MELATONINA : usi efficacia effetti collaterali e dosaggio

La melatonina è un ormone secreto prevalentemente dalla ghiandola pineale o epifisi che svolge un ruolo importante nella regolazione del ritmo circadiano. La melatonina è stata scoperta circa 60 anni fa. La sua secrezione è regolata dalla luce, in particolare il buio ne stimola il rilascio, mentre la luce del giorno ne inibisce la produzione. Di conseguenza è consueto che questo ormone abbia un picco nelle ore notturne e valori molto più bassi durante il giorno.

Considerato il suo effetto sedativo, la melatonina è usata dal cervello per informare l’organismo che è buio e che è giunto quindi il momento di riposarsi, pertanto è normale che una sua carenza influenzi negativamente la qualità del sonno, soprattutto in età adulta. La produzione di melatonina è minima nei primi mesi di vita, mentre aumenta gradualmente a partire dai 6 mesi per poi calare drasticamente negli anni della tarda maturità e della vecchiaia a causa della calcificazione dell’epifisi. Proprio per questo motivo chi non riesce a dormire bene ricorre spesso alla somministrazione di compresse o gocce a base di melatonina.

MELATONINA : utilizzi

La melatonina viene usata in particolare per regolare il ciclo sonno-veglia nei ciechi e nelle persone che fanno i turni di notte, ma anche per combattere il jet lag e la comune insonnia. Inoltre viene usata per:

  • combattere i disturbi del sonno nei bambini affetti da autismo, paralisi cerebrale e ritardo mentale;
  • contrastare l’insonnia da sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) o come conseguenza dell’uso di farmaci betabloccanti;
  • favorire il sonno nelle persone che smettono di assumere sonniferi o ansiolitici (benzodiazepine);
  • fronteggiare la sindrome della fase del sonno ritardata (DSPS), un disturbo del sonno piuttosto comune caratterizzato dall’incapacità cronica ad addormentarsi a un orario convenzionale;
  • ridurre i sintomi dell’astinenza quando si smette di fumare.

Altri ancora la usano come agente anti-invecchiamento o per:

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  • combattere il mal di testa;
  • contrastare la discinesia tardiva, un disturbo dei movimenti della lingua e della bocca a causa dell’assunzione prolungata di farmaci neurolettici;
  • fronteggiare la piastrinopenia, ossia la diminuzione delle piastrine a seguito di condizioni patologiche e non solo;
  • limitare l’eventualità di scottarsi, se applicata sulla pelle prima dell’esposizione solare;
  • migliorare l’efficacia di determinati farmaci utilizzati per combattere il tumore al seno, al rene, al fegato, ai polmoni, allo stomaco, al pancreas e alla prostata;
  • ridurre alcune effetti collaterali della chemioterapia e di alcuni farmaci utilizzati nella terapia antitumorale;
  • ridurre l’ansia prima degli interventi chirurgici.

Infine ci sono persone che utilizzano la melatonina anche per ridurre i problemi del sonno connessi ad altri disturbi e/o patologie come il morbo di Alzheimer, la depressione, la sindrome dell’intestino irritabile, l’osteoporosi e l’epilessia, ma in tutti questi casi le evidenze scientifiche sono piuttosto scarse, pertanto è complicato dimostrarne l’efficacia.

MELATONINA : efficacia

Nonostante tutti gli usi che se ne fanno, la melatonina risulta particolarmente efficace contro:

  • i disturbi del sonno, favorendo principalmente il riposo di quelle persone che faticano a prendere sonno;
  • il jet lag, una sindrome caratterizzata non solo da disturbi del sonno per via del fuso orario, ma anche da mancanza di appetito, difficoltà digestive, stanchezza e irritabilità;
  • gli effetti collaterali di specifici farmaci utilizzati nella terapia antitumorale;
  • i disturbi del sonno nei ciechi, nei bambini autistici e in quelli con ritardo mentale dovuti ad alterazioni del ciclo sonno-veglia, ma anche negli anziani che smettono di assumere le benzodiazepine;
  • la cefalea a grappolo, uno dei tipi di mal di testa più dolorosi;
  • l’ansia che precede gli interventi chirurgici;
  • l’ansia, l’irrequietezza, l’irritabilità e la depressione tipiche di chi ha da poco smesso di fumare. Alcuni studi hanno, infatti, dimostrato che una singola dose orale di 0,3 mg, assunta circa 3 ore dopo aver smesso di fumare, è in grado di alleviare i sintomi sopraelencati per almeno 10 ore;
  • la carenza di piastrine;
  • la discinesia tardiva;
  • le scottature solari.

