MENINGITE : tipologie di infezione ed efficacia dei vaccini

Che cos’è la meningite?

Con la parola meningite si intende l’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello, ovvero le meningi.

Questa infiammazione può essere più o meno acuta e nei casi più gravi può provocare danni neurologici irreversibili o portare chi ne è affetto alla morte.

La meningite può avere un’origine virale o batterica.

Quella virale è la più diffusa e solitamente passa senza grandi problemi né lasciando importanti conseguenze.

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Il pericolo più grande è costituito dalla meningite batterica: ne esistono differenti tipologie provocate da altrettanti agenti patogeni.

Come si trasmette la meningite?

Il meningococco si diffonde tramite la trasmissione da persona a persona sia per contatto diretto sia indiretto attraverso starnuti, secrezioni nasali e saliva.

È un batterio che non riesce a sopravvivere a lungo al di fuori del corpo come invece accade per i germi che provocano il più comune raffreddore.

Mediamente rimane in vita per due o tre minuti circa su oggetti contaminati ad esempio con la saliva di una persona infetta, portatrice sana o malata che sia.

Per curare in maniera efficace la meningite è fondamentale la tempestività nel riconoscerne i sintomi perché spesso il quadro clinico peggiora rapidamente.

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meningite cura
Spesso riconoscere tempestivamente la meningite per curarla può essere il discrimine tra la vita e la morte

Esistono fattori di rischio?

Ci sono delle condizioni in cui i fattori di rischio possono aumentare notevolmente.

Analizzando i dati dei contagi, è stato evidenziato che la maggior incidenza di contagio si ha nei bambini al di sotto dei cinque anni d’età e nella fascia compresa fra i 15 e i 25 anni.

Anche la stagionalità ha la sua importanza. La meningite colpisce molto di più in inverno, nel periodo compreso fra novembre e marzo.

Tuttavia è necessario sottolineare che casi sporadici possono verificarsi anche in piena estate.

Le persone che sono a contatto diretto con portatori sani o malati hanno un più elevato rischio di contagio rispetto al resto della popolazione.

I luoghi molto affollati favoriscono il contagio fra una persona e l’altra quando è presente un portatore.

Alcune condizioni di salute critiche che determinano un’importante diminuzione delle difese immunitarie, rendono più facile la contrazione della meningite.

Bisogna prestare particolare attenzione anche ai luoghi in cui si decide di viaggiare. Ci sono zone del mondo frequentemente interessate da vere e proprie epidemie di meningite meningococcica come ad esempio l’Africa sub-Sahariana.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su MENINGITE

Quanti e quali sono i tipi di meningite batterica più diffusi?

Sono prevalentemente tre le tipologie di meningite di origine batterica che si riscontrano con più frequenza fra la popolazione mondiale:

  • meningococco con sei siero gruppi diversi (A, B, C, Y, W135, X) il cui nome scientifico è Neisseria meningitidis
  • Pneumococco, ossia lo Streptococcus pneumoniae
  • Emofilo B, nome scientifico Haemophilus influenzae B.

Qual è la meningite più pericolosa?

La meningite più temibile è senza dubbio quella scatenata dal meningococco del siero gruppo C.

Purtroppo è anche la tipologia maggiormente diffusa in Italia e nel resto d’Europa.

I bambini piccoli, gli adolescenti, gli anziani e chi soffre già di altre patologie, sono più a rischio.

La vaccinazione è consigliata per tutti indistintamente: è efficace e spesso gratuita.

meningite sintomi
E’ importante riconoscere in tempo i sintomi della meningite per poter intervenire tempestivamente

Quali sono i sintomi della meningite?

I sintomi più comuni della meningite sono:

  • aumento repentino della temperatura corporea
  • mal di testa accentuato
  • rigidità nella zona della nuca che provoca dolore ogni qual volta si prova a flettere la testa in avanti.

Spesso questi sintomi sono accompagnati da:

  • vomito
  • nausea
  • fastidio intenso alla vista della luce
  • stato confusionale importante.

Diarrea, dolori articolari e muscolari, brividi, macchie puntiformi rosse o la comparsa di vescicole piene di sangue sono altri sintomi meno frequenti ma che indicano la presenza della meningite.

Nei neonati però questi sintomi possono anche non presentarsi o, al contrario, essere particolarmente accentuati.

Nei bambini più piccoli la cute spesso si chiazza o diventa addirittura bluastra, le fontanelle si rigonfiano e il pianto è disperato e continuo.

Quali sono i vaccini disponibili?

Come accennato prima, esistono diverse tipologie di meningite batterica e per questa ragione, esistono numerosi vaccini per evitare il contagio della patologia.

Il più adoperato è il vaccino anti meningococco di tipo C e a seguire il vaccino contro il meningococco di tipo B.

Esiste poi un vaccino coniugato tetravalente che riesce a proteggere dal contagio del meningococco appartenente ai siero gruppi A, C, W e Y.

Infine ci sono il vaccino contro l’emofilo di tipo B e quello contro il pneumococco.

In totale quelli disponibili attualmente sono cinque.

Che efficacia hanno i vaccini contro la meningite?

Ogni vaccino ha efficacia solo per il tipo di meningococco per il quale è stato elaborato.

Spesso si fa confusione e si pensa che se un individuo si sottopone a una vaccinazione sola, sia poi coperto indistintamente dal contagio di tutti i tipi di meningite esistenti. Non è affatto così.

Se ad esempio ci si sottopone alla vaccinazione dell’emofilo di tipo B, non si è coperti per i siero gruppi A, C, W, Y e nemmeno contro lo pneumococco.

Esistono poi anche quelli che vengono definiti vaccini polisaccaridi, che risultano essere efficaci sono con le persone adulte ma che non hanno una lunga durata nel corso del tempo.

I vaccini cosiddetti coniugati sono quelli che vengono più adoperati attualmente perché sono efficaci anche con i neonati e hanno un’efficacia duratura.

Ad esempio il vaccino coniugato che serve a proteggere dal meningococco di tipo C ha un’efficacia comprovata pari al 97% mentre il vaccino polisaccaride ha una percentuale di protezione più bassa, ovvero l’85% circa.

meningite vaccino
Esiste uno specifico vaccino per ogni distinta tipologia di meningite

Quali sono i vaccini consigliati?

L’Istituto Superiore di Sanità, ha da poco pubblicato un nota sul suo sito ufficiale in cui dichiara quali sono i vaccini fortemente consigliati offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

L’antiemofilo di tipo B  e il vaccino anti pneumococco vengono attualmente somministrati a titolo gratuito al 3, al 5 e all’11 mese di vita del neonato assieme all’antitetanica, antipertosse, antidifterica, antipolio e anti epatite B.

Il vaccino anti meningococco C, MenC, è fortemente raccomandato dal Piano Nazionale Vaccinale per i bambini che hanno già compiuto il primo anno d’età.

Viene somministrato in una dose unica a 13 mesi. Per gli adolescenti è consigliato il richiamo oppure la prima somministrazione del coniugato tetravalente anti meningococco A, C, Y, e W.

Le persone adulte che vivono in zone a rischio, ossia dove ci sono stati diversi casi di meningite, così come gli individui che soffrono di patologie particolari come la talassemia, immunodeficienze e malattie gravi del fegato, dovrebbero sottoporsi alla medesima profilassi raccomandata per gli adolescenti.

Anche il vaccino anti meningococco B è fortemente consigliato e la sua somministrazione viene effettuata in diverse dosi che variano per numero in base all’età.

Si consiglia di effettuare la prima vaccinazione prima del compimento del 12 mese.

Allo stato attuale delle cose è gratuito solo in alcune regioni ma è molto probabile che presto venga distribuito gratuitamente su tutto il territorio nazionale.

Gli altri vaccini anti-meningite sono a pagamento: in alcune regioni parte delle spese viene sostenuta con il ticket mentre in altre il loro costo è totalmente a carico del contribuente.

Esistono rischi con i vaccini contro la meningite?

Gli effetti collaterali che possono avere questi vaccini sono quelli che possono avere un po’ tutte le altre tipologie di vaccini.

Può gonfiarsi leggermente e arrossarsi la zona dell’inoculazione del liquido ed è probabile che si verifichi l’insorgenza della febbre.

È opportuno mettere in chiaro che questi tipi di vaccini non contengono batteri attivi e quindi che non esiste l’eventualità di contrarre alcuna infezione.

Che durata ha la copertura vaccinale?

La protezione garantita dai vaccini molto dipende dalla tipologia di vaccino scelta e dall’età in cui viene somministrata.

Dato che i vaccini anti-meningococcici non hanno una storia molto lunga alle spalle, non è ancora stata prevista la necessità di richiami, eccezion fatta per gli adolescenti.

Se già sono stati vaccinati da neonati, dovranno sottoporsi a un richiamo dopo i 15 anni di età per rafforzare la risposta immunitaria del corpo a un eventuale contagio.

È in corso un’emergenza meningite?

Attualmente in Italia non c’è alcuna epidemia di meningite in corso.

Secondo i dati dell’ISS, l’andamento dei contagi rispecchia il trend dei precedenti anni.

I contagi più frequenti sono quelli provocati dal siero gruppo C e B.

La meningite risulta mortale nel 10% dei casi. Per mantenere alta la protezione sia personale sia collettiva dalla malattia, è consigliabile che le fasce a rischio della popolazione si sottopongano alle vaccinazioni.

L’unico incremento di contagi si è verificato in Toscana dove è presente un focolaio di meningococco C, circoscritto a un’area specifica nella quale gli abitanti possono vaccinarsi a titolo gratuito.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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