SIFILIDE : sintomi, diagnosi e cura

Sifilide: cos’è

La sifilide è un’infezione batterica sessualmente trasmessa, causata dal batterio Treponema pallidum.

Spesso, questa patologia è classificata in fasi: primaria, secondaria, latente e tardive o terziaria.

Mentre l’incidenza delle infezioni da sifilide nel mondo intero è diminuita nelle donne dal 2010, l’incidenza di infezioni maschili continua a salire, per via della diffusione di rapporti omosessuali.

La sifilide è curabile, specialmente se viene trattata tempestivamente.

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Tuttavia, non scompare via da sola col tempo e chiunque sia preoccupato di aver contratto l’infezione dovrà chiedere un consiglio medico al più presto.

Bisogna innanzitutto smentire alcune errate credenze: la sifilide non si diffonde a causa della  condivisione di servizi igienici, delle vasche da bagno, o di abbigliamento o utensili da cucina.

Questa è una malattia che,una volta trattata, non esiste una recidiva.

Alcuni pazienti possono tuttavia essere infettati nuovamente con batteri diversi, ovvero che abbiano subito variazioni e/o mutazioni sempre portatori della sifilide.

Gli individui più a rischio di contrarre questa malattia, sono quelli che svolgono sesso non protetto (anale, vaginale e orale), uomini che hanno rapporti omosessuali, chi è infetto da HIV e chi ha numerosi partner sessuali

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Sifilide: come si contrae

La sifilide è un’infezione batterica che solitamente viene contratta tramite atti sessuali con qualcuno che ne è già infetto.

Questa patologia è un’infezione che viene trasmessa per contatto diretto attraverso la pelle e le mucose, come la vagina, l’ano, il retto, le labbra e la bocca.

Più comunemente, questo avviene durante l’attività sessuale, anale o vaginale.

Anche se rara, la sifilide può essere diffusa durante un bacio con la lingua.

Questa patologia inizialmente si presenta come un fastidio indolore sui genitali, sul retto, sulla bocca o sulla superficie della pelle.

A volte può diventare inattiva ed essere presente nel corpo per anni e, a volte, decenni.

Quando si presentano delle lesioni sifilitiche, vi è un aumento del rischio di contrarre l’HIV.

Sifilide congenita
L’infezione può essere anche trasferita dalla madre al suo nascituro attraverso la placenta o durante il parto, quindi alla nascita.

La maggior parte dei neonati con sifilide non mostrano sintomi, ma se dovessero essere presenti, essi includono rash, sordità, deformazione dei denti e il crollo dell’osso nasale, chiamato naso a sella.

L’infezione può provocare la morte del feto o la nascita di un bambino con peso ridotto e, se non trattata, un bimbo con sifilide può sviluppare cataratta, sordità o altre patologie, fino alla morte.

In conclusione quindi, gli individui più a rischio di contrarre la sifilide sono quelli che svolgono sesso non protetto (anale, vaginale e orale), uomini che hanno rapporti omosessuali, chi ha l’HIV e chi ha numerosi partner sessuali.

Sifilide: le cause ed i sintomi

I batteri che causano la sifilide sono chiamati Treponema pallidum.

Questa malattia è classificata in fasi che corrispondono a vari sintomi percepiti dai pazienti.

Come già detto però, questa patologia può risultare asintomatica per diversi anni, e quindi può essere difficile valutare lo stadio in cui il paziente si trovi.

Le fasi contagiose comprendono:

  • la fase latente primaria,
  • quella secondaria o occasionalmente precoce
  • quella latente e tardiva (terziaria).

I sintomi della sifilide primaria includono:

  • La presenza di una o più ferite sifilitiche indolori, rigide e rotonde chiamate sifilomi
  • Un periodo di incubazione di circa 3 settimane dopo l’esposizione ai batteri
  • Auto guarigione dei sifilomi entro 3-6 settimane. Tuttavia, il trattamento è necessario per impedire che la malattia progredisca nella fase successiva.

I sintomi secondari sifilidi includono:

  • Un rash senza prurito che inizia sul busto e si estende per tutto il corpo, compresi i palmi delle mani e delle piante dei piedi. L’eruzione cutanea può presentarsi con colore grigio, rosso o marrone.
  • Piaghe simili a verruche, orali, anali e genitali.
  • Dolori muscolari.
  • Febbre.
  • Gola infiammata.
  • Linfonodi gonfi.
  • Perdita dei capelli.
  • Mal di testa.
  • Perdita di peso.
  • Affaticamento.

