Rosolia, di cosa si tratta
La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus che si trasmette attraverso gli starnuti o il contatto con le secrezioni di una persona infetta.
Di solito colpisce nell’età infantile, in questo caso si presenta nella sua forma benigna.
Quando la rosolia colpisce una persona adulta le complicanze possono essere abbastanza serie, soprattutto se il soggetto colpito è una donna in gravidanza.
Il contagio può avvenire fino a 10 giorni prima della comparsa del rash cutaneo e fino alla seconda settimana successiva alla comparsa stessa delle eruzioni cutanee.
Rosolia, diagnosi
La diagnosi viene confermata di solito attraverso le analisi del sangue.
Un semplice prelievo può essere utile per rilevare la presenza di alcuni anticorpi che indicano se si è immuni alla malattia, se ci sono stati episodi in passato o se si è stati già vaccinati.
Inoltre, le lesioni causate dal virus nella madre sono particolari per cui spesso basta un semplice esame fisico da parte del medico per confermare la diagnosi di rosolia.
Per il neonato, invece, la diagnosi da sindrome di rosolia congenita viene effettuata attravero le analisi del sangue.
Rosolia, sintomatologia
- Febbre
- Mal di gola
- Dolori alle articolazioni
- Rash cutaneo che si diffonde dapprima su viso e collo e poi in tutto il corpo sotto forma di macchie rosa. L’eruzione cutanea dura da 1 a 3 giorni
- Mal di testa
- Linfonodi ingrossati alla base del collo
- Naso chiuso
- Occhi rossi e infiammati.
Alcuni soggetti, inoltre, possono presentare infezione dell’orecchio o un basso numero di piastrine nel sangue.
Una complicanza rara, ma fatale, della rosolia è l’encefalite, un’infezione al cervello.
Rosolia, fattori di rischio
- Contatto con persone infette dal virus
- Non aver preso il vaccino triplo rende più esposti al virus
- I neonati sono più a rischio in quanto hanno un sistema immunitario ancora debole
- Gli adulti possono incorrere nel virus della rosolia anche se hanno fatto già il vaccino perché se non viene effettuato un richiamo, esso perde di efficacia.
Una volta che si è infettati dal virus della rosolia si diventa definitivamente immuni.
Rosolia, quando viene somministrato il vaccino?
Il vaccino viene somministrato di solito ai bambini dai 12 ai 15 mesi con un richiamo tra i 4 e i 6 anni.
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Rosolia, i rischi per le donne in gravidanza
Prima di programmare una gravidanza sarebbe buona norma effettuare un rubeotest per accertare l’effettiva immunità della donna al virus della rosolia.
Una donna in gravidanza che contrae la rosolia può trasmettere al neonato la sindrome della rosolia congenita.
Il feto non ha la possibilità di debellare l’infezione in quanto non ha un sistema immunitario ancora formato e quindi conserva questo virus fino alla nascita.
La sindrome della rosolia congenita comprende dunque tutte quelle anomalie che il neonato presenta in seguito all’infezione che gli è trasmessa dalla madre, come:
- possibili ritardi nello sviluppo
- danni al cuore, al fegato e alla milza
- possibili deficit intellettivi.
Il neonato può presentare disturbi agli occhi, cataratta e glaucoma e presentare danni irreversibili, in modo particolare se ad essere colpito è il sistema nervoso.
Il bambino può anche manifestare sordità, basso peso alla nascita e ritardi nella crescita.
La diagnosi prenatale deve essere effettuata soprattutto se la donna ha avuto contatti con un soggetto affetto dal virus.
Di solito la malattia presenta conseguenze più gravi se contratta nel primo trimestre di gravidanza: la probabilità di aborto spontaneo è molto alta oltre alla possibilità di anomalie del feto.
Dopo il quarto mese invece le probabilità di danni al feto diminuiscono.
Rosolia, prevenzione
In caso di insorgenza della patologia, l’unico modo per contrastarla è utilizzare i farmaci per la normale influenza quale il paracetamolo per abbassare la febbre.
In questo caso è consigliato l’assoluto riposo e l’eventuale somministrazione di farmaci antinfiammatori in presenza di dolori articolari.
Va evitato il contatto con soggetti dal sistema immunitario compromesso.
L’unica soluzione per proteggersi dal virus è il vaccino somministrato in combinazione con quello per morbillo e parotite, somministrato in via preventiva.
