SERENASE : uso, posologia, effetti collaterali

Tra i farmaci utilizzati per il contenimento di alcuni stati psicotici, iperattività, patologie organiche e neurologiche, i medici specialisti possono talvolta decidere di prescrivere il Serenase.

Si tratta di un medicinale antipsicotico e neurolettico, che deve essere sempre assunto secondo le indicazioni del medico.

Solo uno specialista può infatti prescriverlo ai suoi pazienti, quindi è sempre bene diffidare di “consigli” elargiti da terzi.

Fatte queste dovute precisazioni, cerchiamo di capire che cos’è il Serenase, perché lo si assume, a che cosa serve, quali sono i suoi effetti collaterali e quando non deve essere usato.

Che cos’è il Serenase: un quadro generale

Cominciamo col dire che il Serenase appartiene alla famiglia degli antipsicotici.

Questo significa che serve a curare svariate anomalie psichiche che possono verificarsi in maniera passeggera nel nostro sistema neuronale e psichico, oppure essere permanenti.

Viene classificato come un derivato del butirrofenone, cioè un composto chimico che fa parte dei cosiddetti neurolettici.

Questi ultimi agiscono inibendo l’attività della dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore molto importante che:

  • genera adrenalina
  • regola l’attività motoria
  • controlla le sensazioni di benessere
  • regola i meccanismi del sonno nei suoi ritmi alternati alla veglia
  • controlla la capacità di concentrazione.

Quando la dopamina viene prodotta in quantità eccessiva, si creano degli scompensi che in determinati casi i derivati del butirrofenone correggono.

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Tra i derivati del butirrofenone c’è anche l’aloperidolo, principio attivo del Serenase.

serenase schizofrenia
Serenase viene usato per curare pazienti affetti da schizofrenia

Il principio attivo del Serenase: l’aloperidolo

Sappiamo che i principi attivi di un farmaco sono quelle sostanze che si comportano come “protagoniste” nel curare o contrastare e tenere sotto controllo le patologie.

Nel caso specifico, il principio attivo del Serenase prende il nome di aloperidolo.

Abbiamo visto sopra come esso sia un derivato del butirrofenone e possieda, perciò, attività antipsicotiche e inibitrici della dopamina.

Può però essere usato, in certi frangenti, anche come antiemetico (che contrasta e far cessare il vomito) e come inibitore dei movimenti coreiformi (movimenti continui e fluttuanti che si compiono involontariamente).

Interessante qualche cenno storico: l’aloperidolo fu scoperto recentemente, nel 1958, da un medico belga, Paul Janssen, durante alcuni studi sugli antidolorifici.

Egli si accorse che tale principio, assunto a dosi molto inferiori rispetto ad altri farmaci che si utilizzavano all’epoca per il trattamento delle psicosi, apportava benefici largamente superiori.

Da allora venne impiegato ampiamente nell’ambito della psichiatria e della neurologia, con successo.

A che cosa serve e che cosa cura?

Ma a cosa serve il Serenase e quali patologie cura?

Chi ha familiarità con specifici disturbi psichici e psicomotori conoscerà certamente questo farmaco, che figura tra i rimedi di elezione nelle prescrizioni di alcuni specialisti.

È bene però spiegare di che si tratta anche a coloro che non hanno mai sentito parlare di questo rimedio farmacologico.

Il primo raggio di azione del Serenase riguarda l’inibizione degli stati di agitazione psicomotoria (compresi i deliri e le allucinazioni).

Ciò significa che viene utilizzato in tutti quei pazienti che presentano questi sintomi come conseguenza di:

  • schizofrenia, sia acuta sia cronica
  • stati maniacali nel disturbo bipolare
  • sindromi gravi di personalità paranoide o istrionica
  • manie ossessive.

Viene altresì impiegato anche nella Sindrome di Korsakoff (alcolismo e delirium tremens), disturbi antisociali e in alcune forme di personalità borderline.

In campo neurologico viene talvolta utilizzato per curare:

Non è tuttavia escluso l’impiego del Serenase anche in chirurgia, nel post-operatorio, per contrastare il vomito o per potenziare l’effetto di farmaci analgesici contro il dolore.

serenase bipolarismo
Serenase viene usato per curare pazienti affetti da sindrome bipolare

Come assumerlo e in che forme lo si trova in commercio

Il Serenase (aloperidolo) può essere assunto sotto forma di compresse, gocce per uso orale, o soluzione per uso iniettabile in via intramuscolare.

Le compresse e le gocce per uso orale, a loro volta, possono contenere 1, 2, 5 o 10 milligrammi di principio attivo, secondo la prescrizione del medico.

