Escherichia coli: cos’è
Escherichia coli: i ceppi dannosi
- escherichia coli enterotossigenico (ETEC): causa primaria della diarrea nei neonati e nei viaggiatori in paesi o regioni di scarsa igiene in via di sviluppo, viene acquisita da ingestione di cibo contaminato e acqua.
- escherichia coli enteropatogenico (EPEC): causa di diarrea acquosa e sanguinolenta, collegata al consumo di acqua potabile contaminata, nonché alcuni prodotti a base di carne.
- escherichia coli enteroemorragico (EHEC): causa primaria della colite emorragica o di diarrea sanguinolenta, che può progredire sino alla sindrome uremica emolitica potenzialmente fatale.
- escherichia coli enteroinvasivo (EIEC): penetra e si moltiplica all’interno delle cellule epiteliali del colon causando una diffusa distruzione delle cellule; la sindrome clinica è identica alla Shigella e causa una diarrea molto forte, accompagnata da febbre.
- escherichia coli enteroaderente (EAEC): si distingue per la capacità di attaccare le cellule di coltura dei tessuti, in modo aggregativo ed è associtata alla diarrea persistente nei bambini piccoli.
- escherichia coli produttore di verotossine (VTEC): la più diffusa e conosciuta è quella col sierotipo O157:H7, viene acquisita da ingestione di cibo contaminato e acqua e provoca un grave avvelenamento negli esseri umani.
Escherichia coli: le cause
- il latte crudo o prodotti lattiero caseari, in cui batteri si diffondono dalle mammelle dei mammiferi; per cui è sempre buona norma controllare ed assicurarsi che i prodotti siano sottoposti a pastorizzazione, quindi trattati con un processo di riscaldamento tale da distruggere i batteri.
- frutta e verdure crude e succhi di frutta non pastorizzati che sono venuti a contatto con il virus presente nelle feci degli animali infetti.
Escherichia coli nell’acqua
Non basta che l’acqua venga ingerita per contrarre l’infezione.
L’escherichia coli si può infatti contrarre in laghi, in piscine, e in diverse forniture di acqua, contagiate da quesi ceppi di batteri.
L’infezione più comune, avviene quando l’approvvigionamento idrico delle città non è trattato con cloro, in modo giusto.
Escherichia coli da contatto personale
Escherichia coli: i sintomi
I principali sintomi di una infezione intestinale da escherichia coli comprendono:
- diarrea con tracce di sangue
- forti crampi allo stomaco
- malessere generale
- scarso appetito
- nausea e vomito.
- pelle pallida
- febbre
- debolezza e stanchezza fisica
- lividi ed ecchimosi
- disidratazione
- scarsa urina o assenza totale
- fiato corto
- itterizia
- insufficienza renale
- convulsioni
- gonfiore generalizzato
- morte.
Escherichia coli: la diagnosi
La diagnosi medica di escherichia coli avviene con domande sulla storia clinica del paziente, relativa alla sintomatologia in corso.
Solitamente, un’infezione da escherichia coli, scompare autonomamente dopo circa una settimana.
Generalmente, i consigli medici sono quelli di riposare e bere piccoli sorsi d’acqua integrati con vitamine e sali minerali, con costanza.
La diarrea infatti induce il corpo a perdere più liquidi, e questo può portare alla disidratazione, particolarmente pericolosa per i bambini e per gli anziani.
Se invece, i sintomi diarroici sono più gravi, con la presenza di perdite di sangue, non devono assumersi antidiarroici o antibiotici.
Questi farmaci infatti, possono rallentare il la digestione, concedendo più tempo, al corpo, di assorbire il virus.
In alcune persone affette da escherichia coli, possono esserci seri problemi molto gravi a carico del sangue e dei reni.
In questi casi, le trasfusioni di sangue e la dialisi, possono aiutare la sintomatologia.
Escherichia coli: la cura
- riposo
- assunzione di liquidi
- raramente, antibiotici.
- trattamento in una unità di terapia intensiva
- liquidi ed elettroliti per via endovenosa
- trasfusione di globuli rossi
- trasfusione di piastrine
- plasmaferesi
- dialisi renale
- farmaci per la pressione alta
- armaci per attacchi epilettici
- trapianto di rene.
Escherichia coli: complicazioni
- diarrea emorragica: il periodo d’incubazione che va tra l’esposizione al batterio all’insorgenza dei sintomi è di solito di tre o quattro giorni, ma può essere anche più lungo; i sintomi da infezione sono forti dolori addominali, spesso associati con diarrea sanguinolenta, che dura per sei/otto giorni. Nei casi più gravi, la disidratazione e la perdita di sangue può portare alla morte, se non curata.
- sindrome emolitica-uremica: è la complicanza più preoccupante dell’infezione da escherichia coli, specialmente nei bambini, perché è potenzialmente fatale; emolitica e uremica, per la disfunzione renale. Inoltre, potrebbero verificarsi problemi cerebrali con conseguenti convulsioni e coma.
- porpora trombotica trombocitopenica: la coagulazione del sangue all’interno di piccoli vasi sanguigni, con anemia e carenza di piastrine (trombocitopenia) che si traduce in lividi, alterazioni neurologiche, funzioni renali compromesse e febbre; gravissima complicanza che richiede un precoce trattamento aggressivo, in quanto provoca il decesso in circa il 10% dei casi.
Escherichia coli: prevenzione
- cuocere la carne ad una temperatura di almeno 70°
- lavare le mani con acqua calda e sapone
- lavare utensili e superfici della cucina
- utilizzare solo prodotti pastorizzati
- utilizzare acqua potabile e trattata con cloro
- in viaggio, in paesi sottosviluppati, non utilizzare ghiaccio o acqua del rubinetto, evitare frutta e verdura cruda, ad eccezione di quelli con la buccia
- lavare sempre le mani dopo aver utilizzato il bagno.
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