PITIRIASI ROSEA : sintomi e cura della dermatite non contagiosa

Pitiriasi rosea: informazioni generali

Dietro al termine pitiriasi roseapitiriasi rosea di Gibert, dal nome del suo scopritore, si nasconde una comune dermatosi che colpisce il 2% della popolazione mondiale.

E’ conosciuta anche come:

  • malattia di Gibert
  • pitiriasi rubra
  • pitiriasi disseminata di Hardy

Avete presente il morbillo o la varicella che quasi tutti abbiamo dovuto sopportare durante l’infanzia? La pitiriasi rosea è paragonabile a queste malattie sia per sintomatologia sia per decorso clinico.

Venne studiata già nel 1700 ma la sua definizione e il suo inquadramento clinico risalgono al 1860 per opera del dermatologo francese Camille-Melchior Gibert.

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Diagnosi, segni e sintomi della pitiriasi rosea

Come facciamo a capire se siamo affetti da pitiriasi rosea senza confonderla con le altre forme di dermatosi che si presentano con manifestazioni cutanee del tutto simili (dermatite allergica da farmaci, dermatite seborroica, sifilide secondaria, tinea corporis ecc.)?

Solitamente la malattia è caratterizzata dalla presenza di una grossa macchia rossastra dai contorni ben definiti e più chiari rispetto al centro.

In un’ampia percentuale di soggetti, i giorni che precedono la comparsa della suddetta manifestazione dermatologica sono caratterizzati da:

  • leggero senso di malessere generalizzato
  • diminuzione dell’appetito
  • difficoltà digestive
  • febbricola
  • dolori articolari
  • sintomi dell’influenza.

Poi all’improvviso, ecco comparire la chiazza che può anche essere definita medaglione di Gibert o placca iniziale di Broq.

Una volta scoperta la macchia madre, il gioco è fatto. La zona d’esordio è solitamente confinata tra il tronco e il dorso, ma esistono anche sedi atipiche come il cuoio capelluto, gli arti o la zona genitale.

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Dopo una quantità variabile di giorni, dai due ai quattordici, simmetricamente alla prima macchia ne escono tante altre, più piccole, definite macchie figlie, che caratterizzano la malattia.

Nel 50% dei casi è riscontrabile un insopportabile prurito che si acuisce con il calore, quindi sotto la doccia oppure con lo sfregamento degli abiti sulla pelle.

Pitiriasi rosea bambini
I bambini sono tra i soggetti più colpiti dalla pitiriasi rosea

Pitiriasi rosea: decorso e cura

La dermatosi può perdurare fino a novanta giorni dopo l’esordio dei sintomi clinici, ma nella maggior parte dei pazienti le macchie spariscono più celermente e non lasciano cicatrici.

La guarigione avviene in maniera spontanea e non è richiesto alcun tipo di trattamento farmacologico, se non per controllare le manifestazione sintomatologiche della patologia.

Infatti nei casi in cui il prurito è persistente e insopportabile il medico può prescrivere un cortisonico locale, un antistaminico o del semplice talco mentolato per alleviare la sintomatologia.

Si sconsiglia vivamente la somministrazione di cortisonici per Os, in quanto potrebbero acuire i sintomi e prolungare i tempi di guarigione grazie alla loro funzione immunosoppressiva.

Inoltre, la pitiriasi rosea non è assolutamente contagiosa.

Eziologia: quali sono le cause della pitiriasi rosea?

Si ipotizza che la pitiriasi rosea sia una manifestazione di origine virale, in particolare di una riacutizzazione dei virus herpetici 6 e 7 che sono quelli che causano la cosiddetta “sesta malattia” nei bambini.

Avete presente il temuto “Fuoco di Sant’Antonio”? Si tratta di uno strascico della varicella che si presenta anni e anni dopo aver contratto la suddetta.

Il meccanismo di insorgenza della pitiriasi rosea è lo stesso, solo che il virus originario si presuppone essere diverso, ed è quello che causa la sesta malattia nei bambini.

Virus che a un certo punto, approfittando magari di un crollo delle difese immunitarie, si ripresenta sotto forma di pitiriasi rosea.

La fascia di età più diffusamente colpita è quella che va tra i 10 e i 40 anni e da alcune statistiche sembra emergere che siano più soggette le donne rispetto agli uomini.

Un’altra caratteristica strana di questa malattia di Gibert è la sua insorgenza più frequente nelle mezze stagioni.

Pitiriasi rosea prurito
Uno dei sintomi più fastidiosi della pitiriasi rosea è il prurito

Immunità

Il lato positivo però, se così possiamo definirlo, è che questa particolare dermatosi sembra lasciare una sorta di immunità nei soggetti che l’hanno contratta:.

Pare ci siano rari casi di recidive tra i pazienti ormai guariti (circa il 3%) e si sta cercando di capire quali siano le cause.

La letteratura e l’esperienza clinica ci insegnano anche che bisogna prestare assoluta attenzione nei casi di diagnosi dubbie, specie nell’evenienza in cui le chiazze siano concentrate sulle mani e sui piedi.

In queste circostanze, un esame bioptico e sierologico sono essenziali per escludere eventuali manifestazioni di sifilide secondaria.

Pitiriasi rosea e gravidanza

Ecco alcune delle domande più frequenti che vengono poste sulla pitiriasi rosea agli specialisti, prima tra tutte: “Che cosa accade se scopro di averla contratta in gravidanza?”

Nulla. Diverse ricerche hanno dimostrato come questa dermatosi non abbia alcuna conseguenza sul feto, sebbene sia sempre d’obbligo un attento e minuzioso controllo medico.

Questo perché le macchie tipiche di questa dermatosi sono uguali a quelle della sifilide, che al contrario è devastante per il feto.

Pitiriasi rosea e cicatrici

Un’altra delle domande più frequentemente poste ai dermatologi è: “Mi rimarranno delle macchie o cicatrici quando sarò guarita?”.

Dipende dal grado di diligenza e sopportazione del prurito. Se ci si è grattati a lungo causandosi lesioni ed escoriazioni, è probabile che rimangano delle macchioline più scure sulla pelle.

Lo stesso accadrà se ci si è esposti ripetutamente al sole senza adeguata protezione prima che il processo di cicatrizzazione fosse completo.

Qualunque uso di lampade abbronzanti è assolutamente vietato nel breve e medio termine per evitare macchie scure.

Pitiriasi rosea cura
La pitiriasi rosea guarisce spontaneamente. Al massimo possono essere prescritti dei rimedi per alleviare il prurito

Pitiriasi rosea e bimbi

“A mio figlio è stata diagnostica la pitiriasi rosea di Gibert: posso portarlo al parco o alla scuola materna o devo tenerlo a casa?”.

Come accennato, quella di Gibert non si presenta come una dermatosi ad alto rischio di contagio e ha un decorso benigno, quindi non sarebbe necessario prescrivere riposo se la sintomatologia è assente e il bimbo si sente bene.

Tuttavia si ritiene necessario tenere il piccolo a casa durante la fase acuta del rush cutaneo, prima di tutto per evitare che si gratti e quindi si causi cicatrici e macchie scure permanenti.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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