MONONUCLEOSI : farmaci per curarla

Introduzione: cos’è la mononucleosi e come si contrae

La mononucleosi è una malattia infettiva, che tendenzialmente colpisce i giovani adulti (in un’età compresa fra i 15 e i 35 anni).

Una delle spiegazioni è da ricercare nel fatto che spesso si contrae mediante la saliva infetta, per questo alcune volte viene anche definita come la “malattia del bacio”, anche se in molti casi può essere causata dalla tosse.

Un’ulteriore possibilità di contagio, anche se molto più rara, è quella relativa alla trasmissione attraverso il contatto con oggetti utilizzati da chi già soffre di mononucleosi.

Il responsabile della mononucleosi è l’Epstein Barr, che rientra nella famiglia degli herpes virus e secondo alcuni calcoli riguarderebbe ben 9 adulti su 10, dunque il 90% della popolazione presa in esame, un numero davvero considerevole.

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Tuttavia la gran parte di queste persone è riuscita a sviluppare degli anticorpi specifici, per questo non ha mai accusato alcun tipo di infezione.

In caso di gravidanza, le donne con i sintomi tipici della mononucleosi devono immediatamente rivolgersi al proprio medico, onde evitare complicazioni al futuro nascituro e risolvere il problema nel modo ritenuto più adeguato.

Inoltre, in alcuni casi particolari, può avvenire anche che l’infezione colpisca i bambini, con forme più lievi rispetto a quelle degli adulti.

mononucleosi placche
Le placche sono uno dei sintomi più fastidiosi della mononucleosi

Qual è il decorso della mononucleosi?

Di solito l’arrivo dell’infezione di mononucleosi è preannunciata da sintomi all’inizio poco preoccupanti, come ad esempio una febbre a 37, dei dolori muscolari diffusi, una modesta cefalea, consistente sudorazione e quant’altro.

Ma quando l’infezione si fa strada, i sintomi avvertiti diventano chiari e si iniziano a sentire un forte mal di gola e l’astenia, con un profondo senso di debolezza.

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Si configurano anche gli attacchi di febbre elevata (fino ai 40°) e la linfoadenomegalia, l’ingrossamento dei linfonodi presenti sul collo, sotto le ascelle e sul basso ventre.

Al trascorrere di qualche giorno si presenta un rilevante numero di cellule linfocite atipiche nel sangue.

In altri casi la mononucleosi può portare all’ingrossamento della milza e ad una patologia simile al morbillo o ancora può portare sofferenza epatica.

La mononucleosi ha un decorso benigno che si risolve entro un tempo massimo di due o tre settimane.

Per evitare delle ricadute, la cosa migliore è adottare una sano stile di vita, fare sport, ma soprattutto avere un’alimentazione ricca e corretta.

E’ assolutamente da evitare l’alcool, in quanto metterebbe a dura prova il fegato già indebolito dall’infezione contratta.

Infine, un ruolo importante lo gioca sempre la prevenzione.

Non ci sono vaccini per fermare la mononucleosi, ma chi ne è affetto, oltre ad evitare di baciare altre persone, può tentare di non contagiare altri adottando dei piccoli accorgimenti, ad esempio non condividendo piatti, bicchieri e posate.

Ciò per un numero di giorni consistenti, anche ben oltre quelli necessari allo smaltimento completo della mononucleosi.

Vediamo di seguito quali sono quelli da assumere per guarire la mononucleosi.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su MONONUCLEOSI

mononucleosi tampone
Gli antibiotici sono da prendere solo quando al virus che causa la mononucleosi si aggiungono batteri streptococchi

Quali farmaci assumere per curare la mononucleosi

In assenza di alternative, la mononucleosi va curata mediante l’uso dei farmaci.

Si possono assumere degli antipiretici, ma solo nel caso venga rilevato un stato febbrile con temperatura superiore a 38 gradi.

In tale categoria rientrano il paracetamolo (presente in farmaci come ad esempio Tachipirina, Acetamol e Tachidol), da assumere per via orale sotto forma di compresse, bustine effervescenti o sciroppo.

Per quanto attiene alle quantità consigliabili, in genere sono comprese fra i 325 e i 650 milligrammi ogni 4 o 6 ore e per un periodo compreso fra i sei e gli otto giorni consecutivi.

