La clamidia è un’infezione batterica causata da un microorganismo, Chlamydia trachomatis, molto comune che viene contratta durante i rapporti sessuali.
E’ un’infezione batterica facilmente curabile con un trattamento farmacologico a base di antibiotici.
La clamidia è una delle più comuni malattie sessualmente trasmissibili
La maggior parte dei pazienti che ne sono affetti non mostrano sintomi evidenti.
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Circa 3 milioni di persone al mondo, contraggono la clamidia ogni anno, più comunemente tra i 14 e i 24 anni.
Clamidia: cause
La clamidia si diffonde attraverso il sesso vaginale, anale e orale.
L’infezione è trasportata attraverso lo sperma e i liquidi vaginali, quindi, può infettare il pene, la vagina, la cervice, l’ano, l’uretra, gli occhi e la gola.
La maggior parte delle persone affette da clamidia non hanno sintomi e o gravi manifestazioni dell’infezione.
Spesso i pazienti non hanno nemmeno idea di aver contratto il contagio.
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La clamidia è di solito diffusa durante il contatto sessuale con qualcuno che ne è già affetto.
La trasmissione avviene tramite il sesso vaginale e il sesso anale, ma può anche essere diffuso attraverso il sesso orale.
Può anche essere trasmessa ad un bambino durante la gravidanza se la madre ne è affetta, quindi, tramite via materno-fetale.
La diffusione della clamidia non avviene attraverso un contatto casuale, quindi non è possibile contrarla nei normali contatti quotidiani:
condivisione di alimenti o bevande
baci
abbracci
tenersi per mano
tosse
starnuti
Clamidia: sintomi
La maggior parte delle persone che hanno clamidia non percepiscono alcun sintomo.
Questi appaiono di solito da uno a tre settimane dopo aver avuto un rapporto sessuale non protetto con una persona infetta.
Alcuni soggetti non sviluppano sintomi evidenti fino a molti mesi dopo.
E, a volte i sintomi possono scomparire dopo pochi giorni.
Anche se i sintomi scompaiono si può ancora avere l’infezione ed essere in grado di trasmetterla.
I sintomi della clamidia, possono differire tra uomini e donne.
Se si contrae la clamidia in organi diversi da quelli genitali può infettare gli occhi.
Questi possono presentare arrossamento, prurito o lacrimazione.
Se si contrae in gola, può causare dolore, ma è una condizione molto rara.
Clamidia: diagnosi
Come abbiamo detto i sintomi non bastano per capire se si è affetti da infezione da clamidia.
L’unico modo per sapere con sicurezza se si è stati infettati, è quella di effettuare un test per analizzare le malattie sessualmente trasmissibili.
Il test deve essere effettuato ogni volta che:
si ha un rapporto sessuale non protetto;
sappiamo che il partner sia infetto da clamidia;
si è sessualmente molto attivi;
durante la gravidanza o prima di rimanere incinta.
Sono disponibili diversi test che il proprio medico curante o uno specialista può prescrivere.
Spesso viene utilizzato un tampone per prendere un campione dall’uretra negli uomini o dalla cervice nelle donne.
Questo viene inviato in un laboratorio per analizzarlo.
Esistono inoltre altri test che controllano un campione di urina per ricercare l’eventuale presenza dei batteri.
Clamidia: trattamenti
La clamidia può essere facilmente combattuta con un trattamento antibiotico.
Se non viene curata tempestivamente, può condurre a gravi problemi di salute in futuro.
Ecco perché i test per ricercare malattie sessualmente trasmissibili sono così importanti, così come l’uso di preservativi, durante i rapporti sessuali.
In presenza di clamidia, il medico prescriverà un trattamento farmacologico a base di antibiotici orali, di solito azitromicina o doxiciclina.
Con il trattamento farmacologico, l’infezione dovrebbe risolversi in una o due settimane.
È importante completare tutto il ciclo degli antibiotici, anche se i sintomi possono ridursi.
L’infezione infatti potrebbe non essere stata combattuta del tutto.
I pazienti con infezione da clamidia molto grave, possono richiedere l’ospedalizzazione e il trattamento farmacologico degli antibiotici, potrebbe avvenire per via endovenosa.
Dopo l’assunzione di antibiotici, i pazienti affetti da questa patologia dovrebbero essere riesaminati dopo circa tre mesi, per avere la sicurezza che l’infezione sia stata debellata.
Qualunque trattamento sia prescritto, ci sono alcuni consigli da rispettare:
il paziente deve seguire la terapia farmacologica con completezza
ogni partner deve essere esaminato e trattato.
il paziente infetto non deve avere rapporti sessuali finché non sia stato trattato e curato.
i pazienti che mostrano sintomi dopo il trattamento devono essere nuovamente sottoposti al test di controllo.
le infezioni che avvengono dopo un trattamento con uno di quelli raccomandati, si verificano più spesso a causa della reinfezione piuttosto che dal fallimento del trattamento.
le donne dovrebbero essere riesaminate entro due o tre mesi dal trattamento, a causa dell’alto tasso di recidiva.
I sintomi della clamidia sono molto simili a quelli della gonorrea.
Il paziente può quindi essere infettato da entrambi in contemporanea.
In questi casi entrambe le patologie possono essere curate con lo stesso trattamento.
Clamidia: complicazioni
Se l’infezione da clamidia non viene trattata tempestivamente, si potrebbe incorrere in gravi complicanze.
Nelle donne.
Le infezioni da clamidia non trattate nelle donne possono portare a:
malattia infiammatoria pelvica, grave infezione degli organi riproduttivi di una donna, fino all’infertilità.
cervicite mucopurulenta, caratterizzata da escrezioni della cervice.
Se non viene trattata, questa patologia può causare malattie infiammatorie pelviche, che possono causare danni molto gravi alle tube di falloppio (le tube che collegano le ovaie all’utero).
Questo pò anche causare infertilità, quindi, l’incapacità di avere figli.
L’infezione da clamidia non trattata potrebbe anche aumentare il rischio di gravidanza ectopica (quando l’uovo fecondato si sviluppa all’esterno dell’utero).
Inoltre, questa patologia può causare nascite precoci e, spesso, l’infezione può essere passata dalla madre al figlio.
Questo avviene durante il parto e può causare gravi infezioni oculari, cecità o polmoniti nel neonato.
Nell’uomo.
La clamidia non trattata negli uomini può portare a:
prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica)
screpolature dell’uretra
infertilità
epididimite.
La clamidia può causare una condizione chiamata ureterismo nongonococcico, un’infezione dell’uretra, l’epididimite (un’infezione dell’epididimo, tubicino per il trasporto dello sperma) o proctite, un’infiammazione del retto.
Se non trattata, questa patologia può causare complicazioni negli uomini, nelle donne e nei neonati.
Clamidia: prevenzione
A volte adottare semplici misure di protezione possono prevenire il rischio di contrarre la clamidia:
utilizzo del preservativo correttamente ad ogni rapporto sessuale;
limitare il numero di partner sessuali e un’eventuale promiscuità;
l’astinenza sessuale durante l’infezione da clamida, può evitare il contagio.
Gli spermicidi non sono raccomandati per la prevenzione di questa patologia.
Recenti studi hanno dimostrato che il nonoxynol-9 (N-9), che si trova nella maggior parte degli spermicidi, non è efficace nel prevenirla.
L’utilizzo di preservativi sin all’inizio del contatto sessuale, è la migliore forma di prevenzione.
La clamidia infatti può essere trasmessa anche se il pene o la lingua non vengono completamente a contatto con la vagina.
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital