La quinta malattia fa parte delle cosiddette malattie esantematiche, ovvero quelle patologie che comportano la comparsa di esantemi, come macchie e pustole sulla pelle.
Essa viene anche definita col nome di eritema infettivo o megaloeritema epidemico.
Si tratta di una patologia di tipo virale che viene scatenata dall’infezione da parte di uno specifico virus, il Parvovirus B19.
La quinta malattia è una patologia molto contagiosa che, come tutte le altre malattie esantematiche (morbillo, rosolia, varicella, sesta malattia, scarlattina etc.) si contrae abbastanza facilmente in età scolare.
Questo perché i luoghi chiusi frequentati dai ragazzi come, appunto, la scuola diventano ricettacolo di infezione e provocano un rapido contagio del virus per via aerea.
L’eritema infettivo, nella maggior parte dei casi, non comporta particolari complicanze e i sintomi scompaiono abbastanza velocemente.
Agente eziologico: Parvovirus B19
Il Parvovirus B19 è un virus appartenente alla famiglia dei Parvoviridae, Erythrovirus.
Questo virus presenta un’elevata specificità per l’uomo, nel quale infetta in particolar modo le cellule precursori degli eritrociti.
Il Parvovirus, infatti, penetra preferenzialmente all’interno di alcune cellule nucleate, precursori degli eritrociti.
Soltanto all’interno di queste specifiche cellule, il virus può completare il proprio ciclo vitale e innescare il meccanismo d’infezione.
Le cellule in questione, infatti, presentano uno specifico antigene, l’antigene eritrocitario P e sono cellule altamente proliferative.
Questo favorisce la rapida replicazione del DNA virale e il propagarsi dell’infezione.
Infezione da Parvovirus
Una volta infettato dal parvovirus, il bambino diventa altamente contagioso, in quanto, il virus si trasmette facilmente per via aerea.
Solitamente, in seguito all’infezione, si ha un breve periodo di incubazione che dura all’incirca 6 giorni, durante i quali il bambino appare asintomatico ma è già contagioso.
Soltanto dopo circa una settimana dalla comparsa dei sintomi, esso non risulterà più contagioso per gli altri.
Durante il periodo d’infezione, il sistema immunitario del soggetto reagisce contro ciò che rileva come un agente estraneo all’organismo.
Esso, dunque, comincia a produrre degli anticorpi specifici contro il Parvovirus B19 per combattere l’infezione in atto.
Questi anticorpi resteranno all’interno dell’organismo ospite e costituiranno una sorta di “memoria immunitaria”, in modo da difenderlo da una seconda infezione nel caso in cui esso entri in contatto con lo stesso virus.
Nei soggetti sani, la risposta immunitaria è molto efficace nel combattere il virus e l’infezione viene debellata prontamente grazie alla produzione di questi anticorpi.
Questo comporta una rapida guarigione dalla malattia, senza il rischio di complicanze.
Quinta malattia e soggetti immuno-compromessi
Nei soggetti immuno-compromessi, il sistema immunitario non è in grado di contrastare bene l’azione del patogeno.
Di conseguenza, il DNA virale continua a duplicarsi all’interno delle cellule, propagando l’infezione su larga scala.
In questi casi, la quinta malattia procede e questo potrebbe portare a delle complicanze.
La conseguenza più strettamente associata a questa malattia è la comparsa di un’anemia cronica.
Il virus, infatti, infettando le cellule precursori dei globuli rossi, ne determina la morte per apoptosi.
Questo comporta una diminuzione del numero di eritrociti nel sangue e dunque, una minore quantità dei livelli di emoglobina.
La quinta malattia può essere pericolosa soprattutto se viene contratta durante il periodo della gestazione.
Il virus, in questo caso, potrebbe passare dalla madre al feto attraverso la placenta, comportando dei rischi per lo sviluppo fetale, fino a provocare un aborto spontaneo.
Inoltre, l’infezione non curata tempestivamente potrebbe determinare una grave anemia nella madre.
Sintomi
I sintomi associati alla quinta malattia sono molto vaghi e aspecifici, in quanto possono essere assimilabili ad altri tipi di infezioni virali.
Principalmente essi sono:
- Febbre;
- Mal di testa;
- Influenza;
- Raffreddore;
- Dolori articolari;
- Rossore delle guance.
Oltre a questi sintomi generici, la quinta malattia presenta un sintomo tipico che è un eritema non pruriginoso.
L’eritema compare in maniera graduale e si presenta caratterizzato da una struttura reticolare, detta “a farfalla”.
Esso, generalmente, nasce a livello delle guance ed è causato dall’accumulo di globuli rossi.
