MOC : che cosa misura, a chi serve

MOC: di cosa si tratta?

Con il termine MOC, ossia Mineralometria Ossea Computerizzata, viene indicato un semplicissimo esame radiologico, assolutamente indolore e non invasivo.

Esso ha come obiettivo quello di misurare la nostra densità ossea e la quantità di minerali, soprattutto calcio, di cui le ossa sono composte.

Queste informazioni aiuteranno il medico a stabilire quanto sia forte e resistente lo scheletro, che può essere a tutti gli effetti considerato l’impalcatura del nostro corpo.

Il tempo che passa non lascia il segno soltanto sulla nostra pelle, ma ci danneggia anche dall’interno, indebolendo le nostre ossa e riducendone lo spessore (fenomeno che prende il nome di osteopenia).

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Questoprocesso fisiologico avviene perché col passare degli anni, la velocità di degradazione del tessuto osseo diventa maggiore rispetto a quella di produzione di nuovo tessuto.

Quando questo si verifica le ossa perdono calcio e altri minerali, diventano pian piano più leggere e quindi più deboli e soggette a fratture.

Se il processo non viene per quanto possibile controllato (se non addirittura invertito), si può arrivare persino all’osteoporosi.

Le patologie che comportano perdita di densità ossea sono più diffuse nelle donne, specie dopo la menopausa, e nelle fasce d’età sopra i sessantacinque anni in entrambi i sessi.

MOC tallone
Nella maggior parte dei pazienti si sceglie come zona da esaminare il tallone o il polso

Perché effettuare la MOC e in quali casi viene prescritta?

Sono numerose le situazioni in cui il medico curante può decidere di prescrivere una MOC, prima di tutto come semplice screening in primis per le donne, a più alto rischio di osteoporosi.

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Il National Institute of Health (NIH) raccomanda di effettuare una MOC preventiva e di controllo in generale a tutti coloro che hanno compiuto il 65esimo anno d’età e alle donne dopo la menopausa.

Fumo e alcol rappresentano due fattori di rischio notevoli che vanno tenuti in considerazione.

Il medico, inoltre, richiede questo tipo di indagine in caso di:

  • malattie renali croniche
  • quando si presentano donne in menopausa precoce
  • con individui con disturbi alimentari che comportano malnutrizione e perdita eccessiva di peso corporeo
  • se ci sono casi di osteoporosi tra i familiari prossimi del soggetto in esame.

Gli specialisti diventano sospettosi e invitano a effettuare ulteriori accertamenti qualora si presentassero delle fratture insolite, contratte svolgendo attività normali o perdite di altezza significative.

Esse potrebbero indicare fratture da compressione a carico della colonna vertebrale.

Anche i pazienti che fanno uso di corticosteroidi per lunghi periodi di tempo devono essere sottoposti a MOC poiché queste sostanze hanno un impatto negativo sulla salute delle ossa.

Come si svolge la MOC e che tipo di preparazione è richiesta?

La MOC non richiede alcun tipo di preparazione.

In alcuni centri viene fatto indossare il classico camice monouso in tnt, in altri si permette di tenere addosso gli abiti, a patto che non abbiano bottoni o parti in metallo che potrebbero interferire con i raggi X.

Evitare bracciali e ogni tipo di gioielli, se ci sono dei piercing assicurarsi di averli rimossi prima di sottoporsi allo screening.

Abbiamo due diverse metodologie e strumenti per questo esame diagnostico:

  • la classica Tac
  • la più moderna DEXA (le cui differenze saranno spiegate in dettaglio più avanti).

L’esecuzione è la medesima in entrambi i casi.

Ci si sdraia su un lettino sotto il cui materasso è posizionato uno strumento che emana raggi X e sopra scorre un braccio mobile con un rilevatore che cattura i raggi suddetti.

Il meccanismo d’azione è molto semplice: più le ossa saranno dense, meno facilmente i raggi riusciranno a passare e viceversa.

La durata va dai 5 ai 45 minuti a seconda dei centri e delle metodologie diagnostiche utilizzate.

