CARRUBA : il legume amico dell’intestino

La carruba, o le carrube, sono il frutto dell’albero Ceratonia siliqua, più comunemente noto con il nome di Carrubo.

Si tratta di un albero sempreverde, originario del Portogallo e del Marocco, che nasce e cresce in zone aride, in particolar modo del bacino del Mediterraneo.

L’albero di carrubo si può trovare anche nelle regioni del Sud Italia, dove cresce in maniera spontanea, dato il clima arido e le temperature elevate, tipiche di alcune zone.

Inoltre, ne sono presenti alcune specie naturalizzate in altre regioni italiane. La Toscana, ad esempio, accoglie dei rari esemplari della specie.

Esso si trova anche in Asia Occidentale e nell’arcipelago delle Canarie.

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Carruba: caratteristiche e proprietà

La carruba, botanicamente, appartiene alla famiglia delle Leguminose e, più precisamente, fa parte delle Fabaceae.

Si tratta, pertanto, di un legume molto simile a fave e piselli, appartenenti anch’essi alla stessa famiglia.

Questo legume condivide con gli altri la presenza di un baccello esterno di colore scuro, che funge da involucro per i semi che si trovano all’interno.

I baccelli di carruba possono avere dimensioni variabili; essi hanno una lunghezza che si aggira intorno ai 10-15 cm.

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I semi presenti all’interno del baccello sono molto duri e hanno una forma piuttosto rotondeggiante ma appiattita.

In antichità, venivano chiamati “carati”, in quanto erano utilizzati per pesare l’oro e le pietre preziose.

I semi di carruba, infatti, hanno un peso standard pari ad 1/5 di grammo e servivano a conoscere precisamente il peso degli oggetti di valore e dell’oro.

Date le sue molteplici proprietà nutrizionali, la carruba viene utilizzata sia nell’alimentazione umana, soprattutto in forma di farina di semi di carrube, sia animale, come foraggio.

carruba carrubo
L’albero del carrubo è originario del Portogallo e del Marocco ma è diffuso in tutto il Mediterraneo

La carruba come addensante

In particolare, la carruba viene usata come additivo nell’industria alimentare.

Più precisamente, si utilizza la farina ottenuta dai semi di carrube. Questa farina ha particolari caratteristiche emulsionanti e addensanti.

Per questo motivo, essa è particolarmente indicata all’interno di prodotti dolciari cremosi al fine di renderli più densi e compatti.

La farina di carrube viene utilizzata soprattutto nella preparazione di gelati, dolci, caramelle, confetti e prodotti da forno in generale.

Essa è indicata in etichetta con il codice E410. Essendo un prodotto di origine naturale e non sintetica, si tratta di un addensante benefico per il nostro organismo, anche se, consumato in elevate quantità, può provocare danni metabolici ed effetti indesiderati.

La carruba presenta una polpa dal sapore dolciastro e dal sentore di cacao.

Nonostante le sue preziose caratteristiche nutrizionali, si tratta di un legume ormai quasi in completo disuso, soprattutto nel mondo occidentale dove, infatti, la maggior parte degli alberi presenti ha solo uno scopo ornamentale.

Spesso, il prezzo della carruba è molto elevato data la sua rarità. Si può comunque trovare ancora in qualche mercato del sud-Italia e viene spesso venduto insieme a frutta secca e ad altri legumi.

Proprietà nutrizionali della carruba

Come abbiamo visto, la carruba presenta un sapore molto simile a quello del cacao, ma ha anche delle caratteristiche piuttosto vicine alla dolcezza della liquirizia.

Il baccello può essere mangiato anche crudo, sia in forma fresca sia essiccata, oppure sotto forma di farina o, ancora, come additivo aggiunto nei prodotti alimentari di origine industriale.

Le proprietà nutrizionali della carruba possono essere attribuite al suo elevato contenuto di tannini e di fibre.

I tannini sono composti polifenolici ad azione antiossidante. Essi conferiscono all’alimento che li contiene delle specifiche caratteristiche organolettiche e, in particolare, l’astringenza, tipica di alcuni frutti o del vino rosso, che ne sono ricchi.

Sono composti in grado di legarsi a proteine, determinandone la precipitazione. Questo è ciò che avviene anche nel caso delle proteine presenti all’interno delle secrezioni salivari ed è il meccanismo che ne determina l’astringenza.

Fibre

Le fibre presenti all’interno della carruba appartengono alla categoria delle fibre solubili.

Si tratta, più nello specifico, di gomme che, una volta giunte a livello intestinale, richiamano grandi quantità di acqua determinando la formazione di gel.

Questo favorisce un rallentamento dei processi digestivi e, dunque, un maggiore senso di sazietà nel lungo periodo, accelerando il transito intestinale ed aumentando la massa fecale, favorendo l’evacuazione e rallentando l’assorbimento di grassi e zuccheri.

Sono in grado, in questo modo, di mantenere costanti i livelli di glicemia e, soprattutto, di insulinemia.