Tutto ciò consente l’abbassamento della febbre, ma è preferibile evitarne l’utilizzo in caso di sintomi ancora lievi.

Analgesici

In alternativa è possibile somministrare gli analgesici.

In questo caso si parla di medicinali come ad esempio Moment, ibuprofene, Brufen e Subitene, da assumere sempre per via orale in compresse o bustine effervescenti

La quantità è compresa fra 200 e 400 milligrammi, ogni 4 o 6 ore in base alle necessità.

Esiste anche la possibilità di somministrare l’analgesico tramite delle soluzioni iniettabili e in questo caso si può arrivare fino ad un massimo di 800 milligrammi, per lo stesso lasso di tempo.

Farmaci contro l’herpes

Un’altra opportunità è rappresentata dall’Aciclovir (si può trovare sul mercato sotto i nomi di Xerese, Zovirax e Aciclovir).

Si tratta di un farmaco studiato per la cura dell’Herpes simplex, ma che talvolta viene prescritto dai medici proprio per curare la mononucleosi.

Quando invece si verifica un significativo ingrossamento delle tonsille (con conseguenti difficoltà respiratorie) si possono assumere cortisonici per un lasso di tempo limitato.

Più nello specifico si tratta di corticosteroidi, da utilizzare quando le condizioni sono particolarmente gravi, oltre al caso già citato anche quando si presenta una mononucleosi associata ad anemia o piastrinopenia.

Il tutto prendendo sempre dosi comprese fra i 25 e i 300 milligrammi ogni giorno, sia per via orale sia intramuscolare.

Immunoglobuline

Se tutti questi farmaci elencati fino ad ora non risultano efficaci, allora si può procedere all’utilizzo dell’immunoglobuline.

Tuttavia la scelta del tipo di farmaco, le modalità di assunzione e quant’altro devono essere appositamente prescritte dal medico.

Per quanto riguarda l’eventuale uso di antibiotici, sono da prendere solo quando al virus che causa la mononucleosi si aggiungono batteri streptococchi.

Ovviamente, oltre ai farmaci il riposo svolge un ruolo importante per sconfiggere la mononucleosi, anche perché la stanchezza cronica è uno dei suoi sintomi più fastidiosi.

Inoltre un ruolo determinante è svolto da una dieta impostata in modo rigoroso, qualche cenno al riguardo è quindi doveroso ai fini della lotta alla mononucleosi.

mononucleosi farmaci
Se si verifica un significativo ingrossamento delle tonsille (con conseguenti difficoltà respiratorie) si possono assumere cortisonici

Altri possibili cure alla mononucleosi: i rimedi naturali e una corretta dieta

Oltre alle possibilità elencate fino ad ora, possono essere di aiuto nella guarigione anche delle cure di tipo naturale, da realizzare mediante delle erbe che dispongono di particolari caratteristiche.

Rientrano proprio in questa categoria le piante come ad esempio:

  • tè verde
  • mirtillo rosso
  • ginseng
  • echinacea
  • aglio
  • salice
  • liquirizia
  • cardo mariano.

Ognuna di queste, in virtù delle sue caratteristiche naturali può svolgere un ruolo molto importante per guarire o attenuare la mononucleosi.

Fra le erbe più rinomate e utili per questo obbiettivo vi rientra anche l’olio di perilla, utile per curare le infiammazioni.

Infine, la mononucleosi si sconfigge e si previene anche grazie ad una dieta intelligente, che si basi principalmente su frutta e verdura, da mangiare in dosi numerose.

Da prediligere la frutta color giallo, rosso e arancione che ha una funzione protettiva rispetto al sistema immunitario.

Mangiare carne (preferibilmente bianca) e pesce risulta molto importante per il ferro e lo zinco.

Inoltre non bisogna trascurare il giusto dosaggio di pane, pasta e riso, perché dotati di carboidrati che favoriscono le funzionalità muscolari.

Infine, bisogna bere molta acqua, perché favorisce la guarigione, specie quella oligominerale.

Di pari passo con ciò che è consigliabile mangiare, vi sono anche cose da evitare, per non rendere più complessa la guarigione dalla mononucleosi.

Si tratta dei cibi fritti e ricchi di grassi, degli alcolici e del fumo delle sigarette.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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