CORTISONE : uso, indicazioni, effetti collaterali

Cortisone: cos’è in realtà?

Quando pensiamo al cortisone ci viene immediatamente in mente il blister di pillole acquistate in farmacia da tenere con sé per le emergenze, specie per i soggetti allergici.

In realtà, però, in pochi sanno che prima di essere un medicinale da banco, il cortisone è una sostanza naturalmente prodotta dal nostro organismo.

Sopra ognuno dei nostri reni infatti, si trova una piccola ghiandola a forma di piramide che prende il nome di surrene ed è di fondamentale importanza per le sostanze da essa secrete, tra cui il cortisone.

La ghiandola surrenale si compone di due parti, ciascuna con una funzione specifica:

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  • la parte centrale è chiamata midollo surrenale
  • la porzione esterna è chiamata corteccia surrenale

Queste due parti della ghiandola producono diversi ormoni essenziali per la vita.

Il midollo surrenale produce principalmente adrenalina e noradrenalina.

La corteccia surrenale secerne androgeni (ad es. testosterone, DHEA), mineralcorticoidi (es. aldosterone) e glucocorticoidi.

L’ormone glucocorticoide principale secreto dalle ghiandole surrenali è chiamato cortisolo (o idrocortisone) e il suo precursore è proprio il cortisone.

Questo ormone svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle principali funzioni del corpo (metabolismo glicemico, sistema immunitario, infiammazione).

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Data l’importanza di queste funzioni nella vita di tutti i giorni, il cortisone è un prodotto vitale del corpo umano.

Le proprietà antinfiammatorie di questo ormone naturale incuriosirono i medici che scoprirono che questa sostanza risulta particolarmente efficace per trattare alcune malattie infiammatorie o allergiche.

I medici hanno così sintetizzato con successo farmaci che imitano gli effetti del cortisolo naturale.

Oggi questi glucocorticoidi sintetici sono conosciuti con il nome generico di cortisone.

I corticosteroidi sono antinfiammatori steroidei (FAS) e sono molto diversi dagli antinfiammatori “classici” (FANS) come ibuprofene, naprossene, diclofenac o aspirina.

Come fu scoperto il cortisone

Nei primi anni dell’800 gli scienziati hanno cominciato a studiare le ghiandole surrenali e il loro ruolo all’interno del nostro corpo.

A quel tempo, l’inglese Thomas Addison scoprì una malattia fatale che prese il suo nome, causata dalla lesione di queste ghiandole e iniziò così ad intuire la loro importanza per il corpo umano.

La malattia di Addison è una condizione in cui il paziente soffre di una produzione insufficiente di cortisone da parte delle ghiandole surrenali.

Nel 1896 il dottor William Osler scoprì che si poteva trattare questa malattia usando estratti di ghiandole surrenali prese dagli animali.

Solo nel 1933 il cortisone fu definitivamente isolato nel surrene di un animale da laboratorio e utilizzato per curare l’artrite reumatoide di un paziente.

Il successo di questo esperimento e la veloce remissione della sintomatologia dolorosa nei pazienti offuscò in un primo momento quelli che però erano gli effetti collaterali dell’ormone.

Prima di essere un medicinale da banco, il cortisone è una sostanza prodotta nel nostro organismo dalle ghiandole surrene
Prima di essere un medicinale da banco, il cortisone è una sostanza prodotta nel nostro organismo dalle ghiandole surrene

Come e quando va utilizzato il cortisone?

Le azioni benefiche del cortisone e degli altri corticosteroidi tra cui idrocortisone e prednisone sono principalmente di tipo antinfiammatorio ed immunosoppressivo.

Essi sono anche farmaci d’elezione per il trattamento delle reazioni di tipo allergico, per l’asma e per il lupus.

Vanno utilizzati sempre e solo sotto stretta sorveglianza medica tranne in casi di emergenza.

Se ad esempio vi accorgete che qualcuno in vostra presenza inizia ad avere difficoltà respiratorie o presenta gonfiori su viso e corpo, ricordate che la somministrazione di una pasticca o un’iniezione di Bentelan mentre arrivano i soccorsi, potrebbe salvargli la vita.

I cortisonici sono somministrabili, a seconda delle patologie e della prescrizione medica:

  • per os in compresse o capsule (prednisone, prednisolone, metilprednisolone, betametasone, idrocortisone, desametasone)
  • in creme e lozioni topiche per manifestazioni di tipo cutaneo (beclometasone, betametasone, clobetasol)
  • con soluzioni per aerosol
  • in soluzioni iniettabili per via intramuscolare o intravenosa (metilprednisolone, triamcinolone, desametasone)

Quando possibile, il medico si concentrerà sulle vie di somministrazione locali, come l’inalazione per l’asma o le iniezioni intra-articolari per l’artrite, in quanto questi percorsi presentano minori effetti collaterali.

Per contro però dobbiamo segnalare che i tempi di somministrazione si allungano e che la somministrazione topica non esclude reazioni avverse a livello sistemico.

Condizioni cliniche

Tralasciando quelle elencate, sono veramente moltissime le condizioni cliniche trattate con cortisone, talmente tante che sarebbe difficile elencarle in un’unica lista.

Secondo alcuni studi condotti nel Regno Unito in un arco di tempo di circa venti anni:

  • il 25-30% di tutte le prescrizioni di cortisone è stato effettuato per il trattamento dell’asma
  • 20% della polimialgia reumatica
  • 15% broncopneumopatia cronico ostruttiva 15%
  • Il resto per eczema, dermatite atopica e morbo di Crohn.