È importante notare che i sintomi di questa patologia, in fase secondaria, possono scomparire alcune settimane dopo l’insorgenza o il ritorno in diversi periodi per un anno.

Se non trattata allo stadio secondario, questa patologia progredirà nelle fasi latenti e tardive.

Sifilide latente
Senza il trattamento della sifilide secondaria, la malattia procederà nella fase successiva, definita latente, una volta che i sintomi sono scomparsi. Questa fase, che può durare diversi anni, consiste nel corpo che ospita la malattia senza che vi siano sintomi della sifilide.
Anche se non esistono sintomi durante questa fase, la malattia può a volte progredire fino alla fase tardiva della sifilide (sifilide terziaria), o i sintomi potrebbero non tornare.

Sifilide tardiva (terziaria)
Circa il 15-30 per cento dei pazienti affetti da sifilide non trattata, svilupperanno la sifilide terziaria che avviene 10-30 anni dopo l’inizio dell’infezione primaria.

I sintomi includono difficoltà nel coordinare i muscoli, intorpidimento, cecità e demenza, nonché danni al cuore, ai vasi sanguigni, al fegato, alle ossa e alle articolazioni.

A volte, se la malattia attacca in modo virulento, provocando danni agli organi vitali, può provocare la morte.

Sifilide: la diagnosi

La diagnosi della sifilide comprende l’utilizzo di vari test, tra cui:

  • Esami del sangue: utilizzato per determinare un’infezione corrente o passata, infatti, gli anticorpi contro la malattia saranno presenti per molti anni;
  • Campioni di fluidi corporei: durante le fasi primarie o secondarie della sifilide, un campione di fluidi può essere valutato per cercare la presenza della malattia;
  • Campione del fluido spinale cerebrale: un campione spinale può essere raccomandato se c’è preoccupazione che la sifilide stia colpendo il sistema nervoso.

Sifilide: trattamenti

Il trattamento precoce della sifilide con la penicillina è importante, in quanto l’esposizione a lungo termine alla malattia può causare conseguenze pericolose per la vita.

Tipicamente per coloro che sono infetti da questa patologia, una singola dose o dosi multiple di penicillina sono raccomandate in base ai sintomi dell’infezione e alla tempistica dell’esposizione alla sifilide.

Sifilide: prevenzione

I preservativi maschili e i preservativi femminili possono ridurre il rischio di contrarre la sifilide, ma non possono impedirlo totalmente.

A volte viene consigliato un farmaco alternativo in presenza di una allergia nota alla penicillina.

Tuttavia, nella fase terziaria e/o nella neurosifilia, i pazienti che sono allergici alla penicillina saranno desensibilizzati al farmaco per consentire il trattamento.

Inoltre, le donne in gravidanza che sono allergiche alla penicillina saranno desensibilizzate e subito dopo il parto, è raccomandabile che i neonati esposti alla sifilide in utero abbiano un trattamento antibiotico tempestivo.

Durante il primo giorno di trattamento possono essere riscontrati alcuni effetti collaterali come brividi, febbre, nausea, dolore diffuso, affaticamento e emicrania.

Questi sintomi sono indicati come una reazione Jarisch-Herxheimer e non indica che il trattamento deve essere interrotto, bensì che sta facendo effetto.

Fino a quando non sono stati completati tutte le fasi di introduzione del trattamento farmacologico e non vi è una conferma tramite analisi del sangue che la malattia sia stata curata, si dovrebbe evitare il contatto sessuale.

I fornitori di assistenza sanitaria possono, inoltre, richiedere un test dell’HIV.

Sifilide
Sifilide – principali sintomi della fase secondaria

Ci sono però misure preventive che possono essere adottate per ridurre il rischio di contrarre la sifilide, tra queste:

  • L’astinenza dal sesso
  • Monogamia a lungo termine con un partner non infetto
  • Preservativi ( i preservativi sono solo in grado di proteggere contro le piaghe sessuali e non proteggere contro l’esposizione di piaghe presenti in altre aree del corpo)
  • Uso di una diga dentale (un quadrato di plastica) durante il sesso orale
  • Evitare giocattoli sessuali condivisi
  • Evitare alcool e droghe che potrebbero portare a pratiche sessuali non sicure.

Nel caso si pensi di avere contratto la sifilide, è importantissimo contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico di riferimento.

Con lui sarà possibile valutare i sintomi ed eventualmente agire con un trattamento specifico in tutta sicurezza.

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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