Le gomme, infine, possono essere curative nei confronti delle patologie da disbiosi intestinale, in quanto hanno il ruolo di favorire la crescita di una flora batterica attiva e simbiotica, inibendo invece la comparsa e la colonizzazione da parte di batteri patogeni.

carruba stipsi
La carruba è molto utile per combattere la stipsi

Oligoelementi

La carruba, infine, è anche ricca di oligoelementi, come:

Alimento dai mille benefici

La carruba dovrebbe essere reintrodotta nella nostra alimentazione a pieno titolo.

Si tratta, infatti, di un legume dal gusto molto particolare e gradevole e dai mille benefici, oltre che di un alimento a basso contenuto di chilocalorie.

Le sue proprietà e la sua composizione, ricca in fibre solubili e polifenoli, lo rendono un alimento molto indicato all’interno di diete dimagranti, ma anche adatto in caso di specifiche condizioni patologiche.

Carruba e patologie – 1

  • Obesità e sovrappeso. La carruba è caratterizzata dall’avere poche calorie, ma esercita un effetto saziante a lungo termine.
    Questo, grazie alla grande quantità di fibre, in particolare di quelle solubili presenti al suo interno.
    Questo legume, inoltre, favorisce i processi digestivi, determina un aumento dei movimenti peristaltici dell’intestino, favorendo l’evacuazione e combattendo la stitichezza;
  • Dislipidemie. La carruba è un legume povero di grassi e ricco di carboidrati complessi e di proteine.
    Questo lo rende un alimento particolarmente adatto in caso di alterazioni del metabolismo dei lipidi, come ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia.
    Grazie anche alla sua elevata quota di fibre, la carruba favorisce un rallentamento dell’assorbimento dei grassi a livello intestinale.
    Molti dei lipidi introdotti con gli alimenti vengono eliminati attraverso le feci, in quanto, le fibre solubili ne impediscono l’assorbimento.
    Questo meccanismo genera una sorta di “malassorbimento” dei grassi, favorevole per i soggetti affetti da dislipidemie.

Carruba e patologie – 2

  • Diabete Mellito di tipo 2. Attraverso lo stesso meccanismo, la carruba limita anche l’assorbimento degli zuccheri, riducendo così il tasso glicemico ed evitando l’insorgenza di picchi insulinemici dopo i pasti.
    Questo è un fattore fondamentale in caso di diabete, in quanto, sono proprio i picchi insulinemici che determinano un peggioramento della patologia.
    La carruba, inoltre, non contiene zuccheri semplici al suo interno, ma solo carboidrati complessi, il che la rende un cibo a basso carico glicemico e a basso indice insulinemico;
  • Stipsi. Le fibre solubili della carruba favoriscono l’evacuazione, grazie alla formazione di gel e all’aumento della massa fecale.
    La presenza di fibra, non solo è utile al trattamento della stipsi, ma può essere anche utilizzata in maniera preventiva.
    Essa, infatti, favorisce lo sviluppo della flora batterica intestinale, impedendo l’instaurarsi di batteri patologici. Questo mantiene l’intestino in buona salute.
    Questo legume, quindi, è molto indicato in caso di problemi di stitichezza cronica, di ragadi anali o di emorroidi;
  • Reflusso gastro-esofageo e colon irritabile. L’azione delle fibre e dei carboidrati complessi presenti nella carruba agisce sui disturbi digestivi, favorendo la remissione dei sintomi sia in caso di reflusso gastro-esofageo, migliorando i processi digestivi e riducendo le secrezioni acide, che in caso di colon irritabile, riducendo i processi infiammatori a carico della mucosa intestinale grazie alla formazione di gel colloidale.
carruba reflusso
Il legume può aiutare anche a combattere il reflusso gastro-esofageo

La carruba come antiossidante

La carruba svolge anche un ruolo antiossidante all’interno dell’organismo, essendo ricca di tannini.

È un cibo remineralizzante, ricco di oligoelementi e sali minerali ed ottimo nell’alimentazione degli sportivi, anche da utilizzare come snack, nella sua forma essiccata.

Spesso, la carruba viene utilizzata come sostituto del cioccolato, data la somiglianza del gusto dei suoi baccelli.

In particolare, è la farina che si ricava dai semi di carruba che veniva usata, soprattutto in passato, come surrogato del cacao.

L’uso della carruba potrebbe rappresentare una valida alternativa al cioccolato grazie all’assenza al suo interno di sostanze alcaloidi come la teobromina, presente invece nelle fave di cacao.

Effetti indesiderati

Il consumo di carruba come integratore alimentare o come alimento non presenta particolari effetti indesiderati.

Tuttavia, va ricordato che deve essere utilizzato nelle giuste quantità e che, se consumato in eccesso, come tutti gli alimenti, può non sortire più gli effetti benefici sopra elencati, ma capovolgere la situazione.

Non bisogna eccedere con il consumo di carruba, soprattutto, in caso di:

  • Diarrea o alterazioni dell’alvo, come stipsi alternata a scariche diarroiche;
  • Condizioni di malnutrizione e sottopeso, in quanto, l’eccesso di fibra potrebbe acuire il malassorbimento dei nutrienti.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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