Si consiglia di assumere i corticosteroidi a stomaco pieno, preferibilmente al mattino, poiché quello è il momento in cui il corpo produce più cortisolo potenziandone l’effetto.

Tuttavia alcune patologie richiedono una doppia somministrazione quotidiana.

Per quanto riguarda le dosi, sono leggermente più basse per l’artrite e decisamente più consistenti per il morbo di Crohn e il lupus sistemico, ma questi sono argomenti prettamente medici che vanno trattati in sede opportuna.

Quando viene raggiunto l’effetto terapeutico desiderato, la dose viene ridotta in maniera progressiva fino all’interruzione.

Smettere di colpo la somministrazione è controindicato.

DAL NOSTRO FORUM : discussioni su CORTISONE

cortisone pelle
Il cortisone è spesso usato per curare patologie dermatologiche

Effetti collaterali: quando compaiono

Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali più o meno pericolosi e anche i cortisonici, sebbene siano considerati dei salvavita, non fanno eccezione.

È importante precisare che le terapie a breve o a lungo termine hanno una differenza significativa in termini di reazioni avverse.

Per terapia a lungo termine si intende un periodo di somministrazione che supera le 4-6 settimane.

Un altro punto focale della questione è il dosaggio, che è considerato alto se supera i 20-30mg quotidiani.

Dopo diverse settimane di trattamento, il 60-80% dei pazienti riferisce di aver avuto almeno un effetto collaterale di solito di lieve entità (ad esempio difficoltà ad addormentarsi).

Poiché la maggior parte degli effetti indesiderati non rappresenta un reale pericolo per la vita del paziente, ma è solitamente leggera e trascurabile, non si dovrebbe arrestare il trattamento o diminuirne le dosi salvo indicazione del medico.

I rischi variano a seconda della dose e della durata del trattamento.

Alcuni si verificano principalmente in caso di trattamento prolungato (ad es. insufficienza surrenalica, colesterolo alto) mentre altri possono insorgere fin dai primi giorni di trattamento (ad es. insonnia, aumento dell’appetito).

Alcuni pazienti possono prendere alte dosi di cortisone per un lungo periodo di tempo senza effetti collaterali e altri sperimenteranno effetti collaterali dopo aver preso il cortisone solo per pochi giorni.

cortisone farmaco
Il cortisone può essere assunto sotto diverse forme

Effetti collaterali del cortisone -1

Sfortunatamente, è difficile identificare quali pazienti hanno maggiori probabilità di manifestare effetti collaterali, ma i più frequenti sono:

  • Aumento di peso e cambiamenti nell’aspetto fisico caratterizzati da redistribuzione del grasso corporeo (chiamata lipodistrofia), si manifestano nel 40% dei pazienti sottoposti a più di due mesi di trattamento con cortisonici.
    È un effetto collaterale del tutto reversibile quando il trattamento sarà interrotto o quando la dose si abbasserà al di sotto dei 10mg quotidiani.
  • Cambiamenti dell’umore come ansia, irritabilità e a volte depressione sono effetti collaterali dose-dipendenti che riguardano il 5% circa dei pazienti che assumono alte dosi per periodi prolungati. La problematica sparisce a trattamento concluso.
  • I corticosteroidi possono causare problemi di natura cutanea come smagliature, lividi, pelle secca e difficoltà di guarigione di piccole ferite.
    Questi disturbi, sebbene risolvibili, possono perdurare per lunghi periodi di tempo anche dopo l’interruzione della terapia.
  • Con l’assunzione di cortisone possono insorgere problemi di natura ossea come osteoporosi (fragilità delle ossa che facilità le fratture) o necrosi avascolare che solitamente interessa il femore. In questi casi i danni non sono reversibili.

Effetti collaterali del cortisone -2

  • I corticosteroidi indeboliscono muscoli e tendini con manifestazioni di tipo doloroso caratterizzate da crampi e fragilità muscolare specie nei soggetti anziani.
    L’esercizio fisico sembra avere un ruolo fondamentale nella prevenzione di questo effetto collaterale.
  • Essendo farmaci immunosoppressori, i cortisonici ci rendono vulnerabili alle infezioni se assunti in dosi elevate e per lunghi periodi di tempo.
  • Complicazioni oftalmologiche sono rare e trovano la loro principale espressione nel glaucoma (aumento della pressione oculare) e nella cataratta.
  • L’ipertensione provocata dal cortisone è solitamente lieve e non è accompagnata da sintomi.
    Inoltre, i pazienti sottoposti a trattamento a lungo termine con corticosteroidi hanno un aumentato rischio di problemi cardiovascolari.
    L’ipertensione indotta da steroidi regredisce o scompare al momento della riduzione dell’interruzione del trattamento.
  • I corticosteroidi possono causare alcuni sintomi gastrointestinali come dolore di tipo crampiforme allo stomaco e / o reflusso acido.
    Questi sintomi sono lievi e possono essere trattati con relativa facilità dal medico.
    Il rischio di una complicanza più grave (es. ulcera peptica, infiammazione del pancreas, infezione del colon) è molto più basso.
  • Nelle donne sottoposte a trattamento con cortisone, si possono verificare alcuni cambiamenti nel ciclo mestruale.
    Le mestruazioni possono essere più lunghe o più brevi del solito.
    In alcuni casi, gli uomini hanno sperimentato un calo della libido e / o disfunzioni erettili durante la terapia.

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Davide P.
Giornalista professionista, da 20 anni opera sul web. Ha lavorato nelle maggiori realtà internet del Paese ricoprendo ruoli di elevata responsabilità. Attualmente opera come consulente editoriale per progetti digitali nazionali e internazionali

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