Edema: di cosa si tratta e in che modo si presenta
L’edema è in un accumulo di liquidi fra le cellule dei tessuti di un organismo il cui sintomo più evidente è il gonfiore.
Si può comprendere di avere un edema se facendo pressione con un dito sulla zona interessata si forma una fossetta, che viene denominata fovea.
In questo caso la diagnosi verificata è quella di edema patologico.
Quando essa si forma in seguito a un trauma e si compie l’operazione prima descritta, i tessuti si muovono ma tornano subito dopo nella posizione iniziale.
Se si compie l’azione nei pressi di una prominenza ossea, la fovea diventa più evidente.
L’edema può presentarsi in una zona circoscritta del corpo o riguardare l’intero organismo.
In alcuni casi relativi a malnutrizione si possono verificare casi di edema diffusi, come nelle circostanze dei bambini malnutriti dei Paesi sottosviluppati.
Essi presentano un addome con un aspetto rigonfio e tale fenomeno rappresenta la cosiddetta ascite.
Cause che portano alla formazione dell’edema
L’edema scaturisce dalle alterazioni dello scambio capillare.
Si può formare un edema anche quando una vena è occlusa dalla presenza di un coagulo di sangue che aderisce alle pareti non lesionate dei vasi.
In questo caso il sangue ha delle difficoltà nel passaggio, la pressione aumenta e il capillare fa fatica ad assorbire, così il liquido si accumula.
Tutto questo avviene molto meno spesso rispetto a quanto dovrebbe, grazie all’azione del sistema linfatico, capace di riassorbire il liquido che si forma in eccesso.
Quando però il drenaggio risulta inadeguato, si possono formare gonfiori o un edema (ciò avviene ad esempio nei casi della crescita di tumori o dell’asportazione di linfonodi).
Altri possibili cause si possono ricondurre a un’insufficienza renale.
Ciò comporta che i reni non riescono a svolgere la loro azione di filtraggio, causando una perdita di proteine nel sangue e la comparsa di disfunzioni.
Si può verificare la comparsa di un edema anche in presenza di un’insufficienza cardiaca.
Se uno dei due ventricoli non riesce a pompare per intero il sangue che gli giunge dall’altro, si può formare un accumulo del sangue.
Altre cause
Bisogna fare particolare attenzione anche al consumo di alcol perché, oltre a poter portare vari problemi agli organi vitali, può causare l’edema.
Esso avvia un processo capace di portare alla riduzione del riassorbimento capillare dei liquidi, con la conseguente formazione degli accumuli.
Molto negativa può essere anche l’insufficienza epatica (la cirrosi in particolar modo), in quanto porta alla perdita di proteine agendo negativamente sul fegato e causando la formazione di accumuli.
Il disturbo può essere anche conseguenza di un’infiammazione, che può scaturire da traumi o da un eccesso di calore, ma anche da cause biologiche come virus o batteri.
Anche l’infezione ha come conseguenza l’accumulo di proteine presenti fra capillari e cellule, cosa che porta alla comparsa dell’edema.
Infine, per completare l’informazione al riguardo, non rientra fra le cause che creano l’edema l’ipertensione arteriosa.
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Quali sono le possibili cure dell’edema?
Passiamo ora ad analizzare quali sono le possibili cure in grado di prevenire, curare ed eliminare il disturbo.
La cura dell’edema deve avvenire contrastando la malattia che lo ha generato, così da risolvere la lesione in maniera definitiva.
Quando la lesione non è grave può essere trattata o prevenuta in modo da minimizzarne le conseguenze, cosa che può avvenire in tempi anche piuttosto veloci.
Ad esempio ci sono dei casi in cui è possibile applicare un bendaggio elastico, che aiuta la riduzione.
Risulta molto utile anche l’applicazione locale di antinfiammatori e antiedemigeni, che riescono a coadiuvare il riassorbimento dei liquidi.
Prendendo ora in riferimento una specifica parte del corpo in cui l’edema si presenta di frequente, ossia la gamba, si deve per prima cosa curare la patologia venosa.
Per il riassorbimento del liquido accumulato è consigliabile indossare delle apposite calze compressive, specie se il paziente affetto da edema è una donna in gravidanza o qualcuno che non può sottoporsi a interventi chirurgici né a terapie specifiche.
Se si conduce uno stile di vita sedentario è consigliabile tenersi in movimento, ad esempio alzandosi spesso dalla scrivania o dal banco di lavoro, facendo esercizi di stretching.
Un’altra accortezza da utilizzare è quella di tenere di notte le gambe un po’ alzate, rispetto al resto del corpo, posizionando un cuscino sotto i piedi.
Questo serve a favorire la circolazione ed evitare la formazione di un edema o comunque agevolarne la sparizione.
Edema e farmaci
L’edema si può curare aiutandosi anche con farmaci e in particolar modo i preparati vaso-protettori, che si trovano sotto forma di compresse o pomate
Il risultato della loro azione è quello di aumentare la resistenza dei vasi sanguigni e ridurre la permeabilità delle loro pareti.
Essi inoltre sono in grado di migliorare il funzionamento dei capillari, agendo sul sistema linfatico.
Tuttavia questi utilizzi hanno un’efficacia limitata e spesso vanno integrati con un intervento terapeutico per risolvere il problema.
Alcuni farmaci da banco per il trattamento o come rimedio per l’edema sono l’Annase o il Danzen.
E’ possibile curare questo disturbo di origine traumatica anche affidandosi a dei rimedi naturali, capaci di svolgere un’efficace attività antidolorifica e antinfiammatoria.
Esistono pomate realizzate a base di arnica o di aloe vera, ma anche di estratti di escina o quelli della bromelina.
Quest’ultima si caratterizza per il possesso di proprietà capaci di ridurre la ritenzione dei liquidi, quindi risulta efficace nella lotta all’edema e alla riduzione del gonfiore.
Inoltre può essere assunta in modo molto semplice per via orale, un paio di volte al giorno perché sia efficace.
L’escina invece ricopre prevalentemente un ruolo di protezione in particolare sulle fibre muscolari, così da favorire l’assorbimento dei liquidi che consentono la formazione di un edema.
Ache l’escina può essere presa per via orale o in alternativa può essere amministrata via topica.
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