Le soluzioni iniettabili possono essere da 2 o 5 mg per fiala.

Sulla modalità e la quantità di assunzione (posologia) occorre specificare che solo il medico specialista può stabilire quanto medicinale assumere e per quanto tempo.

Qui ci limiteremo a dare delle indicazioni di tipo statistico, nel senso che, di norma, il Serenase viene prescritto in certe dosi, e in crescendo.

I quantitativi trovano la punta massima nella fase acuta della malattia, per poi diminuire durante la fase di mantenimento.

In generale, comunque, si arriva a una dose massima di 20 mg al giorno nei casi più gravi di delirio schizo/paranoide.

nelle fasi croniche di altre patologie (disturbi della personalità), come antiemetico o nel contenimento dell’agitazione psicomotoria, possono bastare anche dosi di 1/5 mg al giorno.

Anche per quanto riguarda gli anziani, infine, la posologia va sempre accuratamente stabilita caso per caso dal medico specialista.

Quali sono i suoi effetti collaterali?

Il primo gesto che il medico compie quando si accinge a prescrivere un farmaco come il Serenase, è quello di escludere eventuali incompatibilità dell’organismo o pregresse patologie.

Nel caso specifico, prima di assumere un principio attivo come l’aloperidolo occorrerà eseguire un elettrocardiogramma e controlli periodici degli elettroliti.

Si tratta di minerali come potassio, sodio, etc. disciolti nel nostro sangue e capaci di regolare le normali funzioni muscolari.

Questo perché essendo l’aloperidolo (e di conseguenza il Serenase) annoverato tra gli antipsicotici tipici, può interferire nei valori degli elettroliti e con la normale attività cardiaca.

Molto spesso sono stati poi riscontrati, nei pazienti sotto trattamento, episodi di tromboembolitismo venoso.

A questo punto dobbiamo anche ricordare che per valutare gli effetti collaterali dei farmaci sono numerosi i test condotti su campioni di persone.

Nel caso del Serenase i maggiori effetti collaterali sono:

In tali frangenti si mostra assolutamente necessario il ricorso alla terapia intensiva all’interno di strutture ospedaliere.

serenase vomito
Serenase viene utilizzato anche come antiemetico

Chi non deve utilizzarlo?

Non tutte le persone possono utilizzare un determinato farmaco, in quanto ciascuno di noi può presentare delle ipersensibilità accertate verso un principio attivo.

Inoltre, possono esserci meccanismi di reazione ai cosiddetti eccipienti, cioè le sostanze utilizzate come “ausiliarie” nella composizione di un medicinale.

Per la somministrazione del Serenase è necessaria, ad esempio, molta cautela nei pazienti anziani con demenza.

Ampi studi hanno riscontrato un lieve aumento della mortalità in questi ultimi, così come nei malati di Morbo di Parkinson.

Il Serenase non va poi assolutamente prescritto a donne in stato di gravidanza, anche presunta, o che sono in fase di allattamento.

I bambini rappresentano un altro gruppo che non deve mai utilizzare questo farmaco, perché non possiede caratteristiche idonee all’età pediatrica.

Ma le categorie a cui il principio dell’aloperidolo non deve essere prescritto non si esauriscono qui. Non ne traggono giovamento, infatti:

  • i malati di depressione senza agitazione
  • gli alcolisti in certi stadi della dipendenza
  • chi soffre di sclerosi a placche
  • i cardiopatici che soffrono di aritmie o hanno subìto in passato un infarto del miocardio
  • i pazienti epilettici o tendenti a crisi convulsive.

Con quali farmaci interagisce

Per quanto riguarda le interazioni di Serenase con altri farmaci o principi attivi, si possono dare solo indicazioni di massima, senza scendere nei dettagli.

La casistica appare infatti piuttosto complessa e le interazioni di molteplice entità.

Già si è parlato dell’influenza di questo farmaco sugli elettroliti, ragion per cui sarebbe bene evitare l’interazione con farmaci che influiscono su questi ultimi.

Da evitare anche l’uso concomitante con i diuretici, che potrebbero peggiorare l’ipotensione, e con la tiroxina, ormone assunto dai pazienti ipertiroidei, poiché peggiora gli effetti tossici del farmaco.

Il medico specialista utilizza poi molta cautela nel prescrivere l’aloperidolo insieme con antidepressivi ed altri psicofarmaci (in particolare con il litio, l’interazione con il quale può condurre anche a coma).

Da sconsigliare vivamente anche il consumo concomitante di alcool, analgesici, ipnotici o sedativi, che potrebbero essere potenziati negli effetti depressivi.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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