Artrite Reumatoide : cosa è
Artrite Reumatoide è una malattia autoimmune infiammatoria progressiva, che può diventare cronica e causare danni cartilaginei ed ossei e infine disabilità.
L’ Artrite Reumatoide si manifesta prevalentemente nelle donne (circa. due terzi delle persone colpite) e che colpisce più frequentemente in età tra i 40 ei 70 ann
La sua causa esatta è sconosciuta, ma i fattori genetici e ambientali sono certamente concause scatenanti: le cellule T, cellule B e l’azione combinata delle interazione di citochine pro-infiammatorie svolgono un ruolo chiave nella fisiopatologia dell’ Artrite Reumatoide.
E’ importante conoscere come agisce la malattia e quali siano i sintomi principali e secondari per avere una diagnosi precoce e poter agire rapidamente con farmaci mirati.
Artrite Reumatoide : come agisce
La modifica dei linfociti T produce una citochina potente che causa sinovite una infiammazione della cartilagine sinovale.
Contemporaneamente i linfociti B accelerano il processo patogeno attraverso l’antigene e auto-anticorpi e la produzione di citochine che incrementa il danno alla membrana sinoviale, dove evolve la sinovite con la creazione di osteoclasti (piccoli fori nelle ossa), iniziando la disgregazione dell’osso.
L’ Artrite Reumatoide si manifesta quindi con l’azione combinata degli enzimi secreti da sinoviociti e condrociti che degradano la cartilagine.
Questa azione amplifica la risposta immunitaria stimolando altre cellule mononucleari, fibroblasti sinoviali, condrociti e osteoclasti provocando una progressiva infiammazione sinoviale.
Anche se alcuni pazienti manifestano una lieve malattia autolimitante, molti subiscono una progressiva distruzione articolare, che porta a gravi disabilità fisiche.
I fattori ambientali, come il fumo e stati infettivi gravi, pososno anche influenzare lo sviluppo, il tasso di progressione e la gravità dell’ Artrite Reumatoide .
Artrite Reumatoide: i sintomi
I Principali sintomi dell’ Artrite Reumatoide sono:
- Gonfiori alle articolazioni
- Rigidità mattutina
- Dolore alla palpazione
- Tumefazione calda ma non arrossata
Oltre ai sintomi, molti pazienti presentano problemi extra-articolare o manifestazioni sistemiche.
Le principali manifestazioni extra-articolari includono:
- noduli reumatoidi
- infiammazioni vascolari,
- pericardite,
- congiuntivite secca,
- uveite
- reuma polmonare
Manifestazioni sistemiche includono:
- produzione di proteine di fase acuta,
- anemia,
- malattie cardiovascolari,
- l’osteoporosi,
- stanchezza
- depressione
Artrite Reumatoide : diagnosi
La diagnosi precoce dell’ Artrite Reumatoide è la chiave per il successo terapeutico ottimale
Questo è maggiormente importante per pazienti con fattori di rischio ben caratterizzati da primi sintomi dovuti alla presenza di autoanticorpi, e con inizio del danno articolare.
Le attività diagnostiche dell’ Artrite Reumatoide prevedono la misurazione dell’attività della malattia con la valutazione degli indici compositi, l’applicazione di una strategia di trattamento per obiettivi, e l’uso di farmaci antireumatici: convenzionali e biologici.
Dal 2010 si sono adottati metodi semplificati per ottenere una diagnosi rapida dell’ Artrite Reumatoide.
Nel passato infatti si aspettava la manifestazione più avanzate della malattia: noduli o erosioni visibili con esami radiologici.
In particolare se i pazienti hanno manifestazioni artritiche che si manifestano per più di 6 settimane, magari anche con tumefazioni dolenti alle articolazioni ed hanno esami positivi di Velocità di Etro Sedimentazione VES e/o la presenza di alcuni auto-anticorpi deve essere subito attivato un trattamento.
Più rapida e la diagnosi dell’ Artrite Reumatoide, più è possibile intervenire in modo efficace con i farmaci che, nel caso di rilevazione tardiva, potrebbero non essere più efficaci se non con l’azione di terapie multiple che però possono provocare intolleranze nei pazienti con conseguente impossibilità a proseguirne la somministrazione in modo efficace.
La diagnosi poi dirà se la patologia è davvero di Artrite Reumatoide o di altra forma artritica.
Il 30% dei pazienti tardivi, anche se sottoposti a cura di Artrite Reumatoide con mix di farmaci convenzionali e biologici, non riescono ad avere alcun effetto e si devono iniziare terapie più forti che spesso provocano intolleranze.
Per contro, la diagnosi precoce di Artrite Reumatoide porta per circa il 35% dei pazienti alla remissione della malattia, anche con l’utilizzo di una mono-terapia, con la scomparsa di tutti i sintomi e la ripresa di una vita normale.
È importante quindi che chiunque abbia manifestazioni dolenti per più di due settimane ad alcune articolazioni, non si sottopongano a cortisonici, che potrebbero mascherare i sintomi, ma si rechino immediatamente da uno specialista per controllare se le articolazioni sono anche tumefatte.
Artrite Reumatoide : cure
Nel caso di diagnosi precoce, il trattamento porta spesso ad una remissione spinta (o almeno bassa attività di malattia) la cura è mantenuta, con una eventuale riduzione della dose del mix di farmaci.