Infine esistono diversi studi che ne sottolineano il potenziale ruolo antiossidante.

MELATONINA  : effetti collaterali

Se assunta per via orale per un breve periodo, la melatonina è solitamente priva di effetti indesiderati, mentre l’assenza di effetti collaterali in caso di assunzione cronica non è ancora dimostrata da studi scientifici. Tuttavia si pensa che un utilizzo continuato della melatonina come agente antinvecchiamento possa avere un effetto depressivo nei soggetti predisposti.

In alcuni casi, comunque piuttosto rari, la melatonina può causare effetti collaterali come cefalea, crampi addominali, irritabilità, sonnolenza diurna, vertigini e depressione transitoria. Per questo motivo si consiglia di non mettersi alla guida per le 4-5 ore successive all’assunzione.

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MELATONINA : controindicazioni

La melatonina è sicuramente controindicata durante la gravidanza e in fase di concepimento, in quanto può interferire con l’ovulazione, mentre non è chiaro se sia innocua durante l’allattamento, quindi in attesa di risultati attendibili è meglio non assumerla. Per quanto riguarda invece l’uso pediatrico è buona regola evitarla, a meno che non sia il pediatra stesso a prescriverla, poiché potrebbe interferire con lo sviluppo in età adolescenziale. Inoltre la melatonina è controindicata in caso di:

  • ipertensione, in quanto può alzare la pressione nei pazienti che assumono specifici farmaci per il controllo pressorio;
  • diabete, poiché può innalzare la glicemia nei pazienti diabetici;
  • depressione, in quanto potrebbe incrementarne i sintomi.

Infine è meglio evitarla se si soffre di convulsioni poiché potrebbe aumentare il rischio di crisi epilettica.

melatonina
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MELATONINA : interazioni

Posto che prima di assumere la melatonina in associazione ad altri farmaci è fondamentale chiedere il parere del proprio medico, ricordiamo che è consigliato evitarne l’assunzione in concomitanza con:

  • i sonniferi perché può causare sonnolenza e capogiri;
  • la pillola anticoncezionale, in quanto alcuni studi rivelano che la pillola aumenta già di suo i livelli di melatonina nell’organismo;
  • la fluvoxamina, un farmaco usato prevalentemente per il trattamento della depressione, che può incrementare la quantità di melatonina assorbita dall’organismo, accrescendo dunque la possibilità di andare incontro a effetti collaterali;
  • gli antidiabetici  e gli immunosoppressori per preservarne l’efficacia;
  • gli anticoagulanti e antipiastrinici poiché, avendo la melatonina lo stesso effetto, potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento e lividi;
  • la nifedipina e il verapamil per garantirne l’efficacia.

Inoltre è bene non assumere la melatonina con:

  • la caffeina poiché può diminuire la quantità di melatonina nell’organismo, riducendo l’efficacia degli integratori;
  • l’angelica, i chiodi di garofano, lo zenzero, il ginseng, il trifoglio rosso o altri integratori e rimedi erboristici che rallentano la coagulazione, in quanto se da un lato la melatonina può aumentarne l’efficacia, dall’altro può incrementare il rischio di emorragie;
  • il papavero, l’erba gatta, l’iperico, la valeriana e altre erbe o integratori con effetto sedativo.

MELATONINA : dosaggio

Solitamente gli integratori di melatonina presenti in commercio in forma di compresse contengono dagli 1 ai 5 mg di questo ormone, quantità sufficienti a incrementare i valori ematici di melatonina.

Più nello specifico gli studi scientifici indicano i seguenti dosaggi:

  • 0,3-5 mg prima di andare a dormire in caso di insonnia (5 mg alle 18.00 nei bambini);
  • 5 mg alle ore 20.00 nei bambini con disturbi di sviluppo;
  • 0,5-5 mg prima di andare a letto, per almeno 2-5 giorni, in caso di jet lag;
  • 10 mg al giorno in caso di discinesia tardiva;
  • 10-50 mg in combinazione con radioterapia e chemioterapia;
  • 2 mg ogni giorno prima di andare a letto, per almeno 6 settimane, in caso di astinenza da benzodiazepine negli anziani affetti da insonnia;
  • 10 mg ogni sera per prevenire la cefalea a grappolo;
  • 0,3 mg per via orale per ridurre i sintomi dell’astinenza da nicotina
Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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