovente nei supermercati tra le olive nere e verdi vediamo i lupini in salamoia: questo proprio perché il suo valore nutrizionale è stato riscoperto e posto nuovamente sul podio degli alimenti nobili da consumare spesso.
Dal punto di vista strettamente medico, il lupino aiuta a combattere il colesterolo cattivo grazie agli omega-3 e omega-6 e quindi è d’ausilio al buon funzionamento della circolazione sanguigna così da evitare le malattie legate all’apparato cardiovascolare.
Inoltre, essendo ricco di fibre, aiuta anche il transito intestinale.
Recenti ricerche hanno portato a nuove importanti conclusioni per gli effetti benefici delle sostanze contenute nei lupini per combattere il diabete. I camici bianchi hanno tratto conclusioni estremamente positive perché i lupini avrebbero una sostanza in grado di abbassare la glicemia
Molto usato anche nelle diete dimagranti perché ha un forte potere saziante, i dietologi lo consigliano unita a una dieta equilibrata e una sana attività fisica.

Come consumare il lupino in cucina
Il lupino tuttavia non si presta molto facilmente a essere cucinato nella maniera tradizionale, o meglio non possiamo preparare i lupini come qualsiasi altro legume.
Il motivo è strettamente legato al forte sapore amaro che ha questo speciale vegetale.
Per questo motivo prima di ogni altra cosa bisogna bollirlo e poi in seguito va tenuto in acqua e sale per almeno tre ore. A questo punto è possibile mangiarlo così come è, eliminando la parte buccia esterna o aggiungendolo ad altre verdure ad esempio al minestrone.
Tuttavia per la composizione di polpette o altri piatti, possiamo usare la farina di lupino che non è proprio facilissima da trovare ma che è un valido ingrediente per creare secondi molto nutrienti e di facile esecuzione.
Controindicazioni
I lupini hanno, come tutti i vegetali, alcune controindicazioni.
- effetto lassativo che si ha quando si mangiano troppi lupini, questo perché favoriscono l’evacuazione delle feci.
- Allergie. Si può essere allergici ai lupini come a qualsiasi altro legume.
Solitamente se si è allergici alle arachidi c’è una possibilità maggiore di poter sviluppare allergie anche al nostro legume giallo. - Aritmia, asma e choc anafilattici sono possibili ma non frequenti manifestazioni dell’intolleranza a quest’alimento.
Inoltre i lupini contengono una sostanza tossica che è eliminata nel momento in cui cuociamo il legume.
Lupino e cosmetica
Ultimamente il lupino è stato anche scoperto dall’industria cosmetica.
Sono tantissimi i prodotti che al loro interno hanno l’estratto di lupino, perché pare abbia un effetto altamente elasticizzante dei tessuti cutanei prevenendo l’invecchiamento e l’eliminazione dei radicali liberi.
In particolare, unito a the verde e ad altre sostanze, è un ottimo antirughe. Unguenti, maschere ed estratti di lupino sono facilmente reperibili in erboristeria.
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