ACTH alto e basso : i valori di rifermento

L’ ACTH (acronimo di Adreno Cortico Tropic Hormone) è anche conosciuto come corticotropina o ormone adrenocorticotropo.

E’ una sostanza che si origina delle ghiandole endocrine del nostro organismo ed è prodotta dall’ipofisi.

Nei surreni (un altro tipo di ghiandole endocrine), la corticotropina favorisce la sintesi e il rilascio di particolari ormoni, i corticosteroidi.

Queste sono molecole derivate dal colesterolo e fondamentali per il mantenimento degli equilibri glicemici e immunitari.

Dato il suo notevole ruolo biologico, i valori ematici di corticotropina sono misurati per facilitare il processo diagnostico generale.

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Inoltre sono utili per tenere sotto controllo determinate patologie associate al difetto o all’eccesso di cortisolo.

ACTH: l’azione della corticotropina

Il rilascio di ACTH è controllato sia dall’ipotalamo che dalla concentrazione dei corticosteroidi nel plasma.

Pertanto la corticotropina subisce due azioni:

  1. eccitatoria da parte del fattore ipotalamico CRH (fattore rilasciante la corticotropina)
  2. inibitoria per opera degli ormoni surrenali che lo stesso ACTH contribuisce a produrre.

Al contrario se questi ormoni diminuiscono, s’innalzano i valori di ACTH e questa reazione provoca a sua volta la secrezione endocrina della zona periferica della corteccia surrenale.

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In questo modo viene a crearsi un circuito a feedback negativo perfetto, mediante il quale, quando nell’individuo sano il cortisolo è basso, si ha un aumento dell’ACTH.

Viceversa, quando è alto, l’ACTH diminuisce.

Quest’ormone inoltre ha un andamento ciclico piuttosto regolare durante l’arco delle 24 ore (secrezione circadiana).

La concentrazione di corticotropina è infatti generalmente più bassa durante la notte e maggiore al mattino.

Ma vediamo ancor più da vicino il funzionamento di questo straordinaria molecola e della sua grande importanza per la nostra salute.

ACTH: corticotropina e cortisolo

Normalmente l’ACTH è prodotto come conseguenza a un qualsiasi tipo di stress fisico e psicologico.

Il suo compito principale è quello di accrescere la produzione di cortisolo.

Questo è un ormone steroideo conosciuto anche come l’ormone dello stress ed è indispensabile per diverse funzioni biologiche, tra cui:

  • la regolazione del metabolismo dei lipidi, del glucosio e delle proteine;
  • il controllo della pressione arteriosa;
  • la soppressione della risposta immunitaria.

I suoi livelli seguono lo stesso andamento di quelli dell’ACTH, ovvero sono più alti al mattino, tra le 6 e le 8, e più bassi di sera, tra le 23 e le 24.

Questo ormone quindi ha un andamento orario proprio in corrispondenza di quei momenti in cui l’organismo ha più o meno bisogno di energia.

Energia che è resa disponibile grazie al glucosio metabolizzato nel fegato dal cortisolo.

Questa sostanza dunque è tra gli ormoni corticosurrenali più importanti, secreti grazie allo stimolo della corticotropina.

Di molto inferiore invece è l’azione eccitatoria dell’ACTH sul rilascio dell’aldosterone.

Questo è un altro ormone prodotto dalla corteccia surrenale che assolve il compito di mantenere in equilibrio il volume dei liquidi extracellulari e i valori di potassio e di sodio nel sangue.

I livelli ematici della corticotropina sono utili quindi per rendere più semplice la diagnosi e il controllo di alcune condizioni patologiche correlate al difetto o all’eccesso di cortisolo nel sangue.

Queste problematiche sono generalmente associate a una precisa sintomatologia che si può riassumere in quanto segue:

  • carenza di cortisolo: affaticamento precoce, anoressia, calo del desiderio sessuale soprattutto nella donna, debolezza muscolare, depressione, desiderio di alimenti salati, diarrea, nausea, perdita di appetito e di peso, pressione bassa e vomito.
  • eccesso di cortisolo: amenorrea, capillari sottili, cute fragile, infertilità e obesità, in questo caso il tessuto adiposo è localizzato maggiormente a livello del tronco e spesso il viso mostra un gonfiore tipico chiamato “faccia di luna” (lo stesso effetto che si osserva in chi assume farmaci cortisonici).