Anche se le prospettive per maggior parte dei pazienti sono ora favorevoli, molti ancora non rispondono alle attuali terapie. Di conseguenza, le nuove terapie sono urgentemente necessari.
Grilletto Molecolare:
Un recente studio realizzato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli, in collaborazione con l’Università di Glasgow sembra avere portato ad una svolta per la cura dell’ Artrite Reumatoide
Le ricerche sono state in dirizzate verso metodologie innovative (medicina di precisione) che hanno già trovato applicazioni per la malattia ematologiche ed oncologiche, ed ora adottate anche per patologie reumatologiche ed autoimmuni.
La Medicina di precisione applicata all’ Artrite Reumatoide ricerca all’interno delle cellule malate dei pazienti gli effettivi meccanismi che sono causa del processo infiammatorio e l’eventuale cura farmacologica è mirata quasi esclusivamente a contrastare proprio quei meccanismi che provocano la malattia.
In particolare per l’ Artrite Reumatoide sono stati individuati i processi molecolari che fanno agire gli anticorpi scatenanti della malattia, ed i farmaci agiscono proprio su questi a differenza del passato, quando la terapie cosiddette biologiche che intervenivano su molecole esterne alla cellula o al massimo relative all’involucro della stessa. I nuovi studi invece sono rivoti sono all’interno della cellula stessa ed a i meccanismi che ne provocano l’infiammazione.
Baricitinib.
È arrivato alla fase-3-uno studio clinico realizzato da una collaborazione di ricerca internazionale tra l’università di Medicina di Vienna e la Stanford University sugli effetti di un nuovo farmaco (il Baricitinib) per il trattamento dell’ Artrite Reumatoide.
Il Baricitinib è un inibitore somministrato per via orale di Janus chinasi 1 e 2. Questa chinasi è un enzima intracellulare che viene attivato quando le molecole messaggere extra-cellulari, come ad esempio interferoni o interleuchina-6, attaccano le cellule, innescando così gli eventi che portano alla risposta infiammatoria.
Le persone sottoposte al test sono stati pazienti che avevano precedentemente senza successo subito molti trattamenti terapeutici convenzionali per l’ Artrite Reumatoide, tra cui uno o anche diversi agenti biologici. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, uno con un dosaggio giornaliero di 2 mg di baricitinib, una con 4 mg e un gruppo di controllo con placebo.
Il risultato ha mostrato che i malati di Artrite Reumatoide sottoposti al test che avevano assunto 2 mg di Baricitinib, mostravano significativi miglioramenti dei loro sintomi ed hanno sofferto di meno il dolore ed il gonfiore delle articolazioni e sono migliorati diversi parametri della malattia.
Il gruppo con la dose di 4 mg ha mostrato risultati ancora migliori di quelli relativi alla dose di 2 mg, rispetto al gruppo placebo. I tassi di effetti collaterali sono stati paragonabili a quelli noti di terapie convenzionali e biologiche.
Artrite Reumatoide : alimentazione corretta
Alcuni alimenti sono utili per rallentare e contrastare, in parte, gli effetti di Artrite Reumatoide:
- Pesce
- Fibre
- Olio extravergine di oliva
Pesce
Assicuratevi quindi che la dieta comprenda pesci di acqua fredda come aringa, sgombro, trota, salmone e tonno. Anche se non ci può essere alcun elisir magico, gli acidi grassi omega-3 nell’olio di pesce sono i più promettenti anti-infiammatori nel cibo.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’olio di pesce può alleviare articolazioni dolenti e la rigidità mattutina. Questo apporto di Omega 3 può consentire al medico anche di ridurre la quantità di farmaci convenzionali che alcuni pazienti assumono per l’ Artrite Reumatoide.
Porzioni di 100 gr. di pesce fornisce circa un grammo di acidi grassi omega-3. Se si sceglie di provare gli integratori di olio di pesce, si rivolga al medico per un dosaggio.
Le persone con Artrite Reumatoide spesso assumono un più alto livello di olio di pesce rispetto a quanto generalmente raccomandato, ma ci possono essere effetti collaterali. Dosi più elevate di olio di pesce possono interagire con alcuni farmaci, compresi quelli per la pressione alta.
Fibre
Aumentare l’assunzione di fibre di frutta, verdura e cereali integrali può anche contribuire a ridurre l’infiammazione. Gli studi dimostrano che l’aggiunta di fibra alla dieta risultati in bassi livelli di proteina C-reattiva (PRC) nel sangue, che è un chiaro indicatore di infiammazione.
Olio extravergine di oliva
Olio extravergine di oliva può anche contribuire a ridurre l’infiammazione. Questo agisce nello stesso modo in cui alcuni farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene o l’aspirina perché contiene un composto chiamato oleocanthal che blocca gli enzimi che causano l’infiammazione.
Non è tuttavia possibile fare a meno dei medicinali. Ci vorrebbero 3 cucchiai e mezzo di olio extravergine d’oliva – 400 calorie- per uguagliare le proprietà anti-infiammatorie di una compressa ibuprofene 200 mg. Invece è consigliabile utilizzare l’olio extravergine come alternativa ad altri oli da cucina e burro.
Per approfondire:
https://www.sciencedaily.com/releases/2016/03/160331082643.htm
http://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-319-26782-1_1
http://www.life.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-41ae455c-8365-46fb-b9d9-28ca4f41571d.html
http://rheumatology.oxfordjournals.org/content/51/suppl_5/v3.full
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(16)30173-8/abstract
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