Talvolta le macchie possono presentarsi anche sopraelevate. L’eritema si espande poi man mano, raggiungendo il tronco e gli arti, superiori ed inferiori.
In circa il 65% dei pazienti affetti dalla quinta malattia, l’eritema guarisce completamente entro una settimana dall’esplosione in maniera molto graduale, riassorbendosi spontaneamente.
Nel restante 35% dei casi, invece, esso risulta essere molto più persistente e può arrivare ad avere una durata massima di 2-3 settimane.
In alcuni casi, questi sintomi possono essere accompagnati dalla comparsa di un esantema orale, caratterizzato dalla presenza di macchioline rosse sulle mucose della bocca.
Infine, in una piccola percentuale di pazienti, possono comparire delle artriti che si verificano soprattutto se la quinta malattia colpisce i soggetti in età adulta, in particolare in quelli di sesso femminile.
Diagnosi
La diagnosi della quinta malattia è abbastanza semplice e non richiede particolari esami.
Essa, infatti, si basa sull’accertamento clinico da parte del medico che, analizzando visivamente i sintomi e i segni caratteristici della malattia riesce a fare una diagnosi precisa della stessa.
In alcuni casi, la quinta malattia si presenta senza le eruzioni cutanee tipicamente associate.
In questi casi, la diagnosi risulta meno immediata ed intuitiva e può essere confermata soltanto in seguito alle analisi del sangue che accertino con precisione la presenza dell’agente eziologico scatenante, il Parvovirus B19.
Trattamento
Una volta ottenuta la diagnosi di quinta malattia, nella maggior parte dei casi non è necessaria nessuna cura specifica per il trattamento della patologia.
L’infezione da Parvovirus, infatti, nel giro di circa una settimana generalmente regredisce in maniera del tutto spontanea.
In alcuni casi, il medico può prescrivere degli antidolorifici per ridurre le affezioni dolorose associate alla malattia, come dolori articolari e mal di testa.
Per favorire una guarigione più rapida è preferibile consumare cibi leggeri e di facile digestione, ricchi di vitamine e sali minerali ed introdurre grandi quantità di acqua.
Questo per rinforzare il sistema immunitario e renderlo maggiormente attivo nel combattere il virus.
Inoltre il riposo è fondamentale per permettere al proprio organismo una ripresa quanto più rapida possibile.
Quando ben trattata, la quinta malattia viene debellata in maniera definitiva in poco tempo e senza comportare alcuna conseguenza sull’organismo.
In alcuni casi, però, nei soggetti immuno-compromessi la guarigione potrebbe risultare particolarmente complessa e questo, a lungo termine, potrebbe portare ad una diminuzione del numero di globuli rossi nel sangue e ad un’anemia.
Quinta malattia nell’adulto
La quinta malattia è una patologia che colpisce generalmente i soggetti in età scolare.
Nonostante ciò, in alcuni casi, la patologia può presentarsi anche in età adulta, con qualche complicanza in più.
Se, infatti, nei bambini la malattia si risolve in pochi giorni e non provoca particolari conseguenze, nei soggetti adulti essa può manifestarsi con la comparsa di forti dolori addominali e artrite.
Inoltre, anche se come abbiamo visto, la quinta malattia non determina conseguenze, il virus può diventare pericoloso nelle donne in gravidanza.
Il Parvovirus B19, infatti, potrebbe arrivare al feto oltrepassando la placenta e determinandone dei problemi nello sviluppo.
In alcuni casi, addirittura, l’infezione trasmessa al feto può risultare fatale, aumentando il rischio di aborti spontanei, soprattutto se il virus viene contratto durante i primi quattro mesi di gestazione.
Inoltre, la madre affetta dalla quinta malattia, potrebbe andare incontro a gravi anemie dato che il fabbisogno di ferro durante la gravidanza già di per sé aumenta notevolmente.
Complicanze
Nei soggetti sani, la quinta malattia non dà particolari problemi e regredisce in maniera del tutto spontanea in pochi giorni, con un semplice riposo del paziente.
In alcuni casi, tuttavia, la patologia potrebbe comportare delle complicanze dovute alla presenza di altre malattie associate.
In particolare, i soggetti che potrebbero subire gravi complicanze in seguito ad infezione da Parvovirus B19 sono coloro che già soffrono delle seguenti patologie:
- Anemia emolitica da deficit di piruvatochinasi;
- Leucemia mieloide cronica;
- Anemia falciforme-emolitica;
- Talassemia;
- Anemia emolitica autoimmune.
I soggetti che sono già affetti da queste gravi forme di anemia, in seguito all’infezione contratta dal Parvovirus, possono andare in contro ad una grave riduzione del numero di globuli bianchi, accompagnata contemporaneamente anche da una riduzione dei globuli rossi.
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