PET: cos’è
La tomografia a emissione di positroni, acronimo di PET è un test che utilizza un particolare tipo di macchina e un tracciante (chimico radioattivo) per osservare gli organi del corpo.
Il tracciante solitamente è una speciale formula di una sostanza, per esempio un similare del glucosio, che si raccoglie in cellule, come quelle tumorali.
Grazie ai segnali radioattivi emessi, con la PET è possibile rilevare le funzioni metaboliche e funzionali della struttura cellulare.
Durante il test, il liquido tracciante viene iniettato in vena, generalmente, nel braccio.
Questo liquido si muove attraverso il corpo, raccoglienodosi nell’organo o nel tessuto specifico, di cui si vogliono indicazioni.
Il tracciante, o più comunemente radiofarmaco, emana minuscole particelle cariche positivamente (positroni) rilevate all’esterno e trasformate in immagini in tempo reale sullo schermo di un computer.
Il positrone o antielettrone è l’antiparticella o la controparte dell’antimateria dell’elettrone
Utilizzando il fluorodesossiglucosio, una molecola biologicamente attiva, analoga del glucosio, la sua concentrazione in zone del corpo.
Questo darà indicazioni forniranno informazioni sull’attività metabolica corrispondente alla regione di conservazione del glucosio regionale.
L’utilizzo di questo tracciante per individuare la presenza di eventuali tumori e metastasi, viene utilizzato 90% dei casi.
Tuttavia, anche se su base minoritaria, molti altri traccianti radioattivi sono utilizzati nella PET con concentrazione tissutale in altre zone del corpo.
La PET viene utilizzata principalmente per la diagnostica di tumori e metastasi, perchè il tessuto tumorale in veloce crescita utilizza il glucosio come fonte di energia.
Le immagini PET, mostrano più dettagli della tomografia computerizzata TAC e della la risonanza magnetica, perché sono in grado di offrire immagini funzionali, a differenza degli altri due test che, invece, offrono solo immagini morfologiche.
PET: a cosa serve
- studiare il flusso sanguigno del cervello e l’attività metabolica: una scansione PET può aiutare il medico a trovare eventuali problemi a carico del sistema nervoso, come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, un attacco ischemico transitorio, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la malattia di Huntington, un ictus e, persino, la schizofrenia.
- cercare cambiamenti cerebrali che possono causare l’epilessia;
- valutare alcuni tipi di cancro, in particolare il linfoma o il tumori della testa e del collo, del cervello, del polmone, del colon o della prostata; infatti, nelle sue prime fasi, il cancro può presentarsi in modo più chiaro con la PET, piuttosto che con una TAC o una risonanza magnetica.
- osservare lo stato di avanzamento di un cancro e l’eventuale diffusione in altre zone del corpo (metastasi);
- aiutare il medico a scegliere il miglior trattamento per debellare il cancro, osservarne il suo corso e per la sua rimozione chirurgica;
- aiutare a diagnosticare la malattia di Alzheimer, quando i sintomi non sono chiari o in caso di sintomatologia precoce;
- individuare uno scarso flusso di sangue diretto cuore, che indica la presenza di malattie coronariche;
- individuare tessuti cardiaci danneggiati, soprattutto dopo un attacco di cuore;
- contribuire a scegliere il miglior trattamento, come l’inserimento del bypass coronarico, in un paziente affetto da una patologia cardiaca.
PET: la preparazione all’esame
Prima di effettuare una PET, è bene sapere che:
- presenza del diabete: se si soffre di diabete, potrebbe essere necessario assumere una dose minore di farmaco insulinico rispetto a quella normale;
- assunzione di determinati farmaci: alcuni prodotti farmaceutici, integratori, o rimedi erboristici. potrebbero interferire con questo test;
- probabilità o certezza di gravidanza;
- allattamento: il tracciante radioattivo utilizzato nella PET potrebbe entrare nel latte materno;
- claustrofobia: paura degli spazi chiusi;
- sostanze eccitanti: è consigliabile non fumare, bere caffeina o alcool, 24 ore prima di effettuare il test;
- alimentazione: è consigliabile non assumere cibi e bevande, almeno 6 ore prima di effettuare il test.
PET: le fasi dell’esame
PET: complicazioni per l’esame
PET: risultati
- nel cuore: la riduzione del flusso di sangue e conseguente aumento dell’attività metabolica del reagente contenuto nel glucosio, può mostrare un restringimento o un blocco dei vasi, che può significare la presenza di una malattia coronarica o che il tessuto cardiaco è danneggiato, in seguito ad un attacco di cuore;
- nel cervello: le aree dove l’attività metabolica del glucosio è più reattiva e il flusso di sangue è scarso, può indicare un’eventuale caso di epilessia o di ictus;
- quando, l’attività metabolica del glucosio è meno reattiva, questo può significare la possibilità di un’eventuale presenza di una forma di demenza, della malattia di Parkinson, della malattia di Huntington o di altre malattie mentali, come la schizofrenia; quando il flusso di sangue è anomalo, questo può significare la presenza di un tumore al cervello;
- nell’individuazione di tumori: le aree dell’attività metabolica del reagente contenuto nel glucosio, sono ampie e possono indicare la presenza di un eventuale tumore.