TRANSAMINASI
Le transaminasi sono sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all’interno delle cellule del fegato. Più che la bilirubina (vedere), il loro valore è utile per valutare il corretto funzionamento del fegato; possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico.
Le transaminasi si dividono in
- transaminasi GPT o ALT, che riguardano soprattutto il fegato
- transaminasi GOT o AST che riguardano invece soprattutto il cuore e lo scheletro.
L’esame delle transaminasi viene prescritto di routine o spesso richiesto per tenere sotto controllo il fegato.
TRANSAMINASI GOT o AST
Enzima molto importante, si chiama ” transaminasi glutamico-ossalacetico” che in sigla si definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi). L’enzima TRANSAMINASI GOT È presente nel fegato e viene analizzato per studiare le condizioni di questo organo, ma anche per valutare eventuali lesioni del muscolo cardiaco oppure alterazioni di quei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro.
TRANSAMINASI GOT: i valori
Valori normali di transaminasi GOT oscillano fino a 40-45 U/l negli adulti e fino a 80 U/l nei bambini. (Fonte : MAYO) Valori superiori a quelli ritenuti normali possono essere determinati da:
- alcolismo
- asma,
- cirrosi epatica
- distrofia muscolare
- epatite
- gotta
- infarto del miocardio
- interventi chirurgici
- leptospirosi
- ittero ostruttivo
- metastasi epatiche
- mononucleosi
- pancreatite
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- diabete
- dialisi
- gravidanza
TRANSAMINASI GPT o ALT : cosa sono
Enzima molto importante presente nel fegato. Si chiama “transaminasi glutamico piruvica”, in sigla GPT oppure ALT (alanino amino transferasi); le transaminasi GPT danno la esatta valutazione della gravità dell’alterazione del fegato.
Transaminasi GPT o ALT: i valori di riferimento
Valori normali dovrebbero essere compresi tra 10 e 40 U/l per gli uomini e tra 5 e 35 U/l per le donne (Fonte: Mayo )
Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- cirrosi epatica
- uso di contraccettivi
- distrofia muscolare
- emolisi, da epatiti
- ittero ostruttivo
- metastasi epatiche
- mononucleosi
- obesità
- pancreatite
- scompenso circolatorio
- traumi
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TRIGLICERIDI
i Trigliceridi sono sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti. Insieme all’aumento del colesterolo, l’innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di rischio perchè danneggia le arterie. I trigliceridi hanno la sola funzione di “scorta” dei grassi per l’organismo, cioè non forniscono immediatamente energia (come il glucosio) ma vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza, cioè quando l’organismo ha bisogno di energia.
I trigliceridi entrano nell’organismo insieme ai cibi (soprattutto burro, insaccati e formaggi grassi) e non appena l’intestino li assorbe, vengono catturati da particolari proteine, i chilomicromi, e trasportati al fegato e al tessuto adiposo per essere immaganizzati. Nel momento in cui l’organismo ha bisogno di energia, altre proteine (chiamate Vldl) intaccano le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo.
Sono considerati valori normali 40-170 mg/100 ml; l’unità di misura è mg per Ml di sangue. i valori sono molto influenzabili dall’alimentazione immediatamente precedente al prelievo; se si mangiano cibi grassi nei giorni che precedono l’esame, è possibile che il loro livello si alzi; anche l’alcol sortisce questo effetto.
Valori di trigliceridi superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- alcolismo
- diabete mellito
- epatopatie
- insufficienza renale
- ipotiroidismo
- obesità
- pancreatite acuta.
Se un loro aumento si associa a forte diminuizione dei valori del colesterolo HDL (vedere), rappresentano anch’essi fattore di rischio per infarto e ictus.
Valori di trigliceridi inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- anemia
- contraccettivi orali
- gravidanza
- ipertiroidismo
- digiuno prolungato
- malnutrizione
- senilità (alterazioni delle capacità mentali che si verificano in conseguenza dell’invecchiamento)
- ustioni
TEMPO DI PROTROMBINA
Vedi PT o tempo di protrombina e PTT o APTT
TESTOSTERONE
Ormone maschile prodotto dal testicolo, dall’ovaio e dai surreni. Regola i caratteri sessuali primari e secondari (esempio, la barba) nell’uomo e stimola il desiderio sessuale.
Sono considerati valori normali di testosterone 5-12 ng/ml nell’uomo adulto e 0,1-1,2 ng/ml nella donna adulta.
Valori superiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- iperplasia surrenale
- neoplasie dell’ovaio
- neoplasie del surrene
- neoplasie del testicoloda
- sindrome di Stein-Leventhal,
- uso di androgeni e contraccettivi
- virilizzazione femminile
Valori inferiori a quelli considerati normali possono essere determinati da:
- cardiopatie congenite
- castrazione
- criptorchidismo
- insufficienza epatica e renale cronica
- ipogonadismo maschile
- ipotiroidismo
- irradiazioni
- mongolismo
- obesità
- parotite
- sindrome di Klinelfeter
- sindrome di Turner
- traumi
- uso di estrogeni
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