MOC osteoporosi
La procedura di esecuzione della MOC è del tutto indolore e non invasiva

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su MOC

Parti da analizzare

Come abbiamo precedentemente accennato, la MOC dà modo di stabilire la densità ossea del soggetto o, più tecnicamente, fornisce un BMD, bones mineral density.

Esso è una sorta di “punteggio” che indica la qualità e la salute della struttura ossea.

Solitamente la MOC si effettua su un osso in particolare o in piccole zone circoscritte.

Nella maggior parte dei pazienti si sceglie come zona da esaminare il tallone o il polso, ma alcuni specialisti sostengono che sia preferibile lavorare sulla parte inferiore della colonna vertebrale o sull’anca.

Si tratta delle zone più suscettibili alla perdita di densità ossea e che vanno più facilmente incontro a rottura.

Solo raramente e in casi di sospette comorbidità si effettua un esame su più zone o addirittura in modalità total body.

In ogni caso, la zona scelta dipende dal tipo di macchinario e tecnica utilizzate e dalle preferenze del tecnico esecutore.

Ciò che è certo è che variano a seconda che si effettui una tac o un esame tramite DEXA.

MOC densita
La MOC misura la densità ossea e la quantità di minerali, soprattutto calcio, di cui le ossa sono composte

Diagnosi

Una volta stabilita la densità minerale in grammi per centimetro cubo grazie al BMD, lo specialista elaborerà altri due tipi di risultati, definiti T-score e Z-score.

Il T-score è una sorta di confronto fra la densità ossea rilevata e quella di un trentenne nel suo picco patrimoniale di calcio.

Se il risultato ottenuto si trova in un range che va da -1 a +1 si è sani e nella norma.

Un risultato positivo indica che la qualità delle ossa è pari o migliore rispetto a quella di un trentenne nel suo periodo di massimo vigore.

Di notevole rilevanza clinica sono invece i risultati inferiori a -1, perché indicano un calo di densità minerale e quindi una fragilità ossea.

Essa può tradursi a seconda della gravità in osteopenia (-1,5) o in una vera e propria osteoporosi (-2,5 e inferiore).

Lo Z-score, invece, indica quanto la situazione ossea sia più o meno simile a quella dei coetanei dello stesso sesso e razza ma è un risultato meno importante e di rilievo rispetto al T-score.

Dopo la MOC si è indicati come in salute o normali, in stato di osteopenia (impoverimento della struttura ossea) o in stato di osteoporosi e quindi ad alto rischio di fratture e traumi.

Controindicazioni e avvertenze

E’ ormai risaputo che i raggi X non sono un toccasana per la nostra salute e che andrebbero evitati il più possibile.

In casi come questi, però, la mancata diagnosi espone a rischi e complicanze maggiori di quelli che una semplice tac può comportare.

Inoltre i nuovi strumenti come la DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry) riducono a livelli bassissimi la dose di radiazione e i conseguenti rischi da esposizione aumentando però il potere diagnostico e la definizione delle immagini a tutto vantaggio dei pazienti.

Le donne in gravidanza lo devono comunicare al medico, così come vanno segnalate sempre fratture patite in passato.

Problematici potrebbero essere anche i casi in cui il paziente abbia difficoltà nel posizionarsi correttamente e rimanere fermo per il tempo necessario come nei casi di artrite a livello della colonna che rende difficile permanere in posizione supina.

Cura e trattamento

Se la densità ossea rilevata dalla MOC risulta più bassa del normale, l’osteopata indica le terapie idonee per migliorarla.

Solitamente l’attività fisica risulta essere un toccasana, ma sempre sotto l’occhio vigile di uno specialista.

Una dieta ricca di vitamina D e calcio, sostenuta se necessario da integratori alimentari sarà sicuramente utile per migliorare la situazione insieme agli eventuali farmaci prescritti.

Per assicurarsi che la terapia somministrata stia facendo effetto e quantificare i possibili miglioramenti, è necessario effettuare una MOC di controllo a distanza di due anni.

Si sconsiglia di effettuarla in un lasso di tempo inferiore, prima di tutto per non sottoporre a frequenti radiazioni il paziente, e poi perché prima dei due anni non sarebbe possibile riscontrare significativi miglioramenti nello stato di salute delle nostra ossa.

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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