Questo vaccino non è obbligatorio, ma è comunque consigliato, non solo ai bambini, in quanto ne garantisce l’immunità a vita, ma anche a coloro che svolgono professioni negli ospedali, in luoghi pubblici e a contatto con i bambini.
Non esiste quindi alcuna cura per la rosolia una volta che è insorta, ma solo prevenzione.
Anche la sindrome da rosolia congenita va trattata di conseguenza, in quanto non esistono cure specifiche se non la prevenzione attraverso il vaccino che deve essere somministrato alla futura madre almeno 28 giorni prima di rimanere incinta.
Durante la gravidanza, infatti, non è possibile somministrarlo in quanto si tratta di virus vivo.
Il bambino affetto da sindrome di rosolia congenita può essere curato per i problemi che presenta e quindi si agisce sui danni, sul cuore o sugli organi danneggiati o sul sistema nervoso.
Rosolia, che cosa fare durante la malattia
- Stare lontani dal lavoro, da riunioni di gruppo, da scuole e luoghi pubblici per impedire il diffondersi del virus.
- Coprire la bocca quando si tossisce o starnutisce.
- Lavare bene le mani con acqua calda dopo essersi soffiati il naso e maneggiare solo i propri asciugamani.
- Bere molta acqua a temperatura ambiente, soprattutto al mattino a stomaco vuoto e la sera per eliminare le tossine.
- La malattia causa inappetenza, per cui è bene bere spremute di frutta anche per combattere la disidratazione.
- Gradualmente il soggetto infetto può iniziare a consumare frutta e verdura a foglia verde in quanto contenenti sostanze utili a ripristinare il corretto funzionamento del sistema immunitario.
- Evitare il consumo di latticini in quanto potrebbero peggiorare le infiammazioni alle articolazioni.
- Evitare il contatto diretto con la luce del sole, in quanto gli occhi sono già infiammati e arrossati per gli effetti del virus.
Rosolia, trattamenti omeopatici
Per alleviare i fastidi causati dal virus e velocizzare la guarigione, dal momento che, a parte la prevenzione, non esistono trattamenti farmacologici particolari, si può ricorrere all’omeopatia.
Durante la malattia si possono assumere i rimedi Dulcamara e Belladonna, entrambi alla diluizione 9 ch, nella dose di 5 granuli ogni ora fino a miglioramento dei sintomi.
Al termine della malattia, per velocizzare la guarigione si possono assumere per 2 settimane e per 2 volte al giorno 5 granuli di Pulsatilla e Zolfo Iodatum. Anche questi rimedi vanno assunti nella diluizione 9 ch.
Rosolia, rimedi naturali
- Curcuma – questa spezia ha proprietà antivirali, antiossidanti e antinfiammatorie e pertanto porta sollievo alle articolazioni doloranti e allevia la tosse secca, conseguenze tipiche del virus.
La curcuma si assume in polvere sciolta in una tazza di latte caldo nella dose di un cucchiaio.
La bevanda va consumata 2 volte al giorno. Per dare sollievo al prurito causato dalle eruzioni cutanee, la curcuma si può mescolare a del burro ghee formando una pastella da spalmare sulle macchie per guarire velocemente. - Neem – le foglie di neem vanno fatte bollire a bassa temperatura. Con l’acqua raffreddata si bagnano le eruzioni cutanee più volte al giorno.
- Zenzero – lo zenzero è una spezia dal potere antinfiammatorio e può essere utilizzata sotto forma di tisana facendo bollire alcune fettine di zenzero e di limone.
Una volta raffreddata, la bevanda viene filtrata e gustata con un cucchiaino di miele.
La tisana si beve da tre a quattro volte al giorno fino a guarigione completata. - Liquirizia – uno dei sintomi più fastidiosi dovuti alla rosolia è la tosse secca con il gonfiore di gola. Per alleviare il disagio si può mescolare 1/2 cucchiaino di liquirizia in polvere ad un po’ di miele.
- Vitamina C – il virus apporta una forte disidratazione. In questo caso è buona norma bere molto, soprattutto spremute di arancia e limone che apportano una buona dose di vitamina C.
Queste bevande calmano la sete e leniscono i fastidi alle vie respiratorie.
Inoltre la spremuta d’arancia aiuta a combattere l’inappetenza conseguente al virus. - Fiori di calendula – la calendula può essere efficacemente utilizzata per velocizzare la guarigione in quanto contiene minerali essenziali.
Basta un cucchiaio di fiori di calendula in polvere sciolto in acqua bollente da bere due volte al giorno. Dolcificare con miele.
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