ACTH: interpretazione dei valori

Sappiamo che i livelli di ACTH variano in base al momento della giornata.

Tuttavia il rilascio dell’ormone non avviene in modo costante ma intermittente.

Ciò significa che i valori di corticotropina possono subire delle variazioni da un momento all’altro.

Ad ogni modo, prima di mostrarvi gli eventi patologici associati a un eccesso o a un difetto di corticotropina, è necessario stabilire cosa si intenda per valori normali.

Questi devono trovarsi entro determinati range di concentrazione, in cui l’unità di misura è espressa in picomoli/millilitri di sangue:

  • Pre-adolescenza: ACTH tra 7 e 28 pg/mL;
  • Adolescenza: ACTH tra 2 e 49 pg/mL;
  • Donne: ACTH tra 5 e 27 pg/mL;
  • Uomini: ACTH tra 7 e 50 pg/mL.

Il test dell’ ACTH solitamente è compiuto in associazione con quello del cortisolo.

I due test infatti sono strettamente connessi e di conseguenza l’interpretazione dei risultati riguarda entrambi.

I fenomeni patologici più spesso oggetto d’indagine sono:

  • Malattia di Cushing: cortisolo e ACTH alti. In questo caso gli elevati livelli di cortisolo sono provocati da un tumore dell’ipofisi (generalmente benigno) da cui è prodotto l’ormone.
  • Tumore surrenalico: cortisolo alto e ACTH basso. E’ chiamato anche adenoma surrenalico e rappresenta il tipo più diffuso di tumore benigno.
  • ACTH ectopico: cortisolo e ACHT alti. E’ così chiamato perché l’alta secrezione di ACTH è prodotta da altri tessuti (tumorali) che normalmente non si occupano della secrezione di tale ormone.
  • Morbo di Addison: cortisolo basso e ACTH alto. Questa malattia è nota anche come insufficienza surrenalica primaria e i bassi livelli di cortisolo sono determinati da un danneggiamento delle ghiandole surrenali.
  • Ipopituitarismo: cortisolo e ACTH bassi. Si tratta di una lesione o di una disfunzione dell’ipofisi che porta al blocco o alla diminuzione degli ormoni ipofisari, come quello adrenocorticotropo.

Come abbiamo visto sopra, un eccesso di cortisolo inoltre può provocare la sindrome di Cushing.

Questo è un complesso insieme di segni e sintomi determinati da un’esposizione prolungata a livelli molto alti di cortisonici nel sangue.

Il risultato di questi valori alti è attribuibile al nostro organismo (e quindi dal cortisolo) oppure a sostanze assunte dall’esterno (desametasone, prednisone, etc.).

Valori alti di cortisolo ed ACTH mostrano l’insorgere di sintomi conseguenti alla malattia di Cushing.

Oppure possono  originarsi dall’iperplasia surrenale, da un tumore delle ghiandole surrenali, da un tumore ectopico.

Possono inoltre derivare dall’uso di steroidi o da un altro tipo di tumore (ad esempio, al polmone).

Tuttavia i valori dell’ACTH anche se normali nei pazienti con sindrome di Cushing non consentono di distinguere la produzione ectopica dall’adenoma ipofisario.

Per questo motivo le cause della malattia andranno ricercate attraverso altre indagini diagnostiche, tra cui il test di soppressione o quello di stimolazione.

Test di soppressione.

E’ un test compiuto attraverso il prelievo di un campione di sangue per misurare i livelli di cortisolo.

In seguito al paziente viene somministrata una dose di desametasone (un farmaco corticosteroide).

Infine, si controllano i livelli di cortisolo a intervalli regolari stabiliti da medico.

Poiché il desametasone è in grado di sopprimere la produzione di corticotropina, se la causa di una concentrazione troppo alta di ACTH è legata all’ipofisi, il cortisolo nel sangue dovrebbe diminuire.

Test di stimolazione.

Quessto è invece un test che misura il livello di cortisolo prima e dopo aver iniettato l’ACTH di sintesi.

Quando le ghiandole surrenali svolgono le loro normali funzioni, i valori di cortisolo aumenteranno dopo la stimolazione.

Al contrario, se il cortisolo dovesse diminuire, potrebbe indicare la presenza del morbo di Addison o di ipopituitarismo.

In sintesi, in base ai valori di ACTH è possibile distinguere diverse patologie così come descritto nello schema seguente:

Livelli bassi

  • Sindrome di Cushing,
  • Ipopituitarismo,
  • Tumore del surrene.

Livelli alti

  • Malattia di Cushing,
  • Stress,
  • Adenoma pituitario,
  • Insufficienza surrenalica,
  • Morbo di Addison.

ACTH: limiti del test corticotropina

In alcune situazioni specifiche i risultati del test dell’ACTH potrebbero non essere del tutto affidabili.

La secrezione di corticotropina ad esempio può aumentare durante il ciclo mestruale, la gravidanza o in condizioni di particolare stress psico-fisico.

Inoltre è fisiologicamente più alta negli uomini rispetto alle donne.

Concentrazioni più elevate della norma possono verificarsi anche se l’analisi è compiuta dopo una notte insonne prima del prelievo o a seguito di un trauma di grave entità.

Un aumento significativo dell’ACTH può verificarsi anche con l’assunzione simultanea con alcuni farmaci, come l’insulina, le anfetamine, la RU-486, la metoclopramide e la levodopa.

Tra le sostanze che portano a una diminuzione delle percentuali di ACTH, si ricordano.

Oltre algià menzionato il desametasone, hanno un’azione di riduzione anche diversi steroidi sintetici dall’azione simile a quella del cortisolo:

  • prednisolone
  • prednisone
  • idrocortisone
  • megestrolo acetato
  • metilprednisolone.

ACTH: quanto il test è necessario

Il test dell’ACTH è un comune esame del sangue e come tale il paziente deve presentarsi a digiuno prima di sottoporsi al prelievo.

In genere quest’analisi si esegue al mattino poiché, come già detto, i livelli di cortisolo raggiungono il picco massimo proprio intorno alle prime ore mattutine.

Questo test inoltre è prescritto se si teme un problema all’ipofisi o alle ghiandole surrenali.

Queste strutture anatomiche infatti possono evidenziare i tipici sintomi della carenza o dell’eccesso di cortisolo.

Alcuni dei sintomi provocati dalla carenza di cortisolo sono:

  • affaticamento,
  • iperpigmentazione cutanea (anche in aree non esposte alla luce solare),
  • debolezza e dolore muscolare,
  • desiderio di cibi salati,
  • diarrea,
  • dimagrimento,
  • diminuzione dell’appetito,
  • diminuzione della pressione sanguigna,
  • dolore addominale,
  • dolore muscolare,
  • irregolarità nel ciclo mestruale,
  • nausea,
  • sensazione di malessere generale,
  • stitichezza,
  • e vomito.

Invece, chi soffre di livelli eccessivi di cortisolo può presentare:

  • acne,
  • alterazioni dell’umore,
  • arrotondamento del volto (effetto “faccia di luna“),
  • bassi livelli di potassio,
  • ciclo mestruale irregolare,
  • debolezza muscolare,
  • dolore alla schiena,
  • elevati livelli di bicarbonati,
  • irsutismo (aumento della peluria),
  • linee rossastre sull’addome,
  • obesità (grasso localizzato principalmente a livello del tronco),
  • osteoporosi,
  • pelle sottile e fragile,
  • pressione alta,
  • riduzione della libido,
  • ritenzione idrica,
  • sete eccessiva,
  • livelli troppo alti di glucosio.
ACTH
ACTH un test utile da valutare con altri

In conclusione, se i valori di cortisolo sono eccessivamente alti o troppo bassi la soluzione ideale è quella di ricorrere al test dell’ACTH.

In questo modo si può giungere a una diagnosi corretta e all’individuazione delle cause che hanno prodotto tali scompensi.

Solo in questo modo si potrà iniziare una terapia mirata che sappia trattare il problema con efficacia e ripristinare quanto possibile le normali condizioni fisiologiche.
Per approfondire:
http://www.salutarmente.it/analisi-del-sangue/acth
https://www.pazienti.it/esami-di-laboratorio/acth
http://www.albanesi.it/salute/sindrome_cushing.